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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 16 MAGGIO 2024

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Preoccupazione per la circolare del Ministero dell’Interno “sull’occupazione arbitraria degli immobili”

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La *circolare del Ministero dell’Interno “sull’occupazione arbitraria degli
immobili” * è un calcio ai principi costituzionali e internazionali che
tutelano la dignità umana, oltre che una potenziale bomba sociale. Ma
l’illegalità più imperdonabile è lasciare migliaia di persone senza diritti
essenziali, quale è il diritto alla casa.

Si apprende che anche a Reggio Calabria le direttive del Ministro Salvini
potrebbero avere esecuzione e poco rassicurano le recenti critiche alla
circolare da parte del sindaco Falcomatà.

In città infatti ci sono già stati casi di sgombero, precedenti
all’emanazione della circolare, di famiglie in condizioni di fragilità
economica e sociale, per le quali l’ unica soluzione prevista è stata la
sistemazione in strutture di accoglienza per i minori e le madri, senza
prendere in alcuna considerazione lo smembramento del nucleo familiare.
Casi passati quasi sotto silenzio, ma che se replicati in massa, secondo la
dimensione del fenomeno, avrebbero l’aspetto di un vero e proprio disastro
sociale.

Eppure è da anni che in città viene affrontato il tema dell’illegalità nel
settore dell’edilizia residenziale pubblica. La rete di realtà associative
riunita nell’*Osservatorio sul disagio abitativo* continua a
denunciare il *sistema
consolidato che non garantisce il diritto alla casa* alle persone in
condizioni di disagio economico, ma favorisce e alimenta l’inutilizzo o
l’uso improprio e illegale degli alloggi popolari da parte di assegnatari
ormai privi di requisiti e, secondo recenti indagini, della criminalità
organizzata. La rete di associazioni e movimenti ha chiesto a gran voce
negli ultimi anni al Comune di Reggio Calabria la legalizzazione della
gestione degli alloggi popolari a partire da un’*efficace e trasparente
azione di controllo fatta di necessarie verifiche e decadenze di
assegnatari senza titolo*, come previsto dalla normativa vigente. È stata
proposta la messa a punto di una *procedura informatica* per ottimizzare e
velocizzare quest’azione di controllo. Ed invece, nonostante le
prescrizioni della normativa di settore e la *delibera n° 3 di Consiglio
comunale del 10 febbraio 2017*, a tutt’oggi queste azioni sono state solo
avviate ma neanche parzialmente portata a compimento. Non si può che
biasimare inoltre la decisione dell’Amministrazione Comunale che nel 2016
ha decretato l’utilizzo per altri interventi di quegli 11 milioni di euro
già precedentemente finalizzati a garantire l’alloggio a tante famiglie
in stato di bisogno. In città infatti sono migliaia i cittadini in
graduatoria per l’ultimo bando sugli alloggi popolari, la cui graduatoria
definitiva risale all’anno 2012. Si assiste inoltre con più frequenza
agli *sfratti
per morosità *di persone impossibilitate a far fronte al pagamento degli
affitti e quindi catapultati in una situazione di emergenza abitativa. È
di questi fenomeni che il ministro Salvini e le prefetture dovrebbero
preoccuparsi, anziché penalizzare le persone che, in assenza di alternative
concrete, hanno occupato un immobile per tutelare la propria vita e quella
dei propri familiari. Non è trascurabile poi, sul tema delle occupazioni,
che in città sono decine, se non centinaia, le richieste di
regolarizzazione delle condizioni locative negli alloggi popolari di
persone aventi i requisiti previsti dalla legge regionale nr 8 del 1995
(Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi
di edilizia residenziale pubblica). Ma, ancora una volta, è la macchina
burocratica e la mancanza di volontà politica nel corretto governo del
settore a costringere le persone in una situazione di illegalità formale,
impedendo una regolarizzazione nel pieno rispetto della legge e un
beneficio per le condizioni esistenziali delle persone, oltre quello
economico per il Comune. La circolare Salvini appare inoltre grottesca e
paradossale se si pensa che le case vuote o inutilizzate in città sono
oltre 60.000, in regione 450.000, in Italia 7,5 milioni. Manca infatti la
capacità di acquisire almeno parti di questo patrimonio ad uso sociale e si
alimenta invece questo enorme spreco e sfascio economico e sociale pensando
di svuotare altre migliaia di vani, oggi utili per rispondere almeno in
minima parte al grave disagio abitativo.

Ben vengano invece i censimenti e le verifiche che mirino a fare chiarezza
sul fenomeno del disagio abitativo per porvi soluzioni che tutelino la
dignità umana e facciano luce sul sistema illegale, se non criminale,
dell’utilizzo degli alloggi popolari. Sono queste le azioni fondamentali
per evitare il fenomeno delle occupazioni e l’uso illegale del patrimonio
edilizio.

*Osservatorio sul disagio abitativo*

*Un Mondo Di Mondi Giacomo Marino -Cristina Delfino*

*CSOA Angelina Cartella *

*Società dei Territorialisti/e Onlus *

*Centro Sociale Nuvola Rossa*

*Comitato Solidarietà Migranti *

*Reggio Non Tace *

*Collettiva AutonoMia*