Anche Fausto De Angelis, attualmente consigliere comunale e candidato al consiglio
di Vibo Valentia nelle prossime amministrative, condivide l’iniziativa del candidato
a sindaco Francesco Bevilacqua. La proposta di rinunciare all’indennità del sindaco,
lanciata dallo stesso Bevilacqua al momento della presentazione ufficiale della sua
candidatura, trova seguito nell’adesione del candidato consigliere di FdI Fausto
De Angelis e, da qualche giorno, anche dal sindacalista dello Slai-Cobas Giovanni
Patania, il quale aveva spronato la futura classe dirigente della citta’ a rinunciare
ad indennità di funzioni e gettoni di presenza. Secondo il consigliere, la proposta
di Patania è tutt’altro che provocatoria. 《Non credo – afferma il consigliere
– che l’intento del sindacalista fosse quello di stanare i candidati aderenti all’iniziativa
(come invece sostenuto da una parte della stampa), considerato che il candidato a
sindaco Francesco Bevilacqua aveva già precedentemente alla proposta di Patania
annunciato di voler rinunciare all’indennità. Nelle intenzioni di Patania, invece,
credo ci sia una richiesta seria e concreta di responsabilizzazione politica e sociale,
così come intesa anche da me e dallo stesso candidato a sindaco. Mi associo, pertanto,
all’iniziativa di Bevilacqua, impegnandomi a rinunciare all’indennità qualora dovessi
essere eletto consigliere comunale, devolvendola nel sociale e seguendo una chiara
ed effettiva destinazione di tali somme dirette alle famiglie meno fortunate che
hanno maggiormente risentito della crisi》. Per alcuni può essere una semplice
rinuncia, per altri un sacrificio, ma anche De Angelis è convinto che questo sia
un segno di responsabilità nei confronti di chi subisce sulla propria pelle gli
sprechi del passato. 《La nostra proposta che funge anche da slogan recita: “combattiamo
gli sprechi, spendiamoci per il sociale. FdI – chiosa De Angelis -, attraverso la
rinuncia all’indennità, è pronta a dimostrare nei fatti l’impegno politico, senza
ipocrisie e senza favoritismi. Dobbiamo contrastare chi mette in moto la macchina
del fango, disinformando i cittadini con lo scopo di continuare a fare i propri interessi》.