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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Recuperati 121 “panetti” di tritolo nella Laura C. Il blitz dei sub nel relitto-deposito delle ‘ndrine

Recuperati 121 “panetti” di tritolo nella Laura C. Il blitz dei sub nel relitto-deposito delle ‘ndrine

Concluse le operazioni della Marina militare sull’imbarcazione affondata al largo delle coste di Reggio Calabria. All’interno è stato trovato esplosivo che verrà ora confrontato con quello utilizzato per recenti fatti di mafia – GUARDA IL VIDEO 

Recuperati 121 “panetti” di tritolo nella Laura C. Il blitz dei sub nel relitto-deposito delle ‘ndrine

Concluse le operazioni della Marina militare sull’imbarcazione affondata al largo delle coste di Reggio Calabria. All’interno è stato trovato esplosivo che verrà ora confrontato con quello utilizzato per recenti fatti di mafia

 

 

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REGGIO CALABRIA – I sub della Marina militare del Comsubin di La Spezia recuperano 121 panetti di tritolo da 200 grammi ciascuno dalla stiva del mercantile Laura C, affondato durante la seconda guerra mondiale al largo di Saline Ioniche, 21 maggio 2014. L’operazione, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, è proseguita per alcuni giorni. Al centro dei panetti c’è un foro per un eventuale innesco. In passato il tritolo è stato prelevato ed usato da esponenti delle cosche reggine.

Le operazioni di recupero, delicatissime sia tecnicamente che dal punto di vista giudiziario, si sono svolte con il coordinamento del capo della procura antimafia di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho. I militari sono stati impegnati per tirar fuori l’esplosivo, che poi è stato preso in carico e sequestrato dalla squadra mobile.

Della presenza del tritolo all’interno della nave si ha notizia sin dal 1995. In base ai registri la nave trasportava stoffe, liquori e macchine utensili, ma una serie di sopralluoghi compiuti dai sub della marina e della polizia a metà degli anni ’90 portarono alla scoperta del tritolo che le voci dell’epoca quantificarono in 700 tonnellate.
Nel corso degli anni gli investigatori hanno accertato che la nave era diventata un deposito a disposizione delle cosche della ‘ndrangheta. L’indagine a cui collaborarono, si disse all’epoca, anche i servizi segreti, definita “Bumma” portò all’arresto di una serie di personaggi legati al clan Iamonte di Melito Porto Salvo. Successivamente, per evitare prelievi, la nave fu piombata dai militari e resa inaccessibile. Tuttavia, anche recentemente, partite di tritolo, presumibilmente dello stesso tipo di quello contenuto nella “Laura C” sono state sequestrate dalle forze dell’ordine in varie zone del Reggino.

LA NOTA DIRAMATA DALLA QUESTURA DI REGGIO CALABRIA

Nell’ambito di attività di ispezione sul relitto della “Laura C.”, disposte dalla Prefettura di Reggio Calabria, con il coordinamento del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, si è proceduto, in questi giorni, al recupero dell’esplosivo che si trova ancora custodito nella stiva del relitto della suddetta nave che, com’è noto, fu affondata il 3 luglio del 1941 durante la seconda guerra mondiale, nel tratto di mare antistante la località Saline di Montebello Jonico (RC).

Nella circostanza, la Polizia di Stato, nel quadro di dette attività tuttora in corso, ha sequestrato complessivamente nr. 121 panetti di tritolo, recuperati dai sommozzatori della Marina Militare Italiana, in forza al COM.SUB.IN (Comando Subacquei Incursori) di La Spezia, nel corso delle diverse immersioni effettuate, in collaborazione con unità navali di superficie sia della Polizia di Stato che della Guardia Costiera di Reggio Calabria.

Il materiale sequestrato, in ottemperanza alle disposizioni impartite dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria che coordina le attività investigative, è stato affidato in custodia al Nucleo Artificieri Antisabotaggio della Polizia di Stato per gli opportuni accertamenti tecnico-scientifici.

Ciascun panetto, del peso di 200 grammi circa, è contraddistinto da un foro centrale circolare di predisposizione per l’eventuale innesco. Il recupero è stato particolarmente difficoltoso in quanto la nave si trova ad profondità di 47 metri.

Come si ricorderà il mercantile fu colpito mentre era diretto a Tripoli per trasportare merci varie e materiale per uso bellico, tra cui munizioni ed esplosivi, destinato alle truppe italiane dislocate in Africa settentrionale.