Passeggiare nella natura combatte la depressione
Giovanni D'agata | Il 30, Set 2014
Uno studio ha evidenziato i benefici per mente e corpo
Passeggiare nella natura combatte la depressione
Uno studio ha evidenziato i benefici per mente e corpo
Sembra la cosiddetta scoperta dell’acqua calda, ma è la scienza a certificare
ciò che pensavamo un pò tutti: una passeggiata in mezzo alla natura produce effetti
benefici per il corpo, ma soprattutto per la mente. A rivelarlo una ricerca del James
Hutton Institute, della De Montfort University e dell’Università del Michigan, coordinato
dalla dottoressa Melissa R. Marselle dell’Edge Hill University. La ricerca è stata
svolta su un campione di 1.991 partecipanti inglesi.Passeggiare lontani dai centri
urbani, a contatto con la natura, è un vero e proprio antidepressivo naturale. Certo,
chi è colpito da depressione difficilmente ha voglia di svolgere attività fisica.
Anche se si tratta di una passeggiata. Eppure proprio questa potrebbe costituire
una delle più valide vie d’uscita dalla situazione in cui ci si trova. Una passeggiata
al giorno in un bosco, in campagna, al mare o al lago, comunque ben lontana dalla
città è un valido aiuto contro lo stress quotidiano. La passeggiata è tanto utile
da essere paragonata a un farmaco antidepressivo. Consigliata soprattutto a chi sta
passando un brutto momento a causa – per esempio – della dipartita di un parente;
la perdita del lavoro o la fine di una relazione sentimentale.La testimonianza di
quanto possa essere importante una passeggiata in termini antidepressivi è data
dall’analisi di un campione di 1.991 volontari che hanno partecipato al programma
inglese Walking for Health, atto a promuovere l’esecuzione di passeggiate settimanali.
Al programma prendono parte oltre 70’000 escursionisti ogni anno. Le persone che
stavano attraversando momenti particolarmente stressanti nella loro vita e che avevano
preso parte al programma, hanno asserito di riuscire a fronteggiare la stessa situazione
con un umore migliore a seguito delle passeggiate di gruppo all’aperto. Un grande
beneficio alla psiche dei partecipanti è stato dato proprio dall’ambiente naturale.
E’ quindi fondamentale allontanarsi il più possibile dal caos e dall’asfalto cittadini.Non
solo l’esercizio fisico, ma anche l’interazione sociale migliora la salute tanto
a livello fisico, quanto a livello mentale. Non bisogna infatti dimenticare che le
passeggiate monitorate erano svolte in ambienti naturali, ma anche in gruppo. Una
delle autrici dello studio, la dottoressa Sara Warber, spiega: “ascoltiamo le persone
dichiarare di sentirsi meglio dopo una passeggiata o l’essere usciti all’aperto
ma non ci sono stati molti studi di grandi dimensioni a supportare la conclusione
che questi comportamenti effettivamente migliorano la salute mentale e il benessere.
Camminare è poco costoso, a basso rischio, ed è una forma accessibile di esercizio
fisico. E si scopre che se fatto in combinazione con la natura e un gruppo di persone,
può essere un rimedio contro lo stress molto potente, quanto sottoutilizzato. I
nostri risultati suggeriscono che qualcosa di semplice come l’accoppiare il camminare
all’aperto con un gruppo può migliorare in positivo non solo le emozioni quotidiane
delle persone, ma può anche coadiuvare un approccio non farmacologico per condizioni
gravi come la depressione”.La dottoressa Warber conclude dicendo: “Dato l’aumento
dei problemi di salute mentale e l’inattività fisica nel mondo sviluppato, siamo
costantemente esplorando nuovi modi accessibili per aiutare le persone a migliorare
la loro qualità di vita e di benessere nel lungo termine. Le passeggiate di gruppo
in ambienti naturali locali possono dare un contributo potenzialmente importante
per la salute pubblica ed essere utili per aiutare le persone ad affrontare lo stress
e fare esperienza nel migliorare le proprie emozioni”.Camminare nella natura non
porta solo vantaggi contro la depressione. Ma risulta efficacie anche nel ritardare
l’insorgenza del cancro; aiuta a contrastare o evitare sovrappeso e obesità; riduce
il rischio di malattie cardiache; abbassa la pressione; riduce il rischio di diabete;
aumenta le dimensioni del cervello; migliora la memoria; contrasta l’insorgere di
malattie degenerative quali demenza e Alzheimer. Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti [1]”, un toccasana reale che vale la pena sperimentare
su sè stessi.