Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

“Riforma del welfare: la toppa peggio del buco” Prosegue il consigliere regionale Gallo: "Mancano le convenzioni: servizi erogati sulla parola"

“Riforma del welfare: la toppa peggio del buco” Prosegue il consigliere regionale Gallo: "Mancano le convenzioni: servizi erogati sulla parola"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Quando la toppa è peggio del buco. Rischia di provocare uno sconquasso ben peggiore della sentenza con cui il Tar ha cassato la riforma del welfare la delibera con cui la giunta regionale, all’indomani del pronunciamento dei giudici amministrativi, ha adottato una serie di misure che – nelle intenzioni del governo regionale – avrebbero dovuto mettere in sicurezza il settore dell’assistenza socio-sanitaria fino all’approvazione di nuove e più articolate misure.

«In realtà – afferma il consigliere regionale Gianluca Gallo – ancora una volta la giunta Oliverio assume decisioni discutibili, foriere di ripercussioni negative già a partire dalle prossime settimane». Il pericolo, concreto, è quello della paralisi del settore e della crisi di decine di strutture, con migliaia di licenziamenti e lo stop all’erogazione dei servizi. «Agli inizi di Maggio – ricorda l’esponente della Cdl – il Tar ha bocciato una riforma che, a dire il vero, aveva già incontrato il giudizio negativo dei Comuni, per tacere delle nostre critiche e delle correlate proposte, tutte puntualmente ignorate da un governo affetto dalla sindrome di Tafazzi: preferisce prendersi a randellate da solo pur di non accettare il dialogo con chi potrebbe aiutarlo a fare meglio. Successivamente, con la delibera numero 169 del 9 Maggio, si provava a rimediare, ma l’effetto è devastante».

Ed il perché è presto detto: «Nel decidere il trasferimento ai Comuni dei finanziamenti non ancora trasferiti agli stessi, e proprio mentre da parte di molti Comuni sta in queste ore avendo luogo la restituzione delle somme già incassate, con distinta circolare si stabiliva anche di disporre erogazioni alle strutture per l’anno 2018, senza però nulla dire né sulle convenzioni, sin qui mai siglate, né sugli utenti». Il dilemma: quali strutture sono da intendersi abilitate a fornire prestazioni? E chi individua con certezza i destinatari degli interventi sovvenzionati con denaro pubblico? «Al riguardo – sottolinea Gallo – è cresciuta la confusione già prima esistente: l’indeterminatezza della norma sembra infatti consentire liquidazioni da parte della Regione anche a strutture mai firmatarie di convenzione, e non solo di quelle invece regolarmente convenzionate alla data del 31 dicembre scorso. Un vuoto micidiale, che se da un lato potrebbe portare a far esplodere la spesa, dall’altro minaccia di lasciare senza risorse le strutture operanti legittimamente, con inevitabile crisi delle stesse, licenziamenti del personale e blocco dei servizi».

Insomma, il peggiore degli scenari starebbe per realizzarsi. «Lancio un appello al presidente della Terza Commissione “Sanità e attività sociali”, Michele Mirabello, perché nella consapevolezza della gravità della situazione, e sulla scorta della sua sensibilità istituzionale e della profonda conoscenza della questione», conclude il consigliere regionale della Cdl, «si attivi presso la giunta regionale per aprire una fase di confronto che, nell’attesa della conclusione del lavoro avviato dalla Commissione, porti al varo urgente ed immediato delle immediate, necessarie contromisure. Non rinunciamo al diritto-dovere di critica verso un governo che s’è dimostrato lacunoso ed a tratti incapace, ma con senso di responsabilità garantiamo il nostro sostegno nella ricerca delle soluzioni indispensabili alla salvaguardia di un settore alla cui efficienza sono legate le aspettative e la tutela delle fasce più deboli della Calabria».