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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Rosarno, esponenti clan Cacciola condannati a un secolo Ieri la sentenza con rito abbreviato. L’accusa sostenuta dal Pm Luca Miceli

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Un complessivo secolo di condanna agli imputati coinvolti nel processo “Mauser”, che vedeva alla sbarra i Cacciola di Rosarno. Il processo trae origine dall’indagine portata avanti contro un traffico di droga, che vedeva arrivare decine di chili di cocaina al giorno nella cittadina calabrese. L’operazione, portata avanti dai carabinieri, ha scoperchiato un colossale traffico di sostanze stupefacenti tra alcuni paesi europei (Germania e Olanda) e Rosarno. Il successo dell’operazione è dovuto anche alla collaborazione della testimone di giustizia Giuseppina Multari, che ha raccontato come la famiglia rosarnese la avesse ridotta in schiavitù per diverso tempo. Il processo si è svolto col rito abbreviato, e l’accusa era sostenuta dal sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Luca Miceli. Una famiglia criminale – ha svelato la Multari – che non solo per anni le ha vietato anche le più elementari libertà di movimento, ma era coinvolta in una serie di affari illeciti, fra cui un traffico di droga fra Rosarno la Germania e Olanda. Proprio per i reati in materia di stupefacenti ieri il Gup ha condannato Giovambattista Cacciola (18 anni), Girolama Curmace (18 anni in continuazione con una condanna in precedenza rimediata), Mercurio Curmace (14 anni), Francesco Cacciola (9 anni e 4mesi), Carmelo De Maria (9 anni), Cinzia Curmace (8 anni), Concetta Cinquegrani (8 anni), Giuseppe Cacciola (8 anni e 50mila euro) e Raffaele Gallo (8 anni e 50mila euro).