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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Se Sissy Trovato Mazza era depressa perchè girava armata? Quali attività di ricerca di elementi probatori sono state svolte nell’immediatezza del ferimento? La Magistratura dovrà indagare a 360° su ogni possibile sfera di responsabilità

Se Sissy Trovato Mazza era depressa perchè girava armata? Quali attività di ricerca di elementi probatori sono state svolte nell’immediatezza del ferimento? La Magistratura  dovrà indagare a 360° su ogni possibile sfera di responsabilità
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di LM #metropolitanpost
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In attesa – si ritiene – di imminenti sviluppi che contribuiscano a chiarire  i lati oscuri del “ Giallo della Giudecca” con  evidenziazione  “ al di la di ogni ragionevole dubbio” che la dinamica del ferimento di Sissy Trovato Mazza non possa essere ricondotto ad un atto di autolesionismo,  appare necessario operare – da giornalisti e da analisti di “crime scene “-  una gravissima  incongruenza – così grave  avvalorare atroci sospetti  e far ritenere  raffigurabili precise sfere di responsabilità omissiva  e di culpa in vigilando – laddove si è tentato di far passare la giovane agente  penitenziaria come un soggetto  affetto da sindrome depressiva.  Tale giustificazione – che la stampa veneta  da qualcuno ha “necessariamente “ recepito e riportato – ove mai fosse vera  condurrebbe  a domandare: “ma se veramente Sissy Trovato Mazza era depressa perché  è’ stata lasciata in possesso della sua pistola Beretta d’ordinanza ? Quando un soggetto, ancorchè incorporato in una struttura militarmente organizzata e che legittima il porto delle armi,  non dovesse più dare garanzia di affidamento nell’uso delle stesse, viene, con provvedimento dirigenziale e previa visita medica, spostata in altro servizio  interno di carattere amministrativo in relazione al quale  non sia prevista la dotazione di armi da fuoco, il loro porto e la detenzione.  Se veramente Sissy Trovato  Mazza  fosse stata vittima di uno stato depressivo così accentuato da giustificare quanto la stampa veneta – su indicazione di una fonte che i  colleghi veneti, se veramente  –  come noi a  1000 a passa KM di distanza – vogliono  perseguire la verità,  farebbero bene – sulle loro colonne o dal magistrato  che indaga – a rivelare chi abbia detto loro che Sissy fosse da tempo depressa. Ove questo fosse vero avrebbe dovuto  esistere  documentazione medica che attestasse  questo stato depressivo –  e ove mai così fosse –  emergerebbero  in maniera plateale le note della responsabilità di chi avrebbe dovuto intervenire , per dovere d ‘ufficio e a tutela della sicurezza   dell’agente  asseritamente depressa e di eventuali terzi – per privarla dell’arma. Tanto non è stato , e tanto conferma quanto appaia maldestro e frettoloso tentativo di archiviare velocemente e senza colpevoli il ferimento di Sissy Trovato Mazza come gesto di autolesionismo. Ma chi  ha ammannito questa versione ai colleghi della stampa veneta – ha fatto male i conti,  perché colui che ha tentato di uccidere  Sissy Trovato  Mazza ha  fatto un errore plateale: ha sbagliato tempia! Chi ha tentato si sopprimere dentro l’ascensore la ragazza l’ha colpita – forse perché la vittima si è divincolata – dal lato sbagliato della testa: il lato sinistro e non sulla tempia. Possibile che una  contraddizione così importante possa essere passata inosservata da coloro i quali sono intervenuti per primi sulla scena del crimine? L’agente con la fondina sul fianco o sulla coscia destra   e assolutamente non mancina avrebbe dovuto estrarre l’arma con la mano destra  e poi impugnarla con la sinistra per spararsi non sulla tempia ma più in alto nella regione occipitale.’E’ Inverosimile!  E se il proiettile è uscito è stato repertato e posto in sequesto? O dove si è conficcato all’interno della cabina dell’ascensore ? Una delle affermazioni – non di principio, ma  fondamentali e sostanziali per chi  pratica il duro e non facile mestiere dell’investigatore –  è che il primo intervento  sulla scena del crimine è importantissimo ai fini della “discovery” . Ci domandiamo: sono state  rilevate le impronte digitali e eventuali  tracce di DNA ( diverso da quello dell’agente ) all’interno della cabina dell’ascensore? E’ stato posto  in sequestro – e per quanto tempo – l’ascensore? Sono state  acquisite  immagini di eventuali telecamere di sorveglianza? Sono stati verificati gli ingressi dell’ascensore nei vari piani dello stabile? Verifica, questa,  indispensabile per capire se vi siano sui pavimenti dei piani  tracce di sangue che potrebbero deporre  per una lettura alternativa del delitto,  con  il killer che attirerebbe la ragazza ( che forse conosce) nell’ascensore, l’ascensore sale , Sissy viene ferita, il killer scende velocissimamente ad un piano superiore e  nel mentre esce  preme un pulsante per  far ridiscendere la cabina. Qualcuno potrebbe pensare a voli di fantasia degni di  un giallista come Andrea Camilleri. In realtà davanti a una ipotesi di suicidio che fa acqua da tutti le parti   e in mancanza di altri elementi  è giocoforza  tentare di dare una spiegazione alternativa e logica ad un episodio troppo frettolosamente bollato come autolesionismo.  Queste sono ipotesi. Ma, in fondo , il dovere di investigare e assicurare alla giustizia, indagando a 360° su ogni possibile soggetto – anche apparentemente al di sopra di ogni sospetto – identificare il possibile Killer e l’eventuale mandante non spetta certo a noi, poveri giornalisti  di provincia, per una testata on line del profondo Sud….