Tremonti: ‘Serve rigore, sì tassa su rendite’. Napolitano torna a Roma, vedra’ Berlusconi
redazione | Il 11, Ago 2011
Il ministro in Parlamento: ‘Ipotesi diritto a licenziare’. Bossi contro Draghi: ‘Temo tentativo per far saltare governo’. Bersani: ‘Sconcertati, governo non ha idee’
Tremonti: ‘Serve rigore, sì tassa su rendite’. Napolitano torna a Roma, vedra’ Berlusconi
Il ministro in Parlamento: ‘Ipotesi diritto a licenziare’. Bossi contro Draghi: ‘Temo tentativo per far saltare governo’. Bersani: ‘Sconcertati, governo non ha idee’
(ANSA) Il governo affronta l’emergenza mercati lavorando alle misure da presentare al Consiglio ministri dopo Ferragosto sotto la spinta della Bce. Pensioni, patrimoniale, ‘eurotassa’ sono i possibili capitoli del nuovo decreto. Il ministro Tremonti riferisce alle commissioni del Parlamento, che riapre durante le ferie. Stop alle vacanze anche per Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato rientra a Roma in anticipo da Stromboli. Nel pomeriggio vedrà Berlusconi e Tremonti. Bersani chiede al governo ‘misure eque’.
TREMONTI: SU RENDITE A 20% ANCHE OK SUBITO,NO BOT -“Sulle rendite finanziarie la scelta é stata definita con un allineamento delle aliquote. La scelta é stata fatta in sede di riforma ma non abbiamo nulla in contrario ad un intervento diretto”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso dell’audizione in Parlamento spiegando che “fermi i titoli di Stato, e prevedendo una riduzione della tassazione della raccolta postale che è al 27%, tutti i titoli finanziari verrebbero tassati dal 12,5% al 20%”.
SU STATALI E LICENZIAMENTI INDICAZIONI BCE – Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha spiegato, nel corso dell’audizione in Parlamento, che la riforma del mercato del lavoro, con anche un più facile diritto a licenziare, così come anche l’ipotesi di taglio degli stipendi dei dipendenti pubblici, sono i suggerimenti della Banca Centrale Europea. La lettera è “strettamente confidenziale e la diffonde chi la manda”, ha aggiunto Tremonti
STUDIAMO FORME PIU’ FORTI LOTTA EVASIONE – Il governo studia “forme più forti di contrasto all’evasione fiscale, soprattutto nei casi di omessa fattura o scontrino”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso dell’audizione in Parlamento.
POSSIBILI CONTRIBUTI DI SOLIDARIETA’ – Sul lato delle entrate sono possibili “contributi di solidarietà”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso dell’audizione in Parlamento, parlando delle ipotesi allo studio per la manovra.
TRA IPOTESI PENSIONI ANZIANITA’ E DONNE – Tra le ipotesi allo studio figurano interventi sulle pensioni di anzianità e su quelle delle donne nel settore privato.
STOP ABUSI CONTRATTI A TERMINE,SONO SUBPRIME – Occorre “evitare forme di abuso dei contratti a tempo determinato, da quelle parti crea effetti di instabilità della persona che possono essere negativi sull’economia. Finisce che sono tutti dei ‘subprime'”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso dell’audizione in Parlamento.
PIENA PRIVATIZZAZIONE SERVIZI PUBBLICI – Sul lato della crescita serve “la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali, dei servizi professionali e la privatizzazione su larga scala dei servizi locali”.
C’E’ INTENSIFICAZIONE VERTICALE – “Il decreto che pone il pareggio di bilancio al 2014 è stato votato dal Parlamento a metà luglio. Da allora ci sono stati fatti nuovi, successivi, concatenati, che hanno modificato il corso delle nostre attività, tanto è che siamo qui”. Per il ministro dell’Economia c’é “un’intensificazione verticale della crisi finanziaria”.
CRISI HA CORSO DIVERSO, NON ANCORA FINITO – Da giugno, quando si è scritta la manovra, “la crisi ha preso un corso diverso, non ancora finito e non facile da prevedere nella sua dinamica. Io non sono accreditabile per formule ottimistiche, casomai per prudenza”.
SU PAREGGIO MEGLIO PASSAGGIO FORTE IN CARTA – Data la dimensione del debito pubblico italiano “più forte è il passaggio costituzionale meglio è” per il pareggio di bilancio. Per Tremonti “il vincolo viene dall’Europa si potrebbe anche importare la norma” con il combinato tra articolo 11 e 117 della Costituzione. Ma nel nostro caso sarebbe meglio un passaggio “forte”.
