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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Scorta madre Matteo Vinci, Prefettura Vibo chiarisce "Attenzione massima sulla sicurezza di Rosaria Scarpulla"

Scorta madre Matteo Vinci, Prefettura Vibo chiarisce "Attenzione massima sulla sicurezza di Rosaria Scarpulla"
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La vicenda relativa alla situazione personale della signora Rosaria Scarpulla viene costantemente seguita dalla Prefettura di Vibo Valentia che proprio nella giornata di ieri ha tenuto un’ulteriore riunione di coordinamento con le forze di polizia alla quale ha preso parte anche la Dda di Catanzaro. E’ quanto afferma lo stesso Ufficio territoriale di Governo, riporta l’Agi, in relazione alle proteste della donna, madre di Matteo Vinci, ucciso con un’autobomba il 9 aprile scorso a Limbadi, per la mancata assegnazione della scorta.

La Prefettura di Vibo Valentia, attraverso una nota, fa sapere che “l’attenzione sulla sicurezza della signora Scarpulla è massima e la vicenda relativa alla sua situazione personale e’ costantemente e quotidianamente monitorata”. La stessa Prefettura ha espresso poi viva soddisfazione per l’operazione condotta dal Comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia, con il coordinamento della Dda di Catanzaro, che condotto al fermo di sei persone ritenute responsabili dell’attentato in cui ha perso la vita Matteo Vinci ed è rimasto gravemente ferito il padre Francesco.

“É questo il palazzo di vetro di cui tanto si parla? Sono queste le istituzioni vibonesi che respingono una persona in grave pericolo di vita? Così come hanno ucciso mio figlio, uccideranno anche me, visto che c’è ancora una persona libera”. Così Rosaria Scarpulla, madre di Matteo Vinci, ucciso il 9 aprile scorso a Limbadi da una bomba collocata la sua automobile, nel corso della protesta che sta attuando nella Prefettura di Vibo Valentia per chiedere che le venga assegnata una scorta.

“Chiedo protezione ma mi viene negata. Chiedo un aiuto per poter raggiungere mio marito e riportarlo qui e anche questa possibilità mi viene negata. Ma in che Paese siamo? Il procuratore della Dda, Nicola Gratteri esorta la gente oppressa a denunciare, ma se le conseguenze sono queste, allora come si può avere fiducia in quelle istituzioni che dovrebbero tutelarti?”. Alla protesta della signora Scarpulla e del suo legale, Giuseppe De Pace, ha assistito anche il testimone di giustizia Salvatore Barbagallo, che ha lamentato di “non essere stato ricevuto per la terza volta in pochi giorni dai funzionari della Prefettura di Vibo Valentia. É una vergogna – ha concluso Barbagallo – che un palazzo come la Prefettura allontani chi chiede udienza”.