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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Rende, si discute di trasporto sociale Miceli (M5S): "La Bozzo conferma le nostre parole"

Rende, si discute di trasporto sociale Miceli (M5S): "La Bozzo conferma le nostre parole"
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Leggiamo con stupore la nota dell’assessore alle Politiche
Sociali e d’Inclusione, Ida Bozzo, che replica alle nostre osservazioni sul
“servizio trasporto sociale” confermando in tutto e per tutto le nostre
parole. Agli utenti è chiesto un “piccolo” sforzo per quello che viene
definito un “utilissimo e vantaggioso servizio”. Vantaggioso per chi? Forse
per le casse comunali, non certo per i portafogli delle fasce più deboli
che compongono il tessuto sociale rendese.

Non crediamo che il predissesto finanziario dell’ente, citato
dall’assessore, sia stato determinato dal trasporto di 37 disabili (di cui
un terzo deve essere trasportato gratuitamente per legge). Piuttosto siamo
convinti che non siano queste persone e le loro famiglie a dover rimediare
economicamente alla gestione allegra che ha caratterizzato il passato del
Comune di Rende. Perché non si prova a fare cassa su altri servizi (Enel
Sole, Maggioli, Acque potabili, solo per citarne alcuni) invece di colpire
il welfare?

Vogliamo anche mettere in evidenza la discrezionalità di criteri che la
stessa Giunta di centrodestra mette in campo quando si tratta di
determinare le fasce di reddito che si possono considerare povere. Se
analizziamo ad esempio la tabella allegata alla delibera di Giunta n° 142
del 10 luglio 2015 (in allegato) relativa al “soggiorno termale per anziani
ultrasessantenni” scopriremo che le quote di partecipazione al soggiorno a
carico degli interessati saranno determinate in base alle fasce di reddito.
Ebbene, in questo caso, com’è giusto che sia, la prima fascia di reddito
chiamata a versare una percentuale della quota è stabilita sui 7mila euro
(Isee), mentre la tariffa piena la pagheranno quegli anziani che presentano
redditi superiori ai 17mila euro (Isee). Per il “servizio trasporto
sociale”, invece, inizieranno a pagare parte della quota già i redditi pari
a 2mila euro (Isee). Perché tanta discrezionalità di trattamento?

La verità è che i dati presentati ieri dall’assessore non sono stati
forniti – come su nostra esplicita richiesta – nel corso dell’ultimo
consiglio comunale. Come Movimento 5 Stelle prendiamo le distanze da questa
“politica del fare” che, con i soldi dei poveri, stende tappeti rossi ai
privati.