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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Reggio dice Sì: decine di iniziative pubbliche L'entusiasmo dei Comitati: “I cittadini hanno compreso la portata storica di questa riforma”

Reggio dice Sì: decine di iniziative pubbliche L'entusiasmo dei Comitati: “I cittadini hanno compreso la portata storica di questa riforma”
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Da Villa San Giovanni a Melito Porto Salvo, da Siderno a Bova Marina, da Saline Joniche a Delianuova, da Palmi a Cardeto. Ed ancora in città nei quartieri di Pellaro, Gallico, Sant’Anna, Sbarre, San Sperato, Mosorrofa. Tantissime sono le iniziative pubbliche organizzate negli ultimi giorni dal coordinamento dei comitati reggini per il Sì alla riforma costituzionale. Primo obiettivo: informare tutti i cittadini sui contenuti della riforma sulla quale gli elettori saranno chiamati ad esprimersi il prossimo 4 dicembre, andando oltre gli slogan ed entrando nel merito dei cambiamenti introdotti dalle modifiche alla seconda parte della Carta costituzionale.

“Abbiamo riscontrato purtroppo una grande disinformazione – spiegano in una nota i promotori dei comitati per il Sì – molto spesso la gente si lascia spaventare da tesi che nulla hanno a che fare con i contenuti della riforma. Ma giorno dopo giorno sempre più cittadini iniziano a rendersi conto della grande occasione che rappresenta il referendum del prossimo 4 dicembre. E’ una battaglia che deve investire davvero ogni cittadino che crede nella prospettiva del cambiamento. Erano decenni che l’Italia attendeva una riforma della Costituzione in linea con le esigenze del Paese. In tanti, da destra e da sinistra, da sopra e da sotto, negli ultimi trent’anni ci hanno provato. Adesso finalmente ci siamo”.

“D’altronde – prosegue la nota dei comitati – la nostra è l’unica democrazia al mondo con due rami del Parlamento gemelli che fanno esattamente la stessa cosa. Un’anomalia tutta italiana, dovuta ad una soluzione di compromesso a ribasso all’interno della Assemblea Costituente, che nel tempo ha determinato una condizione di stallo inaccettabile, provocando non solo un rallentamento nell’iter di formazione delle leggi, ma anche un peggioramento qualitativo degli stessi testi normativi. C’è poi la grande partita della riduzione dei costi della politica. Questa riforma interviene in maniera decisa su questo aspetto, determinando tagli importanti non solo sul Senato, i cui costi vengono praticamente azzerati, con 315 poltrone ed altrettante indennità in meno rispetto ad oggi, ma anche sugli stipendi dei consiglieri regionali che saranno praticamente dimezzati e sull’abolizione di enti inutili come il Cnel e le Province”.

“La riforma introduce inoltre una serie di importanti strumenti volti a favorire la partecipazione dei cittadini – prosegue la nota – ad esempio i referendum propositivi e d’indirizzo o ancora l’obbligo per il Parlamento di discutere e esprimersi nel merito sui disegni di legge d’iniziativa popolare proposti da 150 mila elettori. Inoltre, per ciò che riguarda i referendum abrogativi, nel caso in cui siano richiesti con 800 mila firme, il quorum non sarà riferito al 50% dei cittadini aventi diritti al voto, ma alla metà più uno dei votanti alle precedenti elezioni politiche. Altro che rischio autoritario! La riforma aumenta le garanzie costituzionali anche per l’elezione del Presidente della Repubblica e sposta il baricentro del potere legislativo dal Governo al Parlamento, evitando anche l’abuso dello strumento del Decreto Legge”.

“Le altre grandi novità introdotte dalla riforma riguardano infine la modifica delle competenze tra Stato e Regioni e la nuova funzione assunta dal Senato, i cui membri, sindaci e consiglieri regionali, non avranno alcuna indennità e rappresenteranno finalmente le istanze dei territori. In questo modo saranno valorizzate anche le istanze di territori storicamente meno sviluppati come la Calabria, che in virtù della centralizzazione di importanti competenze come le infrastrutture e i trasporti, la distribuzione dell’energia, la formazione professionale, saranno più tutelati, e valorizzati, in ambito nazionale. In questo modo si punterà a rendere uno standard di servizi più omogeneo. La presenza dei rappresentanti istituzionali dei Comuni e delle Regioni all’interno del nuovo Senato concorrerà poi ad alimentare quel meccanismo di rappresentanza dei territori che darà più voce alle istanze periferiche”.

“Basterebbero queste ragioni per comprendere l’importanza di uno storico cambiamento, al quale purtroppo sembrano volersi opporre un’accozzaglia di partiti, da Casa Pound ai 5 Stelle, da Rifondazione ai dinosauri della politica come De Mita, Mastella e Cirino Pomicino, che sembrano uniti solo dalla volontà di rimanere aggrappati all’attuale status quo, opponendosi al cambiamento richiesto a gran voce dai cittadini. D’altronde basta leggere attentamente il quesito referendario per capire che le novità introdotte dalla riforma sono in realtà largamente condivise. Per questo chiediamo ai cittadini di leggere ed approfondire i contenuti della riforma, senza lasciarsi trasportare dagli slogan ad effetto urlati nei talk show televisivi che tendono a polarizzare l’elettorato, creando artificialmente uno scontro che in realtà non ha motivo di esistere, tanto evidenti sono le ragioni che la riforma un’occasione imperdibile per l’Italia e per la Calabria”.