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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Santelli e il suo ‘rammarico’ per le vicende elettorali Ecco una riflessione sulle recenti polemiche in merito alla composizione delle liste elettorali di Forza Italia

Santelli e il suo ‘rammarico’ per le vicende elettorali Ecco una riflessione sulle recenti polemiche in merito alla composizione delle liste elettorali di Forza Italia
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di Giovanni Alvaro

Se il Commissario Regionale di Forza Italia in Calabria, Jole Santelli, pensa che basti il suo ‘rammarico’ per la mancata esclusione dalle liste di Forza Italia in provincia di Reggio Calabria, del Capogruppo alla Regione Calabria, Alessandro Nicolò, e nel ‘rammarico’ neanche cita il suo Vice Commissario Regionale, on. Nino Foti, sta sbagliando platealmente. Il problema, infatti, non è un problema personale di Nicolò o di Foti ma quel che ha subìto recentemente l’intera provincia reggina sottoposta ad una vera e propria espropriazione elettorale che è semplicemente insopportabile.
Dimentica, infatti, la Commissaria Santelli, dimostrando quanto sia peloso il suo rammarico, che le candidature dei reggini non erano necessariamente da collocare nei collegi uninominali, potevano essere inseriti nelle liste proporzionali sia per la Camera che per il Senato. Si è invece preferito, di sicuro senza alcun rammarico, affollare quelle alla Camera con i nomi della stessa Jole Santelli e dell’on. Roberto Occhiuto che essendo di Cosenza potevano tranquillamente accontentarsi dell’inserimento nella lista di pertinenza.
Per la lista proporzionale al Senato si è voluto comporre la stessa con 2 candidati di Vibo Valentia (Mangialavori e Daffinà), 1 cosentina (Caligiuri) e una catanzarese (Fedele). Non c’è ‘rammarico’ per l’assenza della città più popolosa della Calabria com’è Reggio? Capitolo chiuso Le è stato chiesto, ed Ella ha risposto senza tentennamenti ‘Certo’. Se il ‘certo’ era riferito all’impossibilità di cambiare le liste è un ‘certo’ che comprendiamo, se esso è riferito alle conseguenze che le scellerate scelte elettorali sono state fatte contro la provincia reggina si sta sbagliando di grosso.
Sia se le scelte fossero state fatte dal tavolo romano, o dai calabresi che, comunque, non hanno tutelato l’intero territorio calabrese, c’è una responsabilità gravissima degli stessi che non può restare senza conseguenze o chiudersi solo con un ‘peloso rammarico’. Né è sufficiente dire che, nelle liste, ci sono Cannizzaro e Marco Siclari che, comunque, non erano in contrasto con i candidati reggini saltati.
Noi siamo, però, gente di partito e come tali sappiamo che ora è necessario affrontare la campagna elettorale nella quale i sondaggi ci danno vincenti ma dove possono presentarsi delle brutte criticità. Non commetteremo, quindi, l’errore di tagliarci i ‘cabasisi’ per far dispetto alla propria moglie, ma dal 5 marzo faremo tutto quanto è in nostro potere per liberare Forza Italia dell’attuale Commissario Regionale che ha dimostrato cecità e incapacità nel gestire il partito in Calabria non solo in questa occasione, ma anche quando la Santelli ha voluto costruire un minimo di organigramma organizzativo promuovendo gente che era di altri partiti ma senza mai convocare gli organismi.
Ferdinando II di Borbone soleva dipingere i calabresi in tre categorie. I cosentini pensanti, i catanzaresi operanti e i reggini parlanti. L’attuale Commissario a tempo determinato li ha trasformati in cosentini trafficanti, catanzaresi negozianti ma erra se pensa che i reggini siano rimasti parlanti. Ma anche ammesso che siano ancora parlanti l’avvocatessa sappia che parlereranno senza tregua fin che giustizia verrà fatta. Non tollereranno che Forza Italia debba essere considerata ‘cosa privata’.