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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 19 GENNAIO 2025

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Scoperto traffico illecito di rifiuti nel Reggino. Sequestrati beni a società, indagate 2 persone

Scoperto traffico illecito di rifiuti nel Reggino. Sequestrati beni a società, indagate 2 persone

| Il 04, Lug 2014

Il Corpo forestale e la polizia ferroviaria hanno scoperto due ditte che avrebbero operato in violazione delle norme. Sequestrati mezzi e attrezzature oltre alle due società ritenute responsabili

Scoperto traffico illecito di rifiuti nel Reggino. Sequestrati beni a società, indagate 2 persone

Il Corpo forestale e la polizia ferroviaria hanno scoperto due ditte che avrebbero operato in violazione delle norme. Sequestrati mezzi e attrezzature oltre alle due società ritenute responsabili

 

REGGIO CALABRIA – Società e beni per un valore di circa 1 mln di euro sono stati sequestrati dal Corpo forestale dello Stato e dalla polizia ferroviaria di Reggio Calabria in una inchiesta della Dda su un traffico di rifiuti. Sono state sequestrate le società Cara Stefano e Cara Ecologica, conti correnti, sei camion per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti e le macchine per la movimentazione e la riduzione di volume degli stessi.
Nel corso delle operazioni sono stati, inoltre, sequestrati, un autoveicolo, sei camion adibiti per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti e le macchine per la movimentazione e la riduzione di volume degli stessi. Il valore dei beni posti sotto sequestro si aggira a circa un milione di euro. L’attività investigativa ha messo in evidenza la presenza di una attività organizzata, consolidatasi nel tempo, dedita al traffico illecito di rifiuti, promossa da soggetti titolari di ditte individuali e società che, in concorso tra di loro, hanno per molti anni operato in totale violazione della vigente normativa in materia.
Dagli accertamenti eseguiti, infatti, è risultato che l’intera attività di recupero e smaltimento di rifiuti di vario genere, classificati anche come pericolosi, avveniva senza le prescritte autorizzazioni e con operazioni fittizie tra i vari soggetti interessati, tali da determinare la perdita della tracciabilità dei rifiuti stessi. Anche l’ampio sito utilizzato quale centro di raccolta dei rifiuti, posto nelle immediate vicinanze di abitazioni e nell’area di rispetto dell’aeroporto di Reggio Calabria, è risultato privo di autorizzazioni e delle più elementari condizioni di salvaguardia e sicurezza atte a scongiurare fenomeni di inquinamento ambientale determinati dall’ingente quantitativo di rifiuti di vario genere stoccati.
Per la Cara Ecologica S.r.l., infine, è stata ipotizzata anche la responsabilità amministrativa della società derivante dalla commissione di reati in materia ambientale. Due le persone indagate, C.S. e C.D., rispettivamente di 69 e 30 anni.