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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 14 MAGGIO 2024

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Reggina Calcio e Figc, questioni di campo, di tavolo e il dramma che scuote la Calabria Negli ultimi mesi, l'attenzione del panorama calcistico italiano si è concentrata sulla Reggina Calcio, squadra che ha guadagnato il diritto di competere nella Serie B grazie ad eccellenti prestazioni sul campo

Reggina Calcio e Figc, questioni di campo, di tavolo e il dramma che scuote la Calabria Negli ultimi mesi, l'attenzione del panorama calcistico italiano si è concentrata sulla Reggina Calcio, squadra che ha guadagnato il diritto di competere nella Serie B grazie ad eccellenti prestazioni sul campo

Di Clemente Corvo

Reggio Calabria, la casa della Reggina Calcio, è una città di
indiscusso fascino, con uno dei lungomari più affascinanti d’Italia e una
comunità orgogliosa e accogliente. I tifosi della Reggina sono noti per la loro
passione e per il rispetto che mostrano verso gli avversari. Questo rende
ancora più difficile accettare decisioni che potrebbero influire sul destino
della squadra al di fuori del contesto puramente sportivo.
Negli ultimi mesi, l’attenzione del panorama calcistico
italiano si è concentrata sulla Reggina Calcio, squadra che ha guadagnato il
diritto di competere nella Serie B grazie ad eccellenti prestazioni sul campo.
Il percorso della squadra non si è limitato solo a garantirsi la permanenza nel
campionato, ma ha anche sfiorato la promozione in Serie A, avendo avuto
l’opportunità di partecipare ai play off.
Tuttavia, durante la pausa estiva, sono emerse alcune
decisioni della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC) che hanno suscitato
perplessità. Mentre ogni federazione ha la sua autonomia decisionale e i suoi
criteri, è fondamentale che tali decisioni siano basate su principi di equità e
trasparenza. Si è generato un dibattito su come alcune regole e ordinamenti della
FIGC possano differire dalle leggi generali, portando a interrogativi sulla
loro coerenza.
È essenziale, in qualsiasi contesto, che le decisioni vengano
prese con chiarezza e giustizia. La competizione sportiva è, alla sua essenza,
un campo in cui squadre e giocatori dovrebbero avere pari opportunità di
dimostrare il loro valore, indipendentemente da decisioni esterne che
potrebbero influenzarne il risultato.

L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE “SALVA AZIENDE” E LE
RIPERCUSSIONI A REGGIO CALABRIA.

Le recenti decisioni della Federazione Italiana Gioco Calcio
(FIGC) hanno suscitato molti dubbi. È emerso un dibattito acceso su come le
regole della FIGC possano discostarsi dalle leggi generali. Questa discrepanza
ha sollevato preoccupazioni riguardo all’equità e trasparenza delle decisioni
federative.
La Reggina, nell’ambito della sua ristrutturazione dei
debiti, ha invocato la legge “Salva Aziende” del 2012, un
provvedimento governativo. Ma la risposta sorprendente e sconcertante è
arrivata dal Ministro per lo Sport, Andrea Abodi, il quale ha messo in discussione
l’applicabilità di questa legge nel contesto calcistico. Questa posizione ha
sollevato ulteriori dubbi, aggravati dalla recente decisione del TAR che ha
respinto il ricorso della Reggina.
La recente attenzione rivolta all’applicazione della Legge
“Salva Aziende” ha sollevato un’analisi critica sulle dinamiche in
gioco. Il principio dietro questa legge è la protezione delle aziende dal punto
di vista sociale, economico e occupazionale Riflettiamo allora sulle numerose
opportunità lavorative che andrebbero perdute se la Reggina andasse in
bancarotta, senza dimenticare le ripercussioni sociali che un tale scenario
comporterebbe per la comunità e il danno reputazionale che subirebbe l’intera
area. La Federazione deve riflettere attentamente prima di permettere il
fallimento di una squadra, specialmente quando questa ha agito in conformità di
una legge dello Stato. Le squadre dovrebbero essere giudicate per le loro
prestazioni sul campo, non per battaglie legali fuori dal terreno di gioco.

