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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Quasi come Gaber. “Una porta” C’è una porta ed è una porta tagliafuoco, che non funziona, ma non bisogna preoccuparsi perché pare che il vicesindaco abbia rassicurato tutti dicendo: “una porta tagliafuoco? Ma che dite!? Non serve mica una porta per tagliare il fuoco. Il fuoco non si taglia, se si tagliasse servirebbe una forbice non una porta”

Quasi come Gaber. “Una porta” C’è una porta ed è una porta tagliafuoco, che non funziona, ma non bisogna preoccuparsi perché pare che il vicesindaco abbia rassicurato tutti dicendo: “una porta tagliafuoco? Ma che dite!? Non serve mica una porta per tagliare il fuoco. Il fuoco non si taglia, se si tagliasse servirebbe una forbice non una porta”

C’è una porta.
Oddio, detto così non sembra im-PORTA-nte, c’è una porta ovunque e dappertutto. Ognuno ha la sua porta. Molti ce l’hanno in testa la porta e spesso la si trova chiusa, ermeticamente, senza neppure le chiavi per entrarci.
C’è una porta particolare, però.
No, non è ri-PORTA-ta in nessun libro scolastico anche se con la scuola ha molto a che fare.
C’è una porta.
C’è una porta ed è una porta tagliafuoco, che non funziona, ma non bisogna preoccuparsi perché pare che il vicesindaco abbia rassicurato tutti dicendo: “una porta tagliafuoco? Ma che dite!? Non serve mica una porta per tagliare il fuoco. Il fuoco non si taglia, se si tagliasse servirebbe una forbice non una porta”. Unico. Geniale. PORTE-ntoso.
C’è una porta, dicevo.
C’è una porta che è al centro di una storia che – come tante altre – diventa sempre più inso-PORTA-bile.
C’è una porta.
C’è una porta di cui non im-PORTA niente a nessuno, a nessuno – beninteso – di quelli a cui dovrebbe im-PORTA-re
C’è una porta.
C’è una porta della scuola “Alessandro Monteleone” che, da parecchio tempo, non si chiude se non con un bastone che sup-PORTA le serrature sempre più inservibili all’uso.
C’è una porta.
C’è una porta che il sindaco Biasimevole comincia a non sop-PORTA-re più.
C’è una porta.
C’è un porta ma, ad onor del vero, non è detto che ogni porta com-PORTA l’intervento dell’Amministrazione Comunale.
C’è una porta.
C’è una porta che – quella si! – necessiterebbe dell’intervento del Comune, una porta che, infatti, bisognerebbe aggiustare per ri-PORTA-re le cose al proprio posto e mettere tutto in ordine.
C’è una porta.
C’è una porta della scuola “Monteleone”, ed è rotta, una porta che non si chiude. Forse era necessario che il sindaco Biasimevole, su questa situazione, si fosse già rap-PORTA-to con la dirigente scolastica.
C’è una porta.
C’è una porta e non funziona e pare che gente poco socievole si sia introdotta nella scuola nottetempo ed abbia as-PORTA-to un impianto mixer contro la volontà di chi la scuola la dirige.
C’è una porta.
C’è una porta che nessuno ha aggiustato e tale inerzia, come detto, ha com-PORTA-to un furto.
C’è una porta.
C’è una porta che, infine, andrebbe aggiustata e riparata ma pare che il sindaco Biasimevole non abbia trovato niente di meglio che suggerire alla dirigente scolastica di installare un impianto antifurto PORTA-tile.
C’è una porta.
C’è una porta e pare che il sindaco Biasimevole non abbia trovato niente di meglio che chiedere alla dirigente scolastica di PORTA-rsi i soldi da casa per pagarsi l’antifurto.
C’è una porta.
C’è una porta e pare che il sindaco Biasimevole abbia detto che con l’antifurto si fa prima e, così, lui può arrivare all’inaugurazione e fare un figurone con il suo bel PORTA-mento.
C’è una porta.
C’è una porta e c’è anche il muro di cinta, della stessa scuola, transennato da due anni, e la gente dice: “meno male che non si tratta di un muro PORTA-nte”.
C’è una porta.
C’è una porta e non sembra una storia es-PORTA-bile, nemmeno – tanto per essere chiari – in quel di Monaco, dal loro serenissimo principe feudatario.
C’è una porta.
C’è una porta e chissà che, attraverso di essa, non si possa tra-PORTA-re – lontani, lontanissimi dagli scranni comunali – tutti, ma proprio tutti, e tutti insieme, i membri della attuale maggioranza comunale.
C’è una porta.
C’è una porta, anzi, un giorno si dirà: “c’era una porta, parecchi anni fa, ora è un PORTA-le con tanto di epigrafe per non dimenticare: lasciate ogne speranza, voi consiglieri ch’intrate, qui ridere e giocar più non si puote, e senza carica tornerete solo teste vuote”.
Domenico Monteleone