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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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“Nonostante Reggio sia una città ferita continuano ad esserci illuminati dispensatori di saggezza”

Ecco la lettera di un cittadino reggino pervenuta nella nostra redazione

“Nonostante Reggio sia una città ferita continuano ad esserci illuminati dispensatori di saggezza”

Ecco la lettera di un cittadino reggino pervenuta nella nostra redazione

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Gentile Direttore,

chi Le scrive è un cittadino di Reggio che trova davvero strano che, pur vivendo in una città profondamente ferita su vari fronti, compreso quello etico e morale, continuino ad esserci solerti e illuminati dispensatori di saggezza di carattere giuridico (Costituzione in testa), salvo poi ricadere nel solito ritornello del complotto che viene da lontano (Giustizia) e nel contraltare della lotta politica riferita all’operato degli “altri”.
Quello che non riesco ad accettare – come cittadino – è che si ritenti di rigettare la stessa evidenza dei fatti e che la colpa sia sempre di sinistri figuri che hanno elevato “l’ipocrisia ufficiale a dignità di sistema”.
Non sono interessato a queste sterili e inutili contrapposizioni, il mio pensiero, invece, va alla mia Città, perché vorrei che qualcuno mi spiegasse qual è il lavoro compiuto da formiche che hanno avuto solo assoluta dedizione alla città di Reggio.
Non sono per niente una cicala che vuole frinire in un periodo temporale adeguato, cerco e cercherò (nel mio piccolo) di poter ricostruire una possibile speranza per il futuro di tanti giovani, attendendo che le regole e le Leggi siano valutate dalla Magistratura, senza obbligatoriamente commentare i vari livelli della Giurisdizione.
Voglio chiudere queste brevi considerazioni con un consiglio, frutto di antica, evangelica e sempre valida saggezza: <<è facile vedere la pagliuzza nell’occhio degli altri, mentre non si bada alla trave che è nel suo>>.
Ai reggini, il responso finale.

Pino Celifede