Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Udicon: “Dobbiamo proteggere il formaggio Made in Italy” L’Unione per la difesa dei consumatori dice no alla richiesta dell’Unione Europea di mettere fine al divieto di utilizzo di latte in polvere per la produzione di prodotti lattiero caseari

Udicon: “Dobbiamo proteggere il formaggio Made in Italy” L’Unione per la difesa dei consumatori dice no alla richiesta dell’Unione Europea di mettere fine al divieto di utilizzo di latte in polvere per la produzione di prodotti lattiero caseari
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

“Sarebbe impossibile cedere alle regole dettate dall’Unione Europea quando in
gioco c’è la qualità e l’eccellenza di uno dei prodotto tipici del nostro Paese
– afferma sconcertato il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con – dobbiamo lottare
affinchè non si privi il formaggio del suo principale principio nutritivo, il latte,
che conferisce al nostro prodotto un sapore unico che tutto il Mondo ci invidia”.
L’Unione per la difesa dei consumatori (iscritta all’elenco delle associazioni
dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello nazionale) dice no alla
richiesta dell’Unione Europea di mettere fine al divieto di utilizzo di latte in
polvere per la produzione di prodotti lattiero caseari, così come stabilito dalla
legge numero 138, dell’11 aprile del 1974, nata con lo scopo di difendere la genuinità
dei nostri prodotti. L’associazione, da sempre vicina ai consumatori e attenta
alla tutela della salute, condivide le motivazioni che hanno spinto alla manifestazione
indetta da Coldiretti che si svolgerà oggi a Piazza di Montecitorio, invitando
le istituzioni a rimanere ferme davanti alle richieste dell’Europa che mette
a rischio la nostra reputazione e il nostro marchio all’estero.
“È doveroso prima di tutto difendere il nostro patrimonio agroalimentare, per
questo non possiamo di certo produrre latticini con latte artificiale che ne altererebbe
il sapore e quindi la qualità – continua il Presidente Nesci – un altro elemento
che bisogna tenere in considerazione è la salute dei cittadini che sarebbe compromessa
dall’utilizzo di componenti non naturali, per non parlare poi – conclude Denis
Nesci – degli effetti che potrebbe avere una tale azione sul commercio, soprattutto
sulle filiere di allevamento e produzione, che rischierebbero di veder sottopagato
il loro lavoro che, il più delle volte, è tramandato da generazione in generazione,
tutto ciò avrebbe degli effetti devastanti sul settore”.

Tags