ORA E’ EPOCA MAGGIOR RIGORE – La scelta di inserire il pareggio di bilancio in Costituzione è “una scelta che segna la fine di un’epoca nella quale l’Occidente poteva piazzare titoli ai valori che voleva”. Oggi viviamo in un’ epoca “che costringe a scelte di maggior rigore: non puoi spendere più di quello che prendi soprattutto se con riluttanza prendono i tuoi titoli”. ART.81 COSTITUZIONE NON E’ UN SUCCESSO – “L’articolo 81 della Costituzione non costituisce un caso di successo. Ora abbiamo il terzo quarto debito pubblico nel mondo”.
SU PAREGGIO MEGLIO PASSAGGIO FORTE IN CARTA – Data la dimensione del debito pubblico italiano “più forte è il passaggio costituzionale meglio è” per il pareggio di bilancio. Per Tremonti “il vincolo viene dall’Europa si potrebbe anche importare la norma” con il combinato tra articolo 11 e 117 della Costituzione. Ma nel nostro caso sarebbe meglio un passaggio “forte”
BERSANI: ‘SCONCERTATI, GOVERNO NON HA IDEE’ – Dopo l’informativa di Tremonti alle Camere “siamo ancora una volta sconcertati”. Lo dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, in una conferenza stampa a Montecitorio. “Noi diciamo che al governo non deve tremare il polso – sottolinea Bersani – ma abbiamo impressione che ci sia qualcosa di peggio di un tremore di polso: c’é assenza di idee e di compattezza del governo e della maggioranza e l’incapacità di usare i toni giusti verso il Paese e anche verso le opposizioni, che stamattina hanno detto le uniche cose concrete e propositive”.
‘SITUAZIONE POLITICA E’ CUORE PROBLEMA’ – “Per fare una legge costituzionale in tempo da record ci vogliono sei mesi, non so se abbiamo sei settimane o sei giorni”. Così il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, nel prendere la parola in commissione alla Camera dopo l’intervento del ministro Giulio Tremonti. “Noi non dovevamo arrivare qui – ha sottolineato Bersani – non c’era nessuna ragione nei fondamentali perché l’Italia fosse nella bufera mondiale la più esposta all’affacciarsi della crisi. L’economia doveva essere gestita con qualche riforma e la gestione della spesa pubblica. E questo che dico non toglie nulla al senso di responsabilità e al contributo che daremo in questa fase difficile”. “Ma riteniamo – ha aggiunto – che la questione politica sia al cuore crisi e non possa essere separata. Non possiamo essere zittiti su questo. A qualche commentatore vorrei dire come mai in Portogallo, Grecia, Spagna hanno cambiato governo? C’é un tema di fiducia a livello internazionale e il tema riguarda la possibilità di chiamare il maggior numero di forze a contribuire”.
SECONDA MAASTRICHT O MERCATO CI AMMAZZA – “C’é l’esigenza di una presa di coscienza europea. Se non facciamo una seconda Maastricht, a uno a uno il mercato ci ammazza tutti”. Per Bersani, “dopo l’euro c’é stato un irresponsabile arretramento delle politiche dei governi. L’Italia deve riprendere il suo ruolo in Europa che è sempre stato di punta”. “Che la Bce debba sostituire la politica per dare indicazioni, non può essere una cosa fisiologica. Ma constatiamo con amarezza che dalla Bce stiamo prendendo anche le ricette. Questo non mi sta bene per la settima potenza industriale del mondo. A questo ci siamo ridotti”, ha concluso.
BOSSI: TREMONTI TROPPO FUMOSO – L’intervento del ministro dell’economia, Giulio Tremonti, in Parlamento “é stato troppo fumoso”. Lo dice il leader della Lega, Umberto Bossi, al termine delle comunicazioni di Tremonti alle commissioni riunite Affari Istituzione e Bilancio. “Temo – dice il Senatur – ci sia un tentativo per far saltare il governo. Una crisi – conclude – in gran parte causata da tutto il casino che hanno fatto uscire”.
SU PENSIONI CERCARE COMPROMESSO – Sulle pensioni “bisogna capire cosa fare, dipende da come si toccano, serve un compromesso”. L’apertura ad un intervento sulle pensioni arriva dal leader della Lega, Umberto Bossi, che, alla domanda se possa essere fattibile una sospensione delle pensioni di anzianità risponde: “Si può studiare”. “Non lo so, noi abbiamo le nostre proposte ma – ribadisce Bossi – la gente non vuole che le pensioni si tocchino”.
LETTERA BCE SCRITTA A ROMA,DRAGHI SEMPRE A ROMA – “Temo che quella lettera sia stata fatta a Roma”. Così il leader della Lega Umberto Bossi spiega i suoi timori per un “tentativo di far saltare il governo”. Un tentativo, gli viene chiesto, che arriva da parte interna o internazionale? E’ l’Europa che spinge troppo? “No”, risponde Bossi secondo il quale “Draghi da qui è andato in Europa ma è sempre a Roma”.
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