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TAURIANOVA (RC), VENERDì 06 DICEMBRE 2024

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Taurianova si colora di “Azzurro” con l’inno… “Meno male che Roy c’è!” Cade di moda il colore verde per far posto all’azzurro, con la “disperazione” di Alberto da Giussano. E poi ancora, destini incrociati tra avventisti alla Madame Richelieu, “ribelli” oltre il taschino, transumanze in “Do” minore e la “solitudine” di Nino La Trottola

Taurianova si colora di “Azzurro” con l’inno… “Meno male che Roy c’è!” Cade di moda il colore verde per far posto all’azzurro, con la “disperazione” di Alberto da Giussano. E poi ancora, destini incrociati tra avventisti alla Madame Richelieu, “ribelli” oltre il taschino, transumanze in “Do” minore e la “solitudine” di Nino La Trottola

| Il 28, Nov 2024

Di GiLar

C’eravamo tanto amati, per un anno e forse più, non ricordo come fu, ma Mancuso è stato eletto commissario della Lega, ma una sera c’incontrammo, per fatal combinazion e con Forza Italia ritornai…
Se dovessimo inventare uno slogan riveduto (e politicamente scorretto), ma molto in voga a Taurianova, sarebbe, “Toglietemi tutto, tranne la mia poltrona”, ma non lo faremo, diciamo che non tira una nitida aria, politicamente parlando, a Taurianova, e non da oggi, ma da qualche mese, polemiche continue come se non ci fosse un domani, dove dentro un vortice c’è chi si adegua (ahimè) con nonchalance (ahimè), e chi invece è consumato da rancori, veleni e qualche rimasuglio di un “vecchio merletto” oramai in netto disuso.
Oh questo vento che inebria la mia mente, facendo vibrare l’anima e la mia poltrona che stretta a me non la mollerò mai… ogni tanto scatta “l’arteria poetica” e le frasi arrivano da sole… vogliate scusarci con anticipo anche senza vederci arrivare…
Sono stati giorni intrise e inzuppate di polemiche come biscotti friabili dentro una tazza di latte di pecora misto a quello di colomba volata in fiore. Ma oggi il “coup de théâtre” è che Rocco Biasi detto Roy aderisce a Forza Italia, anzi come un deja vu ritorna con Forza Italia accompagnato dall’eco “Amore ritorna, le colline sono in fiore”, ma i fiori ahimè sembrano appassiti prima ancora di essere annaffiati.
Ma c’è una cosa che non ci saremmo mai aspettati, una sorpresa politica che nessuno avrebbe mai immaginato, ovvero Arisa che fa saltare il banco alla politica amministrativa taurianovese. È tutta colpa di Arisa se tutto ciò è accaduto.
Da quei fondi del “settore idrico” distratti per pagarle il concerto, fico alla bagarre di quella variazione di bilancio, è successo di tutto. La vera protagonista della politica taurianovese è Arisa (sic!).
Da quel giorno Biasi cambia le carte in tavola, come nei peggiori supermercati di Caracas, perde tre e ne guadagna uno (che affarone eh!). Tre consiglieri “ribelli” alzano la voce e non votano e non solo, illustrano scenografie oscure, tra “non agibilità democratica” e “interessi personali”, parole molto gravi che meritano riflessioni, ma soprattutto approfondimento. Ma ne guadagna uno che gli vota la variazione di bilancio e salva la poltrona di sindaco.

