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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Operazione “Rinascita-Scott”, le reazioni della politica L'immensa retata eseguita dalla procura antimafia di Catanzaro ha creato un vero e proprio terremoto giudiziario

Operazione “Rinascita-Scott”, le reazioni della politica L'immensa retata eseguita dalla procura antimafia di Catanzaro ha creato un vero e proprio terremoto giudiziario
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Calabria: Rinascita Scott, i 5 Stelle D’Ippolito e Sapia attaccano centrodestra e centrosinistra, “entrambi coinvolti, adesso i calabresi hanno l’arma del voto per cambiare la Regione”

«L’operazione antimafia Rinascita Scott svela un radicato e pericoloso sistema di potere e affari che tocca, peraltro, esponenti del centrodestra e del centrosinistra». Lo affermano, in una nota, i parlamentari del Movimento 5 Stelle Giuseppe d’Ippolito e Francesco Sapia, che sottolineano: «L’inchiesta colpisce con forza l’organizzazione criminale nel Vibonese e nel contempo fa riflettere sulla grave responsabilità dei partiti, che non hanno mai voluto una vera pulizia morale al loro interno. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano Luigi Incarnato, organizzatore dell’odierna campagna elettorale di Mario Oliverio, e Gianluca Callipo, che da renziano sfidò lo stesso Oliverio per la candidatura a governatore, in seguito votandosi ai fratelli Occhiuto di Forza Italia». «Nello specifico al di là dei risvolti penali – proseguono i parlamentari M5S – bisogna discutere degli effetti politici dell’operazione Rinascita Scott e di altre, analoghe, di questo periodo. Tra i vari detentori di pacchetti di voti coinvolti o citati nelle più recenti inchieste giudiziarie c’è – evidenziano i 5 Stelle – buona parte della vecchia “crema” del Partito democratico; su tutti Nicola Adamo, cioè il primo socio elettorale di Oliverio, che prese il posto di Giuseppe Scopelliti, uscito come ben sappiamo dalla scena politica». «Adesso l’elettorato calabrese – concludono D’Ippolito e Sapia – ha in mano l’arma più potente, cioè il voto, per cambiare le sorti della nostra terra, che non può più essere governata da uomini e partiti che si equivalgono per metodi, logiche e frequentazioni».

Calabria: ‘ndrangheta, Rinascita Scott, Aiello (M5S e Calabria Civica) contro il sistema dei partiti, “l’inchiesta colpisce centrodestra e centrosinistra, soltanto un’alleanza civica può cambiare la Regione”

«I nuovi arresti di politici, avvocati e imprenditori nell’ambito dell’operazione antimafia Rinascita Scott, coordinata dalla Dda di Catanzaro, confermano il grande livello di allarme sulla gestione della cosa pubblica in Calabria e l’incapacità dei partiti di garantire pulizia al loro interno». Lo afferma, in una nota, Francesco Aiello, candidato alla presidenza della Regione Calabria per l’alleanza civica del Movimento 5 Stelle, che osserva: «Mi congratulo con i magistrati e le forze dell’ordine per il prezioso lavoro svolto. Il Pd esce travolto da questa inchiesta monumentale, che tocca pure esponenti di primo piano del centrodestra e personaggi scappati dal centrosinistra. Le accuse ai politici indagati sono gravissime. I fatti ricostruiti dagli investigatori scuotono le coscienze e gridano vendetta politica. La Calabria deve puntare sulla società civile perché i partiti non sono più credibili». «Avevamo ragione – prosegue Aiello – a non accettare la proposta di alleanza con il Pd, che avrà bisogno di anni per cambiare i propri dirigenti in Calabria. Infatti, al di là del teatrino tra Roma e Catanzaro il Partito democratico non può assicurare il rinnovamento in pochi giorni ma ha bisogno di azzerare tutto e ricominciare da capo. Lo stesso discorso vale per il centrodestra». «Il grave pericolo – conclude Aiello – è che questo caos avvantaggi Salvini e soci, pronti a conquistare la Calabria con gli stessi metodi e le stesse logiche che ne hanno determinato il sottosviluppo l’emigrazione di non ritorno. Perciò il Movimento 5 Stelle rimarcherà a ripetizione la differenza tra la nostra proposta civica e il sistema dei partiti, in cui il trasversalismo affaristico rimane la regola, la prassi dominante, la cultura da sconfiggere una volta per tutte».

Blitz antindrangheta, Mangialavori: «Colpo ferale ai clan che infestano l’Italia»

«Quello messo a segno questa mattina è un colpo ferale a tutti i clan di ‘ndrangheta che infestano la Calabria, l’Italia e molte parti d’Europa. Al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ai magistrati della Dda e ai militari impegnati nell’operazione va il ringraziamento di tutti i cittadini onesti che hanno scelto di stare dalla parte dello Stato e della legalità». Così il senatore e componente della commissione parlamentare Antimafia Giuseppe Mangialavori.

