Sanità, Guccione: “Non è consentito passare dai dati onirici del passato a quelli virtuali di oggi”
redazione | Il 17, Mag 2014
“Il Governo Nazionale deve nominare al più presto il nuovo Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro e restituire subito la parola agli elettori calabresi, per avere una guida autorevole che sappia affrontare e dare risposte concrete alle varie criticità di questa Regione”
Sanità, Guccione: “Non è consentito passare dai dati onirici del passato a quelli virtuali di oggi”
“Il Governo Nazionale deve nominare al più presto il nuovo Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro e restituire subito la parola agli elettori calabresi, per avere una guida autorevole che sappia affrontare e dare risposte concrete alle varie criticità di questa Regione”
Il rinvio della nomina del Commissario ad acta della Sanità calabrese da parte del Consiglio dei ministri, dopo le dimissioni del Presidente della Giunta, Giuseppe Scopelliti e la successiva sospensione degli incarichi pubblici, espone la Calabria, nel campo della Sanità, a un concreto e serio rischio di conflitto di interessi.
Oltre a essere vicepresidente della Giunta della Regione Calabria, la D.ssa Stasi, dirige con suo marito Massimo Marrelli una holding di famiglia che comprende alcune strutture sanitarie che operano in regime di convenzione con la Regione Calabria e sono beneficiari di soldi pubblici.
Il conflitto degli interessi pubblici e privati della Stasi è evidente ed è un motivo ostativo al suo ruolo di Presidente off della Regione.
Alla vigilia della riunione del 30 Maggio del 2014 del tavolo Ministeriale (c.d. Massicci) che dovrà approvare il documento di riorganizzazione della Sanità Calabrese (piano operativo 2013 – 2015), la Calabria non può permettersi che a rappresentare la nostra Regione, oltre ai due sub commissari, sia un rappresentante istituzionale in palese conflitto di interessi, anche perchè il piano operativo 2013 – 2015, elaborato come al solito senza alcun confronto con le parti sociali e quelle istituzionali, a partire dal Consiglio Regionale, denota numerose criticità e palesi dati non veritieri.
La bozza di tale documento, in mio possesso, per esempio, è falsata dai dati riguardanti la sintesi dei posti letto per acuti attivati nella Provincia di Cosenza e riassunti nello stesso documento nella Tabella 31 di pagina 24.
In particolare il DPGR 106/2011 prevedeva per l’ASP di Cosenza n° 805 p.l. per acuti comprensivi anche di n° 87 di posti letto multidisciplinari diurni (che non sono da considerare per acuti) e per l’Azienda Ospedaliera 645 p.l. per acuti.
Risultano invece attivi allo stato attuale (secondo i dati desunti dai modelli HSP 12) soltanto 1105 p.l. per acuti in tutta la Provincia di Cosenza, per un rapporto di soli 1,5 p.l. per acuti per mille abitanti, ben lontano dal 2,3 p.l. per acuti per mille sbandierato nella stessa Tabella.
L’analisi di questo semplice dato ci preoccupa oltremodo in quanto una qualsivoglia programmazione deve partire da un esame serio e meticoloso del contesto territoriale di riferimento, che necessita di dati epidemiologici veritieri sul fabbisogno di salute della popolazione.
Dopo oltre quattro anni di Piano di rientro non è consentito passare da dati onirici del passato ai dati virtuali di oggi.
I Livelli Essenziali di Assistenza non sono garantiti soprattutto nella Provincia di Cosenza, favorendo altresì la migrazione sanitaria verso altre Regioni nonostante la crisi economica che pervade il Paese e la Calabria in particolare.
A titolo esemplificativo il primo DRG per mobilità passiva corrisponde alla “chemioterapia”, considerato addirittura inappropriato dallo stesso organismo commissariale.
Inoltre tra i primi dieci DRG di assistenza ospedaliera fuori Regione figurano interventi chirurgici ortopedici, spesso ad alta complessità.
Se tutto ciò corrisponde al vero perchè non si potenziano le reti oncologiche e i reparti ortopedici?
In questi quattro anni abbiamo assistito a un costante depauperamento di questi reparti che risultano, allo stato, depotenziati e alcuni rischiano la chiusura per mancanza di figure specialistiche, in primis medici.
Scelte che di fatto hanno contribuito ad aumentare la spesa sanitaria per mobilità passiva, a tal punto da considerare che il più importante ospedale della Calabria è fuori Regione.
Il Tavolo “Massicci” non può non prendere atto di questa situazione e apportare le dovute modifiche pretendendo dall’Ufficio del Piano di rientro darti certi sul fabbisogno di salute dei calabresi.
Il Governo Nazionale deve nominare al più presto il nuovo Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro e restituire subito la parola agli elettori calabresi, per avere una guida autorevole che sappia affrontare e dare risposte concrete alle varie criticità di questa Regione.
On. Carlo Guccione