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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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“Il Pon Sicurezza può finanziare anche opere diverse dalle videosorveglianze”

Annamaria Principe (Risveglio ideale) interviene sulla vicenda del sistema di videosorveglianza Safe City, esprimendo perplessità sull’iter procedurale adottato dal Comune di Catanzaro

“Il Pon Sicurezza può finanziare anche opere diverse dalle videosorveglianze”

Annamaria Principe (Risveglio ideale) interviene sulla vicenda del sistema di videosorveglianza Safe City, esprimendo perplessità sull’iter procedurale adottato dal Comune di Catanzaro

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Se rispondono al vero alcune notizie apparse sulla stampa locale che danno per concluso, o in via di definizione, l’iter per l’affidamento alla società israeliana BunkerSec – società israeliana diretta dal colonnello Meir Dagan ex capo del Mossad, il famoso o famigerato Servizio Segreto dello Stato con la stella a sei punte – dell’incarico per l’installazione in città delle centinaia di telecamere che comporranno il sistema di videosorveglianza denominato Safe City, non possiamo non rimarcare le perplessità che Risveglio Ideale, Associazione politica e di impegno sociale presente su tutto il territorio calabrese, ha nutrito fin da subito, unitamente a tante altre forze politiche e della società civile.
Ricordiamo benissimo le dichiarazioni rilasciate, non più tardi dell’8 aprile appena trascorso, dal sindaco Abramo, e riprese da alcuni consiglieri comunali di maggioranza, secondo i quali il progetto Safe City avrebbe dovuto essere “opportunamente discusso in Consiglio Comunale e che, in quella sede, ogni aspetto sarebbe stato sviscerato”. Di più, il sindaco tenne anche a precisare che Il finanziamento richiesto alla Regione avrebbe gravato sui fondi Pon Sicurezza che, a suo dire, non possono essere spesi per altri servizi comunali.
Se è vero, ripetiamo, che tale fondamentale passaggio è stato o sarà eluso, dobbiamo prendere atto che la città viene privata di un indispensabile momento di confronto e viene esclusa dalla possibilità di esercitare una forma di democrazia diretta che, in questo caso, ci sembra indispensabile.
E’ bene ricordare alla cittadinanza che il complessivo tema della sicurezza urbana, con tutte le connesse implicazioni di ordine economico-sociale, tra cui anche quella del rispetto della privacy che, invece, sembra essere la sola preoccupazione del sindaco Abramo, e, nello specifico, l’argomento riguardante gli impianti di videosorveglianza, in specie quelli che prevedono l’impiego di ingenti capitali e l’utilizzazione di tecnologie di tipo militare, necessitano di analisi approfondite e di iter procedurali cristallini, anche per evitare che nella nostra città possano ripetersi disonorevoli situazioni che, in un recente passato, hanno visto assurgere alla deprecabile ribalta della cronaca giudiziaria figure di alta responsabilità delle forze di polizia nazionali, titolari proprio della gestione del PON Sicurezza.
Per carità, gli scopi della nostra Associazione politica sono ben lungi dall’intento di evocare sul progetto catanzarese le ombre che hanno avvolto casi similari in altre città italiane, ed il nostro solo obiettivo è quello di verificare se l’intervento che dovrebbe essere attuato a Catanzaro presenta punti di criticità; è in questa direzione che ci siamo impegnati e continueremo a tenere alta la nostra attenzione, al di là di qualsiasi giudizio di merito su una operazione che, comunque, ci appare sproporzionata rispetto alle reali necessità di Catanzaro.
Al momento, non possiamo fare a meno di registrare, tuttavia, che alcune delle numerose dichiarazioni provenienti da più parti sono perlomeno fuorvianti laddove viene asserito che se non si realizza il progetto Safe City si perderanno i 24 milioni di Euro di finanziamento: appare più verosimile, viste le modalità fin’ora utilizzate, che questa frase più volte pronunciata voglia significare che la sola possibilità di ottenere i soldi del PON Sicurezza sia quello di realizzare il progetto della BunkerSec, prendere o lasciare; qualsiasi altra possibilità per elevare il livello di sicurezza, reale e percepita, nella nostra città viene negata, anche se basta dare uno sguardo al sito http://www.sicurezzasud.it/ del Ministero dell’Interno per rendersi conto che, anche in Calabria, molti progetti finanziati con il PON Sicurezza riguardano la realizzazione di Centri di aggregazione giovanile a Locri, la costruzione di campi polivalenti coperti a Cittanova e Giffone, la riqualificazione di strutture di proprietà comunale a S. Caterina dello Jonio e Roggiano Gravina e, fra questi, anche quello relativo alla realizzazione del “Progetto TESIC: Tecnologie per la Sicurezza a Catanzaro” riguardante la progettazione, fornitura e installazione di un sistema di videosorveglianza nei quartieri Aranceto e Centro storico di Santa Maria che, a pochi giorni dalla scadenza del bando prevista per il 13 marzo 2013, è stato purtroppo revocato, dallo stesso comune di Catanzaro, con determina n. 726 del 6 marzo 2013 del Dirigente del Settore Coordinamento e supporto per la progettazione strategica dei finanziamenti.

Annamaria Principe (Risveglio Ideale Calabria)