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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Truffe Ue: sequestrati beni per 18 mln a Catanzaro

Truffe Ue: sequestrati beni per 18 mln a Catanzaro

Coinvolti 9 imprenditori e 6 funzionari della Regione. NUOVI AGGIORNAMENTI

Truffe Ue: sequestrati beni per 18 mln a Catanzaro

Coinvolti 9 imprenditori e 6 funzionari della Regione

 

 

(ANSA) – CATANZARO – Una presunta truffa milionaria ai danni dello Stato e dell’Unione europea è stata scoperta dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro che stanno conducendo un’operazione per il sequestro di beni per circa 18 milioni di euro. Nell’inchiesta sono coinvolti nove imprenditori e sei funzionari della Regione Calabria. I reati contestati vanno dalla truffa per il conseguimento indebito di milioni di contributi pubblici, alla frode fiscale.

C’é anche un albergo, il “T-Hotel” tra i beni sequestrati stamani dalla Guardia di finanza nell’ambito di una inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme in cui sono indagate 15 persone, tra cui nove imprenditori e sei funzionari della Regione Calabria, oltre alla società Frarima, ritenute responsabili di una truffa da 18 milioni di euro nei confronti dell’Unione europea e dello Stato. Sulla base delle indagini della Guardia di finanza, la Procura ha sequestrato il complesso alberghiero ‘T-Hotel’, di proprietà della ‘Frarima Srl’; somme sui conti correnti e numerosi beni, tra cui appartamenti, terreni ed immobili di pregio, nella disponibilità del rappresentante legale della ‘Frarima Srl’. Il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro ha svolto una indagine, delegata dalla Procura lametina, nel settore del contrasto alle frodi al bilancio nazionale ed all’Unione europea, nei confronti della società Frarima che è risultata beneficiaria di fondi comunitari per la realizzazione dell’albergo ‘T-Hotel’. Dagli accertamenti è emerso che la società ha ottenuto il finanziamento comunitario, previsto dal Por Calabria 2000-2006, per un importo complessivo di circa 3 milioni euro. Dai controlli incrociati è emerso un sistema di fatture false e di documentazione ideologicamente e materialmente non veritiera, con riguardo sia all’entità dei costi sostenuti per la realizzazione del progetto ammesso al finanziamento pubblico sia all’apporto, rivelatosi poi del tutto fittizio, di mezzi propri. Alla frode hanno contribuito, secondo i finanzieri, sia fornitori compiacenti sia funzionari della Regione Calabria quali membri della ‘commissione di collaudo’ che ha predisposto la necessaria documentazione che poi si è rivelata falsa. Le persone denunciate sono accusate di truffa per il conseguimento di cospicue erogazioni pubbliche comunitarie, falso ideologico e materiale, emissione ed utilizzo di fatture e documenti per operazioni totalmente o parzialmente inesistenti, frode fiscale ed altri illeciti amministrativi e tributari.

redazione@approdonews.it