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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Raccolta porta a porta Gioia, ditta rinuncia ad appalto Ancora un insolito "scherzo" all'amministrazione Pedà

Raccolta porta a porta Gioia, ditta rinuncia ad appalto Ancora un insolito "scherzo" all'amministrazione Pedà
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di Domenico Latino

GIOIA TAURO – La gestione dei rifiuti, ancora una volta, gioca un brutto quanto insolito “scherzo” all’Amministrazione Pedà che, per un clamoroso dietrofront, rischia di vedere vanificato ogni sforzo profuso per riportare finalmente a regime la raccolta “porta a porta” nel capoluogo della Piana. Non ci si crede, ma la ditta siracusana “Tech Servizi srl”, seconda in graduatoria nella gara bandita dalla Suap per l’assegnazione del servizio, in favore della quale si sarebbe però proceduto all’aggiudicazione prima provvisoria e poi definitiva (in virtù dell’estromissione della vincitrice, la “Sea Srl” di Seminara, su cui pende ancora un’interdittiva antimafia della Prefettura), contattata, dopo vari solleciti ha comunicato all’ente (via PEC) il proprio “gran rifiuto” rinunciando praticamente a un appalto di circa 800mila euro.

Tra le motivazioni esposte dalla società il fatto che i mezzi occorrenti per lo svolgimento del servizio non sono più disponibili perché, nel frattempo, impiegati in altri cantieri e, inoltre, l’aumento notevole del costo subito dagli stessi che renderebbe l’offerta presentata non più remunerativa. Così come non sarebbe da ritenersi nemmeno più vincolante, essendo trascorso il termine di 180 giorni. Una battuta d’arresto davvero inaspettata per la travagliata sindacatura Pedà che, proprio in questi giorni, oramai logorata dagli arcinoti dissapori in maggioranza, potrebbe giungere al capolinea. Senza contare le ripercussioni sul piano occupazionale, visto che l’esternalizzazione del servizio prevedeva anche la possibilità di riassorbimento per quei lavoratori dell’ex partecipata “Pianambiente”, da tempo in attesa di ricollocazione.

Per il momento, da palazzo Sant’Ippolito non si registrano commenti su una vicenda per la quale, a quanto sembra, sarebbe stata comunque interessata la Prefettura. Come si ricorderà, il bando era stato pubblicato lo scorso mese di marzo e le operazioni di gara erano state espletate dalla Suap, come per legge. A classificarsi prima fu la “Sear Srl”, con il punteggio di 94,34, che veniva così invitata dal Comune a produrre glia atti e i documenti necessari. Contestualmente, la Suap inoltrava alla Banca dati Nazionale la richiesta della documentazione antimafia. Nelle more di tali procedure, l’ente, vista la determinazione di aggiudicazione provvisoria della Suap, procedeva all’aggiudicazione definitiva stabilendo che l’efficacia sarebbe rimasta subordinata alla verifica dei requisiti e alle informazioni rilasciate dalla Prefettura.

Dagli uffici territoriali del Governo giungeva però preavviso di diniego all’iscrizione della ditta nella “white list”, considerate le disposizioni di una sentenza emessa dalla Terza sezione del Consiglio di Stato che ha confermato la validità di un’interdittiva antimafia del 2010. Alla luce di ciò, l’ente ha ritenuto di dover procedere senza indugio alla revoca dell’aggiudicazione. La Sear presentava ricorso al TAR di Reggio Calabria evidenziando che il provvedimento impugnato recava un danno irreparabile potendo ipotizzarsi che, durante il tempo necessario ad una decisione di merito, l’appalto potesse essere assegnato alla seconda in graduatoria. Ricorso rigettato proprio nei giorni scorsi dal tribunale che ha sancito la piena legittimità dell’operato del Comune, costituitosi per contestare in toto le avverse difese. L’Amministrazione provvedeva dunque a contattare la seconda graduata per procedere all’aggiudicazione. Il resto è cronaca odierna.