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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Sette arresti a Rosarno per sfruttamento dei lavoratori agricoli Scoperta un'organizzazione criminale dedita al caporalato. Lo sfruttamento dei lavoratori era tale che gli stessi venivano pagati ad appena 50 centesimi a cassetta - I NOMI DEGLI ARRESTATI

Sette arresti a Rosarno per sfruttamento dei lavoratori agricoli Scoperta un'organizzazione criminale dedita al caporalato. Lo sfruttamento dei lavoratori era tale che gli stessi venivano pagati ad appena 50 centesimi a cassetta - I NOMI DEGLI ARRESTATI
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REGGIO CALABRIA – Sette persone arrestate per sfruttamento nell’ambito della raccolta delle arance negli agrumenti della Piana di Gioia Tauro. Una organizzazione che faceva del caporalato il proprio punto di forza arrivando a pagare meno di cinquanta centesimi a cassetta consegnata per il lavoro massacrante di raccolta degli agrumi.

A portare nuovamente alla luce un problema come quello dello sfruttamento in agricoltura è una inchiesta condotta dalla Procura di Palmi che ha condotto all’arresto di sette persone per associazione a delinquere finalizzata alla intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro, reclutamento di manodopera clandestina di lavoratori extracomunitari privi di permesso di soggiorno o con il medesimo scaduto, violazione della normativa previdenziale di tutela dei lavoratori subordinati e truffa aggravata ai danni di enti pubblici.

Secondo quanto appurato durante le indagini esiste «un consistente fenomeno del caporalato nella Piana di Gioia Tauro, con l’individuazione dei personaggi che mettevano a disposizione di datori di lavoro senza scrupoli manodopera non specializzata da sfruttare». Nello specifico il lavoro avveniva in nero e senza garanzia, gli operai non avevano diritto a riposi settimanali, ferie pagate, malattia e venivano obbligati a lavorare senza un adeguato abbigliamento protettivo, facendo fronte alle avversità climatiche con mezzi di equipaggiamento di fortuna. I carabinieri hanno scoperto, accanto allo sfruttamento di extracomunitari di origine nordafricana, anche quello dei soggetti dei paesi comunitari, soprattutto dell’Est Europa e in particolare cittadini di nazionalità bulgara. I caporali agivano assoggettando psicologicamente i lavoratori, al punto tale da sovrastare la loro stessa volontà.

sono finiti in manette Davide Madafferi, 41 anni, Alessandro Madafferi 37 anni, Salvatore Di Bartolo 40 anni, Giuseppe Ravalli 26 anni, Vincenzo Consiglio 43 anni, Mohammed Keita 30 anni, Filip Kuzev 36 anni.