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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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“Salute e Benessere: le donne Calabresi e i nuovi Lea” Grande partecipazione al convegno organizzato dal Centro dell’Endometriosi dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria

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Si è tenuto l’08 giugno presso i locali di Palazzo San Giorgio il previsto convegno su “Salute e Benessere: le donne Calabresi e i nuovi LEA”, organizzato dal Centro dell’Endometriosi dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria.
L’incontro ha posto in evidenza le criticità ancora presenti in particolare al Sud che non consentono, nonostante l’introduzione lo scorso mese di marzo dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, la mancata erogazione delle relative prestazioni sanitarie.
Nonostante lo straordinario traguardo politico ottenuto con la pubblicazione del DPCM sui nuovi LEA, manca dunque ancora una precisa tabella di marcia per offrire a cittadini e pazienti una reale fruibilità dei nuovi LEA in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. Infatti, rimandando ad atti successivi numerosi aspetti applicativi, il DPCM li affida ad una intesa Stato-Regioni che spesso si trasforma in acceso conflitto istituzionale con inevitabili ripercussioni, oltre che su aziende e professionisti sanitari, su cittadini, pazienti e famiglie, in particolare sulle categorie economicamente e socialmente più deboli.
Ha introdotto i lavori del Convegno la Dott.ssa Margherita Iellamo, responsabile UNC Salute e Benessere Endometriosi e dolore pelvico, lamentando la mancata applicazione dei nuovi LEA nonostante l’inserimento ed il riconoscimento dell’endometriosi, come patologia cronica ed invalidante, costringendo così molte pazienti a dovere sostenere economicamente ingenti costi per la diagnosi e la cura della stessa.
Il Dott. Giacomo Brancati, direttore dell’ASP di Reggio Calabria ha evidenziato come l’omessa attuazione dei nuovi LEA, sia imputabile alla mancanza del decreto attuativo della Giunta della Regione Calabria, evidenziando inoltre una carenza di comunicazioni tra le realtà sanitarie periferiche e le aziende ospedaliere della città metropolitana e soprattutto la cattiva organizzazione sia centrale che periferica dei luoghi deputati al servizio del malato.
Il Dott. Francesco Battaglia, primario Ginecologia dell’Ospedale “Bianchi, Melacrino, Morelli”, ha illustrato le difficoltà operative imputabili ad un personale sanitario insufficiente sia per il raddoppio delle nascite, a seguito della soppressione dei punti nascite della provincia di Reggio Calabria, sia per le varie patologie dell’apparato genitale femminile.
Il Dott. Valerio Misefari, Consigliere Comunale delegato alla Sanità, ha annunciato la disponibilità dell’Amministrazione Comunale a garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria, nonostante i limiti giuridici di operatività nel settore sanitario.
E’ intervenuto altresì il Dott. Rosario Idotta, responsabile della Chirurgia Ginecologica della Casa di Cura Villa Aurora, impegnato da oltre 20 anni nella prevenzione e cura dell’endometriosi, sostenendo che in presenza della normativa sui nuovi LEA pubblicata a marzo 2017, è necessario un coinvolgimento di tutte le Istituzioni perché venga recepita e sia resa operativa al più presto tale normativa, che consentirebbe alle pazienti un notevole risparmio economico.
L’Avv. Saverio Cuoco, responsabile del “Centro Difesa del Malato” presso l’Unione Nazionale Consumatori Calabria, nell’illustrare la normativa sui nuovi LEA, ha rappresentato come le regioni del Sud, da recenti notizie pubblicate dal Ministero della Salute, non adempiono neppure all’erogazione dei “vecchi LEA”, rischiando di trasformare un grande traguardo politico in una illusione collettiva con gravi effetti collaterali: allungamento delle liste d’attesa con spostamento della domanda verso il privato, aumento della spesa sanitaria, sino alla rinuncia alle cure, infatti sulla carta oggi i cittadini italiani dispongono del “paniere LEA” più ricco d’Europa, ma al tempo stesso nel nostro Paese la sanità è agli ultimi posti per la spesa pubblica, tale da non garantire la tutela della salute costituzionalmente acclarata.
D’altronde gli ultimi dati pubblicati dal CENSIS pochi giorni addietro, dimostrano come oltre 12 milioni di Italiani hanno rinunciato o rinviato prestazioni sanitarie per motivi economici, rinuncia alle cure dunque perchè non si hanno i soldi per pagarsi visite, esami e farmaci. Boom del ricorso alla sanità privata, prima di tutto per fronteggiare le lunghe liste d’attesa. Ma il risultato è che molti italiani si sono impoveriti, hanno fatto debiti con parenti, amici o banche.
La Dott.ssa Francesca Cartellà pedagogista e psicomotricista, ha relazionato sulla difficoltà di diagnosi dell’endometriosi in quanto oltre agli organi riproduttivi si estende al resto del corpo con conseguenze sulla vita di coppia, sul lavoro sulla psiche.
La Dott.ssa Eva Gerace Psicologa, ha intrapreso la conoscenza dell’endometriosi interessandosi all’uscita di un libro nel 2008, che riportava i lavori effettuati nel corso ECM, rivolto ai medici di base organizzato dall’ordine dei Medici di Reggio Calabria, nel quale si evidenziavano i sintomi premonitori dell’Endometriosi al fine di una diagnosi precoce dei pazienti assistiti, in tale occasione ha intrapreso la cura dal punto di vista psicologico della paziente di Endometriosi, esperienza riportata nell’ambito internazionale e oggi riconosciuta
come valido sostegno alla patologia.
La Dott.ssa Angela Puntorieri Biologa Patologa presso la Casa di Cura Villa Aurora ha posto in essere l’ascolto della donna ed effettuato una nuova diagnosi clinica con utilizzo e lettura di marcatori che indirizzano all’individuazione della patologia.
Il Dott. Paolo Scopelliti Ginecologo Ecografista presso la Casa di Cura Villa Aurora ha sollecitato le istituzioni affinchè si adoperino a realizzare percorsi diagnostici a favore delle donne affette da Endometriosi.
La Dott.ssa Simonetta Neri Farmacista, ha evidenziato il rapporto diretto con le pazienti e i genitori in quanto richiedono antidolorifici e antiinfiammatori per malessere di indubbia provenienza una informazione corretta può essere foriera di diagnosi corretta.
In Italia ormai la sanità non è più per tutti e questo non sembra più neanche un dato nuovo, considerata la contrazione dei diritti in sanità e la diffusione della povertà sanitaria che da tempo viene denunciata. Aumenta il ricorso alla sanità privata ma aumenta anche la sanità negata, quella che diventa inaccessibile perché le famiglie non hanno i soldi per pagarla, all’interno di una situazione di disparità crescenti fra le diverse sanità regionali.