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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Taurianova: varie, eventuali e sentenze Tar Calabria Dialoghi tra visioni di una muta cecità

Taurianova: varie, eventuali e sentenze Tar Calabria Dialoghi tra visioni di una muta cecità
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Prefazione “L’onestà che cos’è? Niente. Un’astrazione, una pura forma. Se io devo essere onesto, bisognerò che io dia corpo a questa pura forma”. (Luigi Pirandello)

Non era mai capitato nella storia politica taurianovese un periodo così noioso dove le “minestre riscaldate” diventano protagoniste assolute. Ripetere le stesse cose è da folli, fissati e visionari. Ed io, ahimè, mi ritrovo tra questi. Innanzitutto rettifico il mio pensiero (sbagliato) su Daniele Prestileo perché sono caduto involontariamente nelle rete dei pettegolezzi delle “cornacchie da asporto”, che sull’eventualità di un suo ingresso in consiglio comunale avrebbe sfiduciato il sindaco. Non era affatto vero. La stessa mattina del suo “jaccuse” alla maggioranza comunale ci siamo visti e chiesi se fosse vero quanto veniva asserito e lui rispose che non l’avrebbe mai fatto perché onorava il mandato elettorale con il sindaco Scionti, e che il suo dissenso era solo nei riguardi del partito con il quale era stato candidato. Il resto l’ha scritto lui di proprio pugno, non facendo nomi, ma il riferimento era chiaro. Non li farò nemmeno io, ma sembra che in quel contesto partitico si rischia la ferocia del letto di Procuste. Per il resto, sull’ultimo Civico consesso e la “rivalutazione” generale dell’ex vicesindaco pur di non favorire la surroga, stendo un velo pietoso e confermo quanto avevo scritto nei miei pezzi e faccio un azzardo, non me ne voglia la Patrizio, se dico che in quel Consiglio almeno l’80% non avesse simpatie per lei.
Ho letto (e riletto pensando di sognare) la nota dell’ufficio stampa (?) del Comune in cui si comunicava il parere favorevole sul “bilancio stabilmente riequilibrato per l’anno 2018” da parte del Ministero dell’Interno. E ci sono questi passaggi, “Il parere favorevole espresso dalla Commissione ministeriale (…) rappresenta una conferma importante al lavoro dell’Amministrazione comunale (…)”, e ancora, “La direzione è sempre stata quella del risanamento delle casse comunali, nell’interesse della comunità (…), e oggi possiamo finalmente andare avanti con maggiore serenità (…) Si tratta di un risultato che condividiamo con tutti i cittadini di Taurianova (…)”. Pausa, il tempo di darmi due schiaffi e riprendo. Ma scusate un attimo, il dissesto finanziario datato 23 novembre 2017 a seguito della bocciatura del piano di riequilibrio da parte della Corte dei Conti, chi l’ha dichiarato Topo Gigio o la maggioranza? Visto che Comuni come Palmi conciati peggio di noi, l’hanno scongiurato. Cioè, c’è un auto-elogio per un qualcosa che si è dovuto fare seguendo i termini di legge a causa di un disastro votato dagli stessi. E nell’ultimo Consiglio comunale un’altra chicca di vanto (?), “Dopo tanti anni è la prima amministrazione che ha un bilancio attivo di un milione di euro” (sic!). A questo punto chiedo l’aiuto di Gatto Silvestro. Ma se c’è un dissesto dichiarato nel 2017, è normale che tutto quello che c’era dietro va in passivo e riparti da zero con un “nuovo” bilancio, quello dell’anno seguente, ovvero il 2018. Quindi, qual è il vanto? I sindaci dei bilanci positivi erano altri. Ora io mi chiedo, perché? Sì, perché…?
A tali discorsi finanziari, si aggiungono anche due recenti sentenze del Tar Calabria datate 25 gennaio 2019 che ci riguardano, la n. 39/2019 e la n. 41/2019 che nessuno dice (né si vanta).
La prima riguarda la questione del debito con Zerbi di circa 700 mila euro e che è stata protagonista di un piroetta in Consiglio, prima votata come debito passivo e quindi farlo rientrare nel dissesto e poi accortasi della baggianata, con un successivo Consiglio viene annullata. Quando proprio il Tar aveva precisato con l’ordinanza collegiale n. 261/2018 di “debito della gestione ordinaria” a seguito della sentenza n. 757/2016, “passata in giudicato il 28 gennaio 2017”. E mentre non si ricorre al Consiglio di Stato facendo trascorrere i termini, e ora parte la musica di Quark, mistero dei misteri si impugna (con decreto sindacale n. 92/2018), la deliberazione commissariale n. 1/2018 riguardante l’ottemperanza della sentenza perché appunto esecutiva a tutti gli effetti, e la musica di Quark continua. I giudici del Tar, osservando la vicenda, forse, avranno avuto una attimo di smarrimento, e comunque hanno rigettato il ricorso e quindi ordinato di ottemperare la cifra di € 674.196,38 perché “La statuizione ha acquisito efficacia di giudicato, non essendo stata appellata nei termini di legge e non può essere surrettiziamente messa in discussione tramite l’odierno strumento del reclamo” e non solo, anche alla condanna delle spese per una cifra di 1.200 euro (sic!). Chi ha consigliato il sindaco in questo arduo azzardo? E la musica di Quark va per l’infinito.
La seconda riguarda un risarcimento danni del Comune per un’opera realizzata a causa di un’occupazione illegittima a favore di Maria Assunta Martino. Occorre precisare che per tale questione il sindaco Scionti non era ancora stato eletto, solo per capire che pendono altre spese a carico delle casse comunali. In questa situazione il commissario ad acta “all’esito della istruttoria, ha quantificato le somme dovute alla signora Martino in euro 84.919,07 in ragione delle quote di proprietà dell’immobile illegittimamente occupato dal Comune di Taurianova”. E anche in questo caso nel ricorso del Comune si è “giocato” sulle condizioni pre e post dissesto, ovviamente dichiarate inammissibili e quindi ricadenti nella gestione ordinaria perché “la richiesta del Comune di dichiarare estinto il procedimento esecutivo per effetto del dissesto di Taurianova, stante che sul punto si era già espresso il Tribunale con la sentenza 263/2018 non impugnata”. Voce del verbo non impugnare. Questo è quanto!

Ps. C’è una cosa che mi preme particolarmente rendere nota, la mia solidarietà a Bernardo, il muto di Zorro, perché nell’ultimo Consiglio comunale è stato considerato un “muto della volpe” per via della traduzione in spagnolo di Zorro che nei fatti non c’entra una beata cippa con il personaggio stesso. Ai familiari di Bernardo va tutta la mia solidarietà umana.