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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Scoppia l’idillio tra le città di Gioia Tauro e Palmi Si è svolto un incontro tra Pedà e Barone

Scoppia l’idillio tra le città di Gioia Tauro e Palmi Si è svolto un incontro tra Pedà e Barone
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di Domenico Latino

GIOIA TAURO – Scoppia l’idillio tra le città di Gioia Tauro e Palmi, un tempo al centro di anacronistiche rivalità ora abbondantemente superate. Il sindaco Giovanni Barone ha incontrato giovedi 12 novembre, una delegazione del comune “keynesiano” di Gioia Tauro guidata dal primo cittadino Giuseppe Pedà in compagnia del vicesindaco Annamaria Stanganelli e dell’assessore alla Cultura Francesco Toscano, riunione pensata con l’obiettivo di individuare punti di convergenza in vista degli importanti appuntamenti all’orizzonte. Come ricorderanno i più attenti, il sindaco Pedà vinse le elezioni di giugno proponendo alla cittadinanza un “New Deal” (nuovo corso, ndr), fatto di investimenti pubblici finalizzati all’assorbimento di una disoccupazione che ha oramai superato i livelli di guardia e al rilancio dei consumi. Al primo punto del programma elettorale di Pedà, era previsto l’avvio dei lavori per la costruzione di un’opera di altissima ingegneria, ovvero un ponte di collegamento tra i lungomari delle due città limitrofe in grado di rilanciare una vocazione turistica del territorio fino ad oggi mortificata dalla miopia delle precedenti classi dirigenti. La prospettiva che sogna un possibile rapido avvio di un cantiere di lavoro è ora più concreta. Denotando lungimiranza politica e il ripudio di antiche logiche di campanile, il sindaco Giovanni Barone ha pienamente abbracciato l’idea, mobilitando da subito gli uffici in vista di una imminente programmazione operativa ed affidando al consigliere di opposizione Mario Manucra il compito di supervisore. Durante l’incontro, oltre che di Ponte, si è discusso di altre questioni ora al centro del dibattito pubblico. Il Porto di Gioia Tauro, per esempio, vive una fase di grande delicatezza, atmosfera di insicurezza che si ripercuote in special modo sui lavoratori che guardano al futuro con giustificata preoccupazione. In un’ottica di rilancio vero e non parolaio, i sindaci Pedà e Barone hanno convenuto di dover chiedere al ministro Delrio la rapida previsione di una Authority calabrese- con la governance ben salda a Gioia Tauro- che cambi il fallimentare indirizzo politico fin qui perseguito. Inoltre, in previsione della costituenda città metropolitana, i due sindaci pianigiani si sono detti pronti a concertare insieme iniziative e proposte che sappiano garantire una sempre più stretta conurbazione di servizi. “La Piana- ha detto Barone- non può e non deve diventare la periferia di una città metropolitana intesa in senso “reggiocentrico”. Io e Pedà non lo permetteremo”. “Con tutto il rispetto per altri sindaci di paesi importanti ma poco popolosi”- ha rilanciato Pedà- “ritengo che nessuno possa ignorare le richieste che pervengono in termini congiunti da sindaci di città con un alto numero di abitanti. Democrazia significa anche rispetto dei reali rapporti di forza”. Ponte, Porto e Città Metropolitana non esauriscono le tematiche affrontate nel corso del vertice. Di fronte al montare di un malcontento capillare e diffuso rispetto al dramma di una Sanità calabrese che mette quotidianamente a rischio la vita di tanti cittadini privati di servizi essenziali e costituzionalmente garantiti, Pedà e Barone non restano insensibili. “Nell’attesa della costruzione dell’ospedale unico di Palmi, che ricorda “Godot” per la mancanza di una tempistica certa”- concludono congiuntamente i due sindaci- “non è possibile smantellare i presidi ora esistenti. I cittadini hanno diritto oggi ad essere curati. Le manifestazioni di piazza sono utili per sensibilizzare tutti intorno ad un tema così importante e a breve potrebbe essere fissata la data di una grande mobilitazione da tenersi proprio a Gioia Tauro”. Proprio ieri, a Reggio di Calabria, si è tenuto incontro fra diversi sindaci e il commissario Scura. Incontro che non ha soddisfatto molti primi cittadini che, da Michele Tripodi a Ciccone, si sono dichiarati delusi dalle scelte del commissario Scura che non consentono alla sanità calabrese di fare un solo passo in avanti.