Personale sanitario, il Pd Calabria attacca il centrodestra: “Agenas inchioda il governo, meno medici e infermieri che al Nord”
Ott 21, 2025 - redazione
“L’ultimo rapporto Agenas sullo stato del personale smonta definitivamente la propaganda del centrodestra sulla sanità calabrese”. È quanto, in una nota, afferma il Pd Calabria, guidato dal senatore Nicola Irto. “I dati sono impietosi: mentre Lombardia, Veneto e Liguria – scrivono i dem – continuano a rafforzare i propri organici, la Calabria arretra ancora. Tra il 2019 e il 2023 i medici del Servizio sanitario nazionale sono diminuiti dell’8,5%, passando da 3.689 a 3.374, mentre in Lombardia sono saliti a oltre 15.200 (+6,7%) e in Veneto a quasi 7.900. È l’immagine di un Paese spaccato, resa ancor più drammatica dall’autonomia differenziata che il governo Meloni vuole imporre”. Gli infermieri calabresi, appena 4,1 ogni 1000 abitanti, sono molti meno rispetto ai 6,8 della Liguria e ai 5,9 del Veneto. Gli Oss, fondamentali per l’assistenza di base, restano sotto la media nazionale (1,3 per 1000 abitanti), contro i 3 del Friuli Venezia Giulia. “Altro che rinascita della sanità. Questi numeri – incalzano i dem calabresi – dimostrano che le assunzioni sbandierate da Occhiuto e dai suoi assessori sono state solo una goccia nel deserto. Hanno raccontato bugie ai calabresi, spacciando per risolutive misure che non hanno minimamente compensato le perdite dovute al blocco del turnover”. “Il silenzio del presidente Occhiuto di fronte a questi dati è assordante. Mentre il governo nazionale e la Regione fingono di non vedere, gli ospedali chiudono, i Pronto soccorso scoppiano e i giovani medici scappano. È ora che la Calabria – osservano i dem – esca dal regime commissariale, ma con misure straordinarie di reclutamento e di riequilibrio del personale, concrete, veloci ed effettive. Ci chiediamo se il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si renda conto di questa emergenza o se pensa che, grazie all’autonomia differenziata, in Calabria i medici arriveranno per miracolo. La verità è che il governo Meloni sta scrivendo la fine del Servizio sanitario pubblico nel Mezzogiorno, poiché trasforma i diritti in privilegi geografici. Il diritto alla salute – conclude il Pd Calabria – è un caposaldo della Costituzione e non può dipendere dal Pil”.