Uccidono l’amico perché troppo litigioso. Arrestato crotonese, ha agito insieme ai soci
redazione | Il 18, Gen 2013
Secondo la ricostruzione in tre avrebbero compiuto l’omicidio di un romano di 47 anni con cui gestivano un’agenzia assicurativa. L’ipotesi dei carabinieri è che i suoi amici e soci avrebbero progettato l’assassinio a causa del carattere litigioso della vittima e in particolare per la sua insistente voglia di arricchirsi: il calabrese è stato preso nella città pitagorica
Uccidono l’amico perché troppo litigioso. Arrestato crotonese, ha agito insieme ai soci
Secondo la ricostruzione in tre avrebbero compiuto l’omicidio di un romano di 47 anni con cui gestivano un’agenzia assicurativa. L’ipotesi dei carabinieri è che i suoi amici e soci avrebbero progettato l’assassinio a causa del carattere litigioso della vittima e in particolare per la sua insistente voglia di arricchirsi: il calabrese è stato preso nella città pitagorica
ROMA – E’ stato ingannato e ucciso, con un’esecuzione a sangue freddo, da un suo vecchio amico di scuola cresciuto con lui nella stessa borgata. È un romano di 47 anni il killer di Paolo Marfurt, ucciso la sera del 3 ottobre 2012 a Vermicino, alla periferia sud di Roma. L’uomo è finito in manette assieme ad altre due persone, di 43 e 38 anni, tutti arrestati dai carabinieri carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati con l’ausilio di quelli del Comando provinciale di Crotone.
La vittima faceva affari con un’agenzia assicurativa di pratiche auto a Torre Angela, il quartiere della Capitale dove viveva. E proprio i suoi amici e soci avrebbero progettato il suo omicidio, a causa del suo carattere litigioso e in particolare per la sua insistente voglia di arricchirsi sempre di più con quel giro d’affari, sul quale gli investigatori stanno tentando di fare luce.
I contrasti principali erano sorti con il 38/enne, un calabrese con precedenti per droga, il quale era in stretti rapporti con l’altro amico, il titolare dell’agenzia di 43 anni, romano ma anche lui di origini calabresi. Il sospetto è che attraverso quell’ufficio siano stati ricettate auto e riciclato denaro sporco. Proprio il titolare dell’agenzia di pratiche auto avrebbe organizzato il tranello e procurato un appuntamento a Marfurt con l’altro amico di vecchia data, il 47/enne che ha poi ucciso la vittima. Si sono diretti insieme in un ristorante dove spesso cenavano, hanno attraversato una stradina oscura tra i vigneti, probabilmente con la scusa di discutere di un affare e qui Marfurt è stato ucciso con un colpo alla testa e quattro al torace. Le indagini proseguono e al momento non è escluso che tra gli arrestati, qualcuno avesse rapporti con la ‘ndrangheta.