“E Forza Italia è tempo di credere dai Forza Italia che siamo tantissimi e abbiamo tutti un fuoco dentro al cuore un cuore grande che sincero e libero batte forte per te…”. Perché da quella “salvezza” aderiscono un assessore comunale alla cultura Maria Fedele, “queste tenebre lancinanti la carne… mi fanno sentire ferita in un mondo a me avverso, ma ignara lascio la sorgente scorrere e la poltrona mai mollerò”, è partita “l’arteria poetica”, dove la stessa è perennemente al centro di una pioggia di fuoco a suon note di stampa per chiedere le sue dimissioni dopo quel presunto titolo di “dottoressa”, tra “refusi” e “dossier scritte da altri”, ma “prima da me stessa”, e poi chissà da chi… ma lei non demorde e rilancia, “oh il mare che impetuoso accarezza la faccia tosta tenace e paonazza dove mai la poltrona mollerò”, è partita “l’arteria poetica”. Ma la Fedele non esita a mollare Nino Caridi per ritornare con Gianni (ex politico di riferimento di Nino Caridi), al posto di Peppe (dove oggi c’è e resta Nino) e domani chissà, qualcosa arriverà e si approderà. E senza paura di essere smentiti, e Biasi ci ha visto lungo nel difenderla a spada tratta con passione e veemenza, secondo noi è la nuova stella nascente della politica taurianovese e che noi da questo momento chiameremo “Madame Richelieu” in omaggio ad Alexandre Dumas perché coinvolge in sé una nuova scuola di pensiero altamente culturale, come gli “altoforni”, che va da Machiavelli, Richelieu a Kafka (con l’Attak). Maria Fedele venne conosciuta dal “grande” pubblico grazie all’attuale vicesindaco Caridi, poi la mancata nomina di assessore con l’ex sindaco Fabio Scionti (che non la volle mai nominare), fino ai nostri giorni quando fu nominata assessore, e come la stessa ebbe a dire al primo Consiglio comunale “per le mie competenze”: 378 voti.
L’altra adesione nel partito azzurro è lui, una vecchia conoscenza di 27 anni fa, il consigliere comunale Vincenzo Papalia, un grande già dai primi passi nel lontano 1997, e si ritorna sempre tra destini incrociati, appuntamenti “al solito posto” e in altri casi (che ne parleremo un’altra volta) con “progressioni verticali”. Nel 1997 un Biasi giovanissimo venne eletto sindaco, perde subito la maggioranza ed era partita la raccolta di firme per sfiduciarlo, ma un “cavaliere errante” proveniente dalla “masseria di Amato”, atteso per firmare anche lui ed eletto tra le fila del padre dell’attuale assessore Crea, candidato a sindaco, non si presentò, all’alta politica seguì la quella “spicciola” aderendo al progetto di Biasi e salvando per quattro anni la poltrona di sindaco. Si chiamava Papalia e oggi anche lui dalla Lega aderisce a Forza Italia. Storie passate che quando accadevano alcuni assessori e consiglieri attuali indossavano il ciripà, noi che abbiamo vissuto avendo qualche ruga in più (e non capelli in quanto da tempo sono finite le ambizioni tricologiche).
Roy Biasi in circa 27 anni di politica attiva taurianovese ci ha dato una miriade di performance che hanno scolpito le tavole della storia in città, abbiamo scritto pagine intere di giornali, ne abbiamo dette di tutti i colori. Ma resta quel personaggio “immortale” che te lo ritrovi sempre in ogni tempo, come il sedano selvaggio (“l’accia”).
Biasi parla di un passaggio quasi forzato tra le fila azzurre perché non veniva ascoltato nel suo “pensiero costruttivo rispetto agli orientamenti organizzativi che si palesavano”, eppure ricordiamo un Biasi che partiva da Commissario regionale della Lega a Roma e ritornava vice, quelle sue grida sui palchi con Matteo Salvini, “Il capitanoooo Matteoooo Salviniiiii”
. È di un mese e mezzo fa la sua apparenza al raduno della Lega a Pontida tra foto e abbracci, volemose bene, con Salvini, Patriciello e anche con il generale Vannacci, diciamo che oggi Biasi ci presenta un “mondo al contrario” aderendo con gli azzurri del vicepremier Tajani e alla corte del deputato Cannizzaro, ma ci chiediamo? Il generale Vannacci sarà ancora “presto ospite a Taurianova?”, perché questo dubbio farebbe anche perdere l’appetito a un in appetente.
Noi siamo solo spettatori (non paganti” di questa commedia dell’assurdo, di tanti personaggi che sembrano nati dalla penna di Ionescu e Beckett), ma ci aspettiamo altre sorprese e siamo sicuri che arriveranno. Intanto cosa faranno i seguaci leghisti rimasti all’interno del Consiglio Comunale? Aderiranno anch’essi a Forza Italia? Ci riferiamo agli assessori Crea, Grimaldi, Monteleone, come anche ai consiglieri Barca, Ursida e Fuda, visto che Calapà e Scarfò sono Gelardiani “di fatto” e quindi il verde lo dovrebbero mantenere. Ma gli altri si coloreranno di azzurro?
E poi, il nostro vicesindaco Nino La Trottola che lo vedi ovunque, in ogni luogo e perimetro della città è sempre presente, e che per quattro anni è stato il parafulmine dell’Amministrazione Comunale, tra “malanove” e insuti sia dal vivo e social che non farebbe invidia nemmeno al mostro di Milwaukee, mentre gli altri suoi colleghi in outfit passeggiavano negli “Champs-Élysées” ed alcuni erano “famosi anche fuori i confini regionali”, da Lubrichi sull’Arno a Prejtoni Valpadana fino a Cataforio Marittima.
A Nino che ora è rimasto solo e che cerca un “viso fra la folla, forse sulle sue piccole mani, sta piangendo il suo passato”, gli rimane sulla carta solo Grazia Arcuri e le sue quasi 600 preferenze (che visti gli ultimi tempi con i vari “movimenti” politici, potrebbero raddoppiarsi nella prossima tornata elettorale) e votando con un turno unico alle prossime elezioni… “Il Moro” si trasformerà in “Trottola”.
Roy Biasi nelle sue motivazioni del suo passaggio in azzurro scrive, “Per il rispetto che devo ai miei concittadini, che mi hanno voluto sindaco più volte, in tempi diversi e al di là dei partiti a cui ho appartenuto intendo ora portare a frutto la semina di questi 4 anni garantendo anche alle altre forze politiche della coalizione amministrativa di centrodestra, con cui in questi giorni mi sono confrontato serenamente, la prosecuzione di un disegno politico che mette al sicuro l’autonomia di ogni forza politica ma, soprattutto, il valore della continuità in occasione delle prossime elezioni comunali”. Nei fatti annuncia la conferma della candidatura a sindaco, ma poi parla di confronto “della coalizione amministrativa di centrodestra”, e ci si chiede quale confronto con chi resta o chi se ne va, o chi forse sta già pensando di andarsene? E gli ex di quella coalizione amministrativa che stanno facendo riunioni carbonare anche con altri di centrodestra che stanno dall’altro lato (e che hanno attaccato duramente parlando di “tradimento”), cosa faranno? Nei fatti è sempre centrodestra, ma se invece “puta caso” che, Nino Caridi diventasse l’ago della bilancia di un ampio gruppo di Consiglieri Comunali, ottenendo una rivincita politica personale e allontanando la “solitudine”? E, “Nino se n’è andato e non ritorna più… Il Consiglio Comunale delle 7:30 senza lui.
È un cuore di metallo senza l’anima. Nel freddo del mattino grigio di città…”.
Ma intanto godiamoci una realtà ed è quella che… “Meno male che Roy c’è”!!!