INASPETTATO COLPO AL CALCIO CALABRESE: DALL’INATTIVITÀ
POLITICA ALLO SCANDALO FIGC.
La questione al centro dell’attenzione riguarda proprio il
recente tentativo da parte della Reggina Calcio di avvalersi di una chiara
disposizione governativa e la risposta sconcertante arrivata direttamente dal
Ministro per lo Sport Andrea Abodi, il quale, in modo incredibilmente sorpreso,
insieme alla Figc ha messo in dubbio l’applicabilità di una legge statale al
mondo del calcio.
E qui emerge l’indignazione genuina di ogni calabrese: su
quali basi la Federazione ha il diritto di opporsi? Avremmo assistito allo
stesso scenario se al posto della Reggina ci fosse stata una potenza calcistica
di maggiore blasone? Probabilmente no. E mentre la Reggina tenta di salvare ciò
che può, seguendo le procedure legali per pagare i propri debiti, interviene il
TAR respingendo il ricorso della Reggina ed accogliendo quello del Lecco,
scatenando incredulità non solo tra la comunità locale, ma anche tra illustri
figure accademiche e legali europee.
La reazione generale a questa farsa non si è fatta attendere.
Con l’energia e la civiltà che ha sempre contraddistinto il popolo di Reggio
Calabria, emerge un grido di ribellione contro questo evidente atto di
prepotenza. Eppure, il silenzio assordante delle istituzioni calabresi è quanto
di più vergognoso si potesse immaginare. Dove sono i rappresentanti parlamentari
eletti, quei senatori e onorevoli, al momento della beffarda dichiarazione del
Ministro Abodi? Sono svaniti nel nulla, dimostrando una mancanza di spina
dorsale politica.
Reggio Calabria, con la sua Piana e l’intera provincia, ha
sempre mostrato una forte passione e un legame indissolubile con la Reggina
Calcio. E ora, in un momento di sfida, si avverte l’urgenza di un’azione
collettiva, mantenendo la compostezza e la civiltà che ha sempre caratterizzato
i suoi cittadini.
Si auspica quindi che le autorità competenti, i parlamentari
calabresi, compreso il Presidente della Regione e l’intero apparato
amministrativo di Reggio Calabria, si uniscano in un fronte comune. È
fondamentale che i rappresentanti eletti di Reggio Calabria e della Calabria
intera si facciano sentire, specialmente in risposta a commenti e posizioni che
potrebbero non rispecchiare adeguatamente l’essenza e la dignità di una regione
e dei suoi cittadini.
Adesso i tifosi e la città insieme all’intera provincia chiedono
azioni concrete, non solo parole.
Bisognerà capire che la situazione attuale non rappresenta
solo una possibile sfida per Reggio Calabria, ma per l’intera Calabria. È tempo
di unire le forze, di agire con determinazione e di assicurarsi che le giuste
decisioni siano prese nell’interesse dei cittadini e dell’intera regione.
Pertanto, diventa per tutti urgente appellarsi energicamente a
questi parlamentari calabresi eletti a Reggio Calabria, al Presidente della
Calabria, alla Giunta Regionale, ai consiglieri, al Sindaco di Reggio Calabria
f.f. e all’amministrazione di Reggio Calabria, ai quali bisogna dire che è ora
di agire con audacia e coraggio. Non basta alzare la voce in piazza, non basta
la retorica. È il momento di dimostrare con azioni concrete che si è al fianco
dei cittadini e del patrimonio sportivo calabrese. La potenziale caduta della
Reggina non sarebbe solo una sconfitta per Reggio, ma per l’intera Calabria. La
sfida è chiara: tirate fuori il coraggio e difendete la dignità della nostra
terra.

LA REGGINA CALCIO E INZAGHI TRA LEALTA’, VALORI SPORTIVI E
DECISIONI FEDERATIVE: UN’ANALISI APPROFONDITA.

Quest’anno, la Reggina non solo ha brillato in campo, ma ha
elevato l’intera provincia di Reggio Calabria alla ribalta nazionale. Il
merito? Una figura iconica e incontestabile: Pippo Inzaghi, campione non solo
di calcio ma di vita. Con lui, la sua fedele compagna Angela e i loro figli
hanno dimostrato un affetto incondizionato per la città, i suoi tifosi e la
società calcistica.
Dall’istante in cui hanno messo piede a Reggio Calabria, la
famiglia Inzaghi ha riversato amore e passione. Questi sono i valori autentici
che meritano attenzione, non le miserie e le contorsioni che stiamo vedendo
emergere in questi giorni.
Chiariamo subito: se l’esito del play-out fosse stato
diverso, non ci troveremmo a discutere di questi patetici comportamenti che
stanno denigrando una città e una provincia intera. Nel calcio, come nella
vita, ci sono vittorie e sconfitte. E quando si incassa una sconfitta, l’unica
strada degna da percorrere è quella della sportività e della resilienza. La
lealtà sportiva non è negoziabile e la Reggina e i suoi tifosi sono
l’incarnazione vivente di questo principio. Non è il momento di abbattersi, ma
di rialzarsi con onore e integrità.

I GEMELLAGGI TRA REGGINA, SALERNITANA E BARI: UN MONITO
CHIARO PER LA FIGC.

I gemellaggi tra Reggina, Salernitana e Bari non sono mere
formalità: sono la testimonianza viva di una fraternità che trascende il campo
da calcio. Gli incontri tra queste squadre non sono solo competizioni sportive,
ma momenti carichi di affetto, accoglienza e unione. Questi eventi, pregni di
emozioni genuine, rappresentano esattamente ciò che il calcio dovrebbe sempre
essere.
Ebbene sì, la FIGC dovrebbe prendere nota e trarre lezioni
dai valori che emergono da questi gemellaggi. Invece di perdersi in burocrazie
e politiche, l’organo di governo del calcio italiano farebbe bene a ricordare
l’essenza e lo spirito di questi legami. Questo è il vero messaggio che il
calcio dovrebbe portare avanti: unità, passione e rispetto. E la FIGC ha il
dovere di ascoltarlo e agire di conseguenza. Se non ora, quando?
In conclusione, ciò che sta accadendo attorno alla Reggina
Calcio è un campanello d’allarme per l’intero mondo del calcio italiano. La
sfida ora è garantire che l’integrità dello sport non venga compromessa da
decisioni extra campo e che la passione e l’amore per il gioco restino sempre
al centro.