Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Rossano, Parentela interroga Ministro della Salute sul canile Il deputato pentastellato denuncia: "Ad oggi il canile di Rossano è gestito da un’associazione che non è in grado, per mancanza di risorse umane e finanziarie, di portare avanti il lavoro"

Rossano, Parentela interroga Ministro della Salute sul canile Il deputato pentastellato denuncia: "Ad oggi il canile di Rossano è gestito da un’associazione che non è in grado, per mancanza di risorse umane e finanziarie, di portare avanti il lavoro"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

«Il Ministero della Salute deve appurare urgentemente l’effettiva situazione del canile di Rossano (CS) al fine di accertare il rispetto della normativa nazionale e del codice penale relativo ai delitti contro gli animali». È quanto sostiene il deputato M5s Paolo Parentela, che ha depositato un’interrogazione al Ministro della Salute a seguito delle sconvolgenti notizie apparse sulla stampa relative alle precarie condizioni in cui sono costretti a vivere i cani nella struttura dell’alto cosentino ionico. «La situazione che viene descritta – aggiunge il parlamentare – è drammatica. Ad oggi il canile di Rossano è gestito da un’associazione che non è in grado, per mancanza di risorse umane e finanziarie, di portare avanti il lavoro. Addirittura ci risulta che l’adozione dei randagi ospitati dalla struttura diviene impossibile a causa dell’assenza di un veterinario che possa firmare i permessi. La vicenda di Rossano si inserisce in una situazione nazionale che si sta aggravando sempre di più grazie alla presenza di strutture private che gestiscono i canili come veri e propri lager».
«Nell’interrogazione – conclude Parentela – ho proposto al Ministro di valutare la possibilità di predisporre un sistema di incentivi che faciliti le adozioni che sostituisca il sistema attuale, in cui le strutture private, per convenienza economica, hanno interesse a mantenere gli animali nei canili piuttosto che darli alle famiglie. Non si può pensare di risolvere il problema del randagismo facendo soffrire gli animali, ma bisogna trovare un compromesso che consenta a queste creature di vivere in maniera dignitosa».