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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 15 MAGGIO 2024

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Orrore a Teheran: la municipalità taglia l’orecchio di un bambino Stava guardando nella spazzatura. Bambini tra i rifiuti che vivono di scarti

Orrore a Teheran: la municipalità taglia l’orecchio di un bambino Stava guardando nella spazzatura. Bambini tra i rifiuti che vivono di scarti
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Gli operatori del comune di Teheran hanno tagliato un lembo
dell’orecchio di un bambino, perché lo hanno trovato a recuperare
nella spazzatura oggetti di vario genere, soprattutto di plastica, per
poi rivenderli. Al ferito, trasportato in Ospedale è stata
diagnosticata una “ferita da taglio con amputazione del padiglione
auricolare sinistro”. Il comune di Teheran ha rilasciato una
dichiarazione sull’incidente e ha chiesto ai cittadini di fornire
informazioni sul bambino al fine di trovarlo e aprire un’inchiesta sul
caso. Intanto, un video postato su Facebook sta suscitando molte
polemiche e facendo il giro del web e mostra il bambino che sta
parlando con un giornalista dell’incidente, mentre racconta che i
dipendenti del comune nella zona 3 di Teheran gli hanno tagliato un
orecchio con un “codice” perché lo hanno trovato a guardare nella
spazzatura. Vari media iraniani con l’occasione, hanno pubblicato
immagini di bambini che lavorano nella raccolta dei rifiuti, un
fenomeno diffuso che anche i funzionari nel sistema riconoscono. In
questi luoghi, si formano vere e proprie squadre di lavoro, composte
in molti casi da donne e bambini, che grazie a questa enorme quantità
di spazzatura riescono a sopravvivere. Come? Recuperando oggetti di
vario genere per poi rivenderli a grosse aziende per il riciclo o in
mercatini rurali per il riutilizzo. Non manca neppure chi recupera
rifiuti organici per cibarsene. Ed è così che lo spreco sfrenato di
pochi diventa sostentamento primario per altri, in una logica perversa
che trasforma il vizio consumistico in opportunità. Ilham Fakhari,
capo del comitato per gli affari sociali del consiglio municipale di
Teheran, ha affermato che gli appaltatori comunali della capitale
stavano usando i bambini per raccogliere rifiuti con bassi salari e
condizioni di lavoro difficili. L’Iran, è in uno stato di recessione
economica e inflazione in seguito al collasso della valuta, con
l’amministrazione statunitense che ha imposto sanzioni economiche a
Teheran, ritirate da molte compagnie, in particolare quelle
energetiche e petrolifere. L’Iran è stato testimone di importanti
manifestazioni contro il regime dei mullah come protesta per la crisi
economica. Nel mondo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti [http://www.sportellodeidiritti.org/]”,
sono milioni i bambini che vivono (ammesso che questo possa essere
chiamato “vivere”) in questo modo. Come a Teheran. Qui dove la
situazione economica ha raggiunto un punto critico, i bambini senza
cure mediche, malnutriti e senza un futuro cercano di sopravvivere
rovistando nella spazzatura per trovare qualcosa da mangiare.
L’isolamento economico ha causato una grave carenza di risorse e un
aumento vertiginoso dei prezzi dei beni di prima necessità. E allora,
i bambini cercano tra i rifiuti. Consapevoli di rischiare ogni giorno
di morire, per l’aria che respirano, l’acqua che bevono e il resti
di cibo che mangiano. O, a volte, sepolti dalla frana dei rifiuti su
cui stavano scavando.