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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Ripreso transito dei treni Italia: violate norme Ue

Ripreso transito dei treni Italia: violate norme Ue

Protesta a Ventimiglia dei migranti, sostenuti da attivisti dei centri sociali e antirazzisti, al grido di ‘libertè’.  La polizia francese smantella presidio a difesa della frontiera di Mentone

Ripreso transito dei treni Italia: violate norme Ue

Protesta a Ventimiglia dei migranti, sostenuti da attivisti dei centri sociali e antirazzisti, al grido di ‘libertè’.  La polizia francese smantella presidio a difesa della frontiera di Mentone

 

(ANSA) VENTIMIGLIA – E’ ripresa, una decina di minuti dopo le 19.00, la circolazione dei treni a Ventimiglia sia in direzione della Francia sia verso l’Italia. Lo si apprende da fonti ferroviarie. I treni sono ripresi a circolare dopo una giornata di tensione, anche diplomatica, con la polizia antisommossa francese (Crs) impegnata a smantellare il presidio a difesa della frontiera di Mentone. La protezione era stata decisa dalle autorita’ francesi dopo la chiusura della frontiera tra Ventimiglia e la Francia a causa della manifestazione dei centri sociali a favore dei migranti. Le autorità francesi hanno sospeso tutti i treni che si recano in Francia. Nessun convoglio, secondo quanto confermato dalla Polfer e dalla polizia di frontiera italiana, può varcare la frontiera di Mentone.  Il blocco dei treni diretti in Francia provenienti da Ventimiglia è “una misura temporanea per ragioni di ordine pubblico motivata dal fatto che era in corso una manifestazione” pro-migranti davanti la stazione di Ventimiglia, ha riferito all’ANSA una portavoce del ministero dell’Interno francese. Ma dopo la “sospensione unilaterale del traffico ferroviario a Ventimiglia, il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha dato immediate istruzioni all’Ambasciatore d’Italia a Parigi di svolgere un passo diplomatico presso le Autorità francesi per esprimere la ferma protesta da parte del Governo italiano”. Lo comunica la Farnesina in una nota spiegando che sono stati chiesti “chiarimenti per le sopraindicate misure che appaiono illegittime e in chiara violazione con i generali principi europei”. E’ stato “altresì sollecitato il Consolato a Nizza per attivare contatti immediati con le Autorità locali e ottenere chiarimenti al riguardo”. Intanto e’ salita la tensione alla stazione di Ventimiglia. La notizia del blocco dei treni ha allarmato i tunisini che, dopo giorni di attesa, speravano di raggiungere la Francia. Non è escluso che tentino comunque di passare il confine a piedi, accompagnati dai giovani antirazzisti e dei centri sociali arrivati a Ventimiglia con il cosiddetto ‘treno della dignita”. Un gruppo di attivisti sta contrattando con le forze dell’ordine la possibilità di manifestare davanti al consolato francese, che si trova a pochi metri dalla stazione ferroviaria, e di effettuare lì una conferenza stampa. Circa 300 attivisti si stanno dirigendo dalla stazione di Ventimiglia al vicino consolato francese, dove intendono dare vita insieme ad alcune decine di migranti ad una manifestazione di protesta. A sbarrare loro la strada le forze dell’ordine, pronte a intervenire nel caso in cui la situazione dovesse degenerare. I migranti poi, sostenuti da un nutrito numero di attivisti dei centri sociali e antirazzisti arrivati al confine con il cosiddetto treno della dignità, hanno occupato i binari della stazione e – al grido di “liberté liberté” hanno  minacciato di incamminarsi a piedi verso la Francia. I tunisini presenti al confine, e muniti di permesso di soggiorno temporaneo, saranno tutti riaccolti all’interno del centro di accoglienza di Ventimiglia. Lo hanno rassicurato i responsabili della struttura, ottenendo così lo scioglimento del sit-in sui binari della stazione che erano stati occupati dai manifestanti. Il ‘treno della dignita”, come movimenti e associazioni antirazziste hanno ribattezzato il convoglio con il quale si propongono di accompagnare e proteggere l’attraversamento della frontiera francese dei migranti, era partito stamani. Una sfida all’ostruzionismo francese, che ieri sembra però essersi allentato con il passaggio Oltralpe di un gruppo di venti tunisini provvisti di permesso di soggiorno temporaneo. Il ‘varco’, nonostante la Francia abbia negato, è ormai aperto: anche questa mattina, con il treno per la Francia partito da Ventimiglia altri 6 tunisini che ieri avevano ritirato il permesso di soggiorno temporaneo hanno superato i controlli della polizia francese. Alla stazione di Ventimiglia, blindata dalle forze dell’ordine, sono più di cento i migranti che attendono l’arrivo del treno della dignità, partito intorno alle ore 9 dalla stazione di Genova Principe. La notte, al centro di accoglienza temporaneo ancora una volta al completo, è trascorsa tranquilla.