LA CALABRIA MERITA PULIZIA SOSTANZIALE

Sono anni che si denuncia lo squallore della politica e le connivenze esistente tra questa, le lobby di potere e la ‘ndrangheta. Un sistema operante da moltissimi anni e che ha impedito la crescita della nostra regione, imprigionata da una struttura di affari illeciti tendenti sempre a favorire pochi ed all’interno di tale gruppo influente e trasversale. Mi sono interessato, per la mia professione di avvocato, al sistema Vibo denunciando ripetutamente soprusi ed illegalità, con vessazioni evidenti nei confronti di imprenditori che non si sono mai piegati a tali logiche spartitorie. Anni di attesa e di tensioni che, finalmente, con l’azione odierna comprovano che lo Stato esiste e che bisogna avere fiducia nelle Istituzioni, nei Giudici onesti e capaci e nelle Forze dell’Ordine. Indipendentemente dalle singole condotte, ove naturalmente ognuno potrà dimostrare la propria innocenza, vi è l’inquietante sistema di radicazione dell’illecito, con la correlazione diretta tra parti delle istituzioni. Quasi uno stato parallelo gestito dalla criminalità organizzata all’interno dello Stato italiano! La scoperta di tale inquietante sistema è un gran passo avanti per comprovare quello che spesso veniva sussurrato, ma che nessuno aveva il coraggio di gridare. Un forte ringraziamento e vicinanza ai Carabinieri ed alle Forze dell’Ordine che hanno con la loro qualificata indagine squarciato il sistema criminale ed ai Giudici, capitanati dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, che hanno avuto il coraggio di assumere delle posizioni di grande rilevanza per interrompere una gestione parassitaria ed illecita della cosa pubblica e dei territori. Oggi non si può e non si deve discutere del singolo, che avrà sempre la possibilità di dimostrare la propria innocenza, ma del sistema che ha affossato negli anni una regione che, certamente, avrebbe meritato una classe dirigente diversa ed onesta. Questa indagine deve far riflettere la politica ed indurla con forza e determinazione a non commettere gli errori del passato ed a iniziare seriamente un percorso di vera bonifica, affiancandosi seriamente alla Magistratura che sta dimostrando che un percorso responsabile di pulizia è possibile se ognuno delle parti interessate si comporta in modo onesto e non si faccia condizionare da facili guadagni e dal raggiungimento di risultati costellati da azioni illecite. Pertanto, tutti assieme dobbiamo plaudire all’azione odierna e sostenere con forza e caparbietà l’azione della Magistratura.
Giacomo Francesco Saccomanno – Capogruppo Consiliare della Lega Rosarno

Partito Comunista A seguito dell’operazione “Rinascita-Scott”

A seguito dell’ultima operazione giudiziaria, coordinata dalla Procura di Catanzaro, che ha messo sotto la lente di ingrandimento degli investigatori un’articolata attività criminale basata sull’intreccio di ‘ndrangheta, politica e massoneria, ci auspichiamo che l’opera di liberazione dal malaffare non si arresti e continui con lo stesso vigore.
Infatti crediamo che non si può parlare di sviluppo della Calabria se ogni attività della vita economica e sociale della regione viene controllata da poteri occulti e criminali che, per il raggiungimento di enormi benefici personali, si pongono come freno ad ogni opportunità di crescita.
Il riscatto della nostra terra può avvenire solo dopo aver sancito la liberazione effettiva dei calabresi dalla cappa asfissiante creata dalla criminalità e da rappresentanti delle istituzioni conniventi con essa.
Il futuro della Calabria potrà essere radioso solo quando il suo cielo sarà libero dalle nere nuvole della corruzione e della sottomissione della gente onesta a personaggi senza scrupolo che infangano costantemente l’onore di tutti i calabresi.

GIUSEPPE NUCERA: “BASTA, LIBERIAMO LA CALABRIA DAL MALAFFARE. LA POLITICA NON SIA PIU’ COMPLICE”

“È uno scenario inquietante quello che ha portato oggi all’arresto di più di 330 persone su tutto il territorio nazionale grazie a ‘Operazione Rinascita’.
Tale sconcertante indagine ha rivelato ancora una volta come la nostra terra, la Calabria, sia completamente oppressa e soffocata dai tentacoli del malaffare”, le parole di Giuseppe Nucera, candidato a Governatore con il movimento ‘La Calabria che vogliamo’.
“Non ci sono soltanto elementi della malavita organizzata fra i 334 arresti -sottolinea l’ex presidente di Confindustria Rc- anzi tutt’altro. Ci sono politici, imprenditori, amministratori e massoni. Questo significa che la Calabria, come ha ben definito Gratteri a cui va il mio elogio così come a tutte le forze impegnate nella Maxi operazione, non riesce o ancora non può liberarsi da quello che posso definire un cancro maligno.
“Prendendo spunto dal nome che ho scelto di dare al movimento, la ‘Calabria che vogliamo’ non è certamente questa. Bisogna liberarsi con tutt le forze da questi personaggi, elementi che tutto fanno tranne che pensare alla loro terra.
“Viene lo sconforto a vedere come settori che dovrebbe essere lontani tra di loro, o meglio in contrasto, viaggiano felicemente a braccetto e architettano azioni illegali alle spalle dei calabresi onesti. Basta, questo non è più ammissibile: come ‘La Calabria che vogliamo’ abbiamo messo la legalità al centro del nostro progetto, ritenendolo imprescindibile per la rinascita della nostra terra.
Alla luce delle ultimi, tristi, vicend, la mia idea di istituire un assessorato alla Reputazione (abbinato ad un’azione forte di moralizzazione della vita politica ed amministrativa) può far diventare la Calabria terra di interesse verso gli investitori e creare occupazione.
La politica con la P maiuscola, se esiste, si faccia sentire. Non possiamo lasciare solo a magistratura e forze dell’ordine il compito di fare pulizia, dobbiamo essere noi per primi a dare l’esempio a partire dalla presentazione delle liste per le imminenti elezioni regionali in Calabria.
L’appello che giro a tutte le forze politiche è il seguente: presentiamo solo personaggi onesti e integri, che non abbiano mai avuto problemi di collusione con il malaffare”, conclude l’ideatore del movimento ‘La Calabria che vogliamo’ “.