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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 15 MAGGIO 2024

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Termovalorizzatore Piromalli, Alessio respinge illazioni "Disponibilità ad essere ascoltato dalla Dda di Reggio Calabria"

Termovalorizzatore Piromalli, Alessio respinge illazioni "Disponibilità ad essere ascoltato dalla Dda di Reggio Calabria"
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Riceviamo e pubblichiamo

Leggo su un giornale online la dichiarazione del pentito Russo che avrebbe dichiarato che “Il sindaco Aldo Alessio non si è opposto al termovalorizzatore dei Piromalli”. Una ricostruzione fantasiosa che non ha nulla a che vedere con la realtà dei fatti e facilmente riscontrabile come falsa consultando atti pubblici alla Regione, al Comune o in Prefettura a Reggio Calabria.

Dunque il pentito Russo avrebbe affermato che lo “Stato” avrebbe realizzato il termovalorizzatore nel Comune di Gioia Tauro, perché di questo si tratta, per favorire i Piromalli, quindi la ‘ndrangheta locale, con la complicità della politica e dell’amministrazione Alessio. Giova ricordare che il suddetto impianto l’ha costruito con i soldi pubblici lo “Stato” sotto la gestione del Commissario Delegato per l’emergenza dei rifiuti solidi urbani in Calabria e nominato nel 1997 dal Governo Nazionale, con pieni poteri decisionali, a scavalco di quelli degli Enti Locali, nella persona dell’allora Presidente della Regione Calabria On.le Giuseppe Nisticò e suoi successori. È alquanto singolare immaginare che, all’epoca ,tutti i livelli dello “Stato”, in tutte le forme ed articolazioni, abbiano favorito volutamente la ‘ndrangheta di Gioia Tauro.

Do immediatamente la mia disponibilità ad essere ascoltato dalla DDA di Reggio Calabria su questa questione e naturalmente appena sbarcherò dalla nave sulla quale sto lavorando presenterò denuncia penale per calunnia nei confronti del Sig. Russo. La confusione è ancora più grande quando non si contestualizzano nel tempo due questioni diverse e che riguardano il termodistruttore che una impresa privata locale voleva realizzare nell’ambito del Comune di Palmi, in località Pontevecchio, e che dalla Regione Calabria e dalle autorità preposte aveva già ottenuto gran parte delle autorizzazioni necessarie per la sua realizzazione e il termovalorizzatore che lo Stato aveva deciso di realizzare a Gioia Tauro senza nessun coinvolgimento da parte degli Enti Locali.

Ho avuto temporanea diversità di opinione con il Dott. Ioculano solo sul termodistruttore di Palmi, ed ha riguardato solo la tempistica del pronunciamento da parte del Comune di Gioia Tauro: Il dott. Ioculano voleva un immediato pronunciamento contro, mentre io volevo subordinare la decisione del Consiglio successivamente alla visione della documentazione che la Radi aveva già presentato per realizzare il termodistruttore. Ottenuta la documentazione fu convocato convocato il Consiglio Comunale che all’unanimità si pronunciò contro l’insediamento di quel termodistruttore. Diversa la questione relativa al termovalorizzatore di Gioia Tauro. Il decreto Ronchi del 5 febbraio 1997, imponeva la chiusura delle discariche comunali entro il 31 dicembre del 1999 e tra l’altro anche la realizzazione di nuovi impianti tecnologici per la selezione secco umido e dei termovalorizzatori.

Dopo la visita all’Isola d’Elba con una delegazione rappresentativa dell’intero Consiglio, il 27 novembre del 1998 convocammo il Consiglio Comunale e dopo un lungo ed articolato dibattito il Consiglio Comunale di Gioia Tauro approvò a larga maggioranza e con un solo voto contrario e due astensioni l’insediamento del termovalorizzatore subordinando il rilascio della concessione edilizia al raggiungimento di 10 obiettivi e tra i quali: uno studio di valutazione di impatto ambientale; la formazione professionale di giovani disoccupati; la riduzione della tariffa elettrica. La concessione edilizia per la realizzazione dell’impianto non fu rilasciata e i lavori iniziarono con l’amministrazione Dal Torrione. Va chiarito, infine, che il termovalorizzatore non è stato costruito nè avviato durante la mia amministrazione.

Ben diverse sono le responsabilità degli Enti Locali dalla Regione, alla Provincia e al Comune di Gioia Tauro che avrebbero dovuto esercitare tutte le loro azioni di controllo sulla costruzione, buona gestione dell’impianto, sulla qualità dell’aria e sul contrasto alla penetrazione della ‘ndrangheta nella gestione. Non c’è mai stato alcun connubio tra le varie amministrazioni Alessio, la ‘ndrangheta, la corruzione, la collusione e il malaffare, tant’è che per primi nella storia gioiose ci siamo costituiti parte civile contro tutti i processi di mafia. Ma questa è un’altra storia di come si può fare antimafia vera e concreta rispetto a quella parolaia!