Spaccio, decine di arresti nel Cosentino. Anche il cognato del boss Nicola Acri
Nov 08, 2013 - redazione
Con l’operazione svolta dai carabinieri del comando provinciale è stata smantellata un’organizzazione dedita allo spaccio capillare di droga oltre ad aver sequestrato anche diversi dosi di eroina
Spaccio di droga, decine di arresti nel Cosentino. Tra gli arrestati il cognato del boss Nicola Acri
Con l’operazione svolta dai carabinieri del comando provinciale è stata smantellata un’organizzazione dedita allo spaccio capillare di droga oltre ad aver sequestrato anche diversi dosi di eroina. Le indagini erano partite dalla morte per overdose di un giovane avvenuta nel mese di ottobre del 2011
COSENZA – I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza stanno eseguendo 24 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Castrovillari (Cs) per spaccio di sostanze stupefacenti. Sono undici le persone finite in carcere, altre otto persone sono ai domiciliari. Eseguiti inoltre tre provvedimenti di obbligo di dimora e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Smantellata un’articolata e capillare rete di persone vicine agli ambienti criminali e dediti allo spaccio di stupefacenti nel capoluogo cosentino e in tutta la sibaritide. Fulcro del traffico era la città di Rossano. Nel corso delle indagini, avviate a seguito della morte di un giovane per overdose, sono stati sequestrati importanti quantitativi di eroina. Tra gli arrestati c’è anche il cognato del presunto boss di Rossano Nicola Acri, catturato dopo una lunga latitanza nel novembre del 2011. Gli indagati sono accusati di far parte di un’organizzazione dedita alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina a mano armata, estorsione, furto e ricettazione. Le indagini sono partite dalla morte per overdose di un giovane, nel mese di ottobre del 2011, e dalle attività investigative svolte sul tentato omicidio di Antonio Manzi e del figlio Francesco, avvenuto nel luglio del 2011.Impegnati circa 120 militari, supportati da uomini dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, unità cinofile e un velivolo del Nucleo elicotteri di Vibo Valentia. Si stanno eseguendo anche numerose perquisizioni. In passato erano state arrestate 8 persone, come risultato delle investigazioni già avviate dalla soppressa procura di Rossano (CS) e poi proseguite da quella di Castrovillari.
Minorenni tra spacciatori e consumatori
Ci sarebbero stati anche dei minorenni tra i componenti la banda di spacciatori sgominata dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza con l’operazione, denominata ”Carambola, che ha portato all’arresto di 18 persone, una in meno rispetto alle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Castrovillari. Uno dei destinatari dei provvedimenti, infatti, risulta, al momento, irreperibile. Minorenni ci sarebbero stati anche tra i consumatori della droga che veniva spacciata dalla banda. Il colonnello Giuseppe Brancati, comandante provinciale di Cosenza dei carabinieri, incontrando i giornalisti, ha detto che la banda di spacciatori ”aveva in mano il mercato della droga a Cosenza e nella Sibaritide da almeno due anni, spacciando notevoli quantità di eroina, cocaina e hascisc anche ad una clientela giovane”. Nel corso delle indagini ci sono stati numerosi sequestri di droga, non ingentissimi ma tanti e prolungati nel tempo. Uno degli arrestati, Antonio Calarota, è il cognato del presunto boss di Rossano Nicola Acri. “Se anche non sono dimostrati legami diretti – ha detto il colonnello Brancati – sicuramente si tratta di un tipo di attività che non si può fare senza il benestare della criminalità organizzata”. Il nome scelto per l’operazione deriva da uno dei segnali convenzionali utilizzati dagli spacciatori durante i dialoghi telefonici. “‘Carambola’ – ha riferito l’ufficiale – perchè la stecca era uno dei termini che venivano utilizzati, ma non il solo. C’era chi diceva ‘porterò gli auguri’, ma ogni giorno ne inventavano una nuova”.
Gli arrestati
Gli arrestati nell’ambito dell’operazione “Carambola”, portata a termine a Cosenza, sono: Pierpaolo Manzi, Alessandro Manzi, Pasqualino Veronese, Antonio Calarota, Vito Cruceli, Gaetano Morelli, Serafino Guido, Guglielmo Solferino, Mauro Salvatore Pometti, Serafino Scarlato e Cosimo Damiano De Franco, finiti in carcere.
Ordine di custodia ai domiciliari per Antonella Caruso, Anthony Brogneri, Marco Gaviano, Francesco Guidi, Antonio La Banca, Loris Schiavelli, Andrea Tocci e Alfonso Russo. Obbligo di dimora per Agostino Catalano e Antonio Visciglia.
Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giovan Battista Fragale, Natasha Rizzo e Achiropita Sapia. Una persona è ancora ricercata.