MARONI: EUROPA DELLA SOLIDARIETA’ ANCORA NON C’E’ – “Io mi sento vicino alla realtà dei fatti e dico che l’Europa della solidarietà ancora non c’é”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni intervistato da Maria Latella per Sky tg24 sull’emergenza immigrazione. “Se quando l’Italia chiede aiuto nella gestione dell’emergenza l’Europa risponde ‘e’ un problema vostrò, non è l’Europa che tutti noi abbiamo in mente”. “L’emergenza immigrazione in Italia non è finita, stiamo superando la fase acuta, quella in cui in due settimane in mezzo sono arrivati in Italia oltre 20 mila immigrati”, ha detto Maroni a Sky tg24. “L’emergenza non è finita e non lo sarà fino a che la Libia sarà in guerra e la Tunisia, in cui sono cadute le barriere che fermavano l’esodo, non avrà un governo più efficace”. ”Sono gia’ 330 i tunisini rimpatriati grazie all’accordo con la Tunisia”, ha aggiunto il ministro dell’Interno parlando dell’emergenza immigrazione. Nel momento della fase acuta della crisi, ha spiegato Maroni, abbiamo allestito le tendopoli ”che ora progressivamente stiamo svuotando”. ”Noi siamo in regola con le norme europee per la libera circolazione di Schengen e con i permessi di soggiorno temporanei”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. ”Abbiamo dato agli immigrati i documenti di viaggio e tutto cio’ che serve – ha aggiunto – e la Commissione europea ha detto ‘l’Italia e’ in regola con le norme di Schengen’. Quindi la libera circolazione e’ possibile per tutti coloro che hanno il permesso di soggiorno temporaneo e vogliono andare in Francia”. Arrivano i primi permessi temporanei ed i tunisini non perdono tempo per varcare il confine italiano diretti verso la Francia. A fronte dei primi esodi il Ministro dell’Interno Roberto Maroni invita il governo francese a collaborare ed a non mostrare i muscoli ma per tutta risposta Parigi alza la voce contro l’ingresso dei tunisini. A Ventimiglia gli immigrati ieri hanno ritirato il permesso di soggiorno temporaneo e, documento alla mano, sono saliti sul primo treno diretti in Francia. Giunti alle stazioni Garavan e Mentone sono stati effettuati i controlli da parte della polizia francese e solamente due immigrati sono stati fatti scendere dal treno, perché non avevano il permesso di soggiorno temporaneo. Le autorità francesi però smentiscono che gli immigrati abbiano varcato la frontiera sostenendo che non è cambiato nulla nelle regole per l’arrivo degli immigrati. Da Milano, prima che i primi tunisini partissero per la Francia, il Ministro Maroni ha ribadito che il no di Parigi a “dare una mano all’Italia” è il contrario dello spirito europeo che ha consentito la libera circolazione. E poi l’affondo del capo del Viminale secondo il quale è meglio “collaborare piuttosto che mostrare i muscoli”. Nel pomeriggio, il Ministero dell’Interno francese ha fatto sapere che le regole restano quelle fissate dalla circolare del ministro Claude Guerant ma alla “Prefettura di Nizza non risulta che immigrati tunisini siano entrati oggi dall’Italia”. Intanto partenze verso la Francia sono previste anche da altre regioni italiane dove sono stati portati gli immigrati nordafricani sbarcati nelle settimane scorse a Lampedusa. Sul fronte della situazione delle strutture di accoglienza italiane, a Pozzallo, nel ragusano, ci sono stati momenti di tensione tra migranti e forze dell’ordine. Le lungaggini burocratiche per le richieste di asilo politico hanno innervosito gli extracomunitari che si sono scontrati con le forze dell’ordine. Un finanziere, un poliziotto, un carabiniere e tre migranti sono rimasti feriti. A Manduria, nel tarantino, dove è stata realizzata la tendopoli per un migliaio di tunisini, un gruppo di residenti ha costituito un comitato ed ha inviato una lettera al Capo dello Stato per chiedere maggiore sicurezza. A stretto giro di posta il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, ha assicurato che è stata rafforzata l’attività di prevenzione delle forze dell’ordine. A Roma, intanto, non si placano le polemiche sull’arrivo di un centinaio di immigrati. Il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, ha affermato che la vicenda è stata gestita “malissimo” perché le istituzioni “non sono state neanche avvertite: ne io né la presidente della Regione Lazio”. Per il Dipartimento della Protezione civile “le responsabilità nell’individuazione dei luoghi dove accogliere i cittadini extracomunitari e nell’informazione da garantire ai livelli istituzionali sottostanti quello regionale sono molto chiare: spettano, come stabilito e concordato nello stesso Piano per l’accoglienza dei migranti alle strutture regionali”. E la Governatrice del Lazio, Renata Polverini, non nasconde che “c’é stata un po’ di confusione a cui speriamo di porre rimedio. Io personalmente non lo sapevo”.

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