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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Se le Parole di Bossi le avesse pronunciate un No Tav

Se le Parole di Bossi le avesse pronunciate un No Tav

Editoriale di Luigi Pandolfi

Se le Parole di Bossi le avesse pronunciate un No Tav

Editoriale di Luigi Pandolfi

 

 

Si, certo, dopo il lungo sodalizio romano col Cavaliere, la riproposizione di un linguaggio aggressivo da parte di Bossi e della Lega appare più una minestra riscaldata che il sale di un nuovo corso politico.

Ma le parole in politica contano. Eccome se contano. Immaginate se la frase “il nord farà fuori il premier Monti” l’avesse pronunciata un militante NoTav della Val di Susa o un ragazzo dei centri sociali.

In coro il mondo politico avrebbe gridato: terrorista! Con Bossi e con la Lega si continua invece nicchiare, come se il fatto che a pronunciare quella frase sia stato un ex ministro, capo di un partito del 10%, non costituisse un’aggravante.

Ho l’impressione poi che l’attuale quadro politico, in cui la Lega potrebbe giocare ruoli diversi dal passato, in contrapposizione al vecchio alleato, stia alla base del rinnovato, e più assordante, silenzio delle stesse forze di centrosinistra rispetto alle provocazioni degli uomini del Carroccio.

C’è poco da fare: in questo paese è difficile dire pane al pane e vino al vino, senza frapporre ogni volta esigenze di ordine tattico e convenienze politico-elettorali.

Un leader politico che lancia minacce come quelle che ha lanciato Bossi a Piacenza, in qualsiasi altro paese europeo, sarebbe messo al bando dal resto del sistema politico e dalle autorità dello Stato.

Da noi può accadere invece che nel corso di una manifestazione di un partito secessionista, com’è accaduto recentemente a Milano, venga bandita l’esibizione del tricolore, simbolo della Nazione e dell’Unità del paese.

Povera Italia, verrebbe da dire, “nave sanza nocchiere in gran tempesta,

non donna di province, ma bordello!” (Dante, Purgatorio, Canto VI)

redazione@approdonews.it