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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Oggi è il giorno della protesta dei precari calabresi. In piazza per chiedere certezze sul futuro

Oggi è il giorno della protesta dei precari calabresi. In piazza per chiedere certezze sul futuro

A Villa San Giovanni il corteo promosso dall’Unione sindacale di Base. I lavoratori denunciano il perenne stato di precarietà del loro rapporto di lavoro, pur svolgendo da anni servizi istituzionali essenziali presso numerosi enti pubblici. Bloccati gli imbarchi e lo svincolo A3 – ULTIMI AGGIORNAMENTI

Oggi è il giorno della protesta dei precari calabresi. In piazza per chiedere certezze sul futuro

A Villa San Giovanni il corteo promosso dall’Unione sindacale di Base. I lavoratori denunciano il perenne stato di precarietà del loro rapporto di lavoro, pur svolgendo da anni servizi istituzionali essenziali presso numerosi enti pubblici. Bloccati gli imbarchi e lo svincolo A3

 

 

VILLA SAN GIOVANNI (Reggio Calabria) – Stanno sfilando in corteo per le vie di Villa San Giovanni, un centinaio di lavoratori Lsu-Lpu della Calabria. Dopo essersi radunati questa mattina, a partire dalle ore dieci davanti alla stazione ferroviaria di Villa San Giovanni hanno iniziato poco fa la loro protesta con il corteo che li porterà fino in piazza dell’Immacolata. La manifestazione a carattere regionale è stata indetta dal Sindacato Unitario Di Base.

I lavoratori denunciano il perenne stato di precarietà del loro rapporto di lavoro, pur svolgendo da anni servizi istituzionali essenziali presso numerosi enti pubblici. Oltre a essere sottopagati, non ricevono i contributi dai comuni e dalla regione, svolgendo, così, un vero e proprio lavoro in nero legalizzato. Chiedono il pieno riconoscimento del ruolo di lavoratori pubblici.

BLOCCATI IMBARCHI VILLA S.GIOVANNI

I lavoratori Lsu-Lpu della Calabria hanno deciso di bloccare gli imbarchi dei traghetti di Villa San Giovanni in segno di protesta per la loro situazione occupazionale. I precari chiedono un tavolo tecnico finalizzato alla stabilizzazione dell’intero bacino dei precari che riguarda circa cinquemila lavoratori. La stessa richiesta è stata avanzata per la Regione Calabria affinché disponga la proroga dei contratti e il pagamento delle spettanze arretrate già maturate.

Stamane alcune centinaia di lavoratori Lsu-Lpu sono scesi in piazza a Villa San Giovanni per protestare contro la loro situazione di precarietà. Dopo il corteo una delegazione di precari, guidata dal segretario regionale dell’Unione Sindacale di Base (Usb), Aurelio Monti, è stata ricevuta dal vice prefetto di Reggio Calabria, Patrizia Adorno, al quale hanno illustrato la loro situazione ed hanno chiesto che intervenga il Ministero del Lavoro. Al termine della riunione i lavoratori sono rientrati a Villa San Giovanni ed hanno deciso di bloccare il transito nello Stretto di Messina. “Non ci muoveremo da qui – ha detto Aurelio Monti – fino a quando non riceveremo notizie certe da Roma per il nostro futuro occupazionale”.

DOPO IMBARCHI OCCUPATO SVINCOLO A3, TRAFFICO DIROTTATO A REGGIO

E’ totalmente bloccato il traffico a Villa San Giovanni dove è in corso una protesta dei lavoratori Lsu-Lpu. Dopo l’occupazione degli imbarchi per la Sicilia i precari hanno bloccato lo svincolo autostradale dell’A3. Attualmente il traffico diretto in Sicilia è dirottato a Reggio Calabria.

IN CALABRIA SONO 5.400, PRECARI DA 17 ANNI. IL PIU’ GIOVANE HA 40 ANNI. IL 90% SONO IMPIEGATI NEI COMUNI

Sono 5.400 i lavoratori Lsu-Lpu della Calabria e vivono la loro condizione di precarietà da 17 anni. Il novanta per cento dei lavoratori è impiegato nei Comuni e, secondo l’Unione sindacale di Base (Usb), svolgono i servizi essenziali per gli enti locali. Tra gli oltre cinquemila precari i più giovani hanno una età di 40 anni, mentre il più anziano è ormai prossimo all’età pensionabile. Alla base della protesta dei precari c’é una piattaforma rivendicativa basata su tre punti: tavolo tecnico nazionale per la stabilizzazione, proroga dei progetti da parte della Regione Calabria e pagamento di tutte le indennità arretrate.

USB: SIAMO STATI TRADITI DA MINISTRO FORNERO

“Siamo stati traditi dal Ministro Fornero che aveva promesso un tavolo tecnico nazionale per la stabilizzazione”. E’ quanto ha detto all’ANSA il segretario regionale dell’Unione Sindacale di Base (Usb), Aurelio Monti, circa la protesta dei lavoratori Lsu-Lpu che ha portato al blocco totale del traffico a Villa San Giovanni. “I precari – ha aggiunto – sono come i lavoratori in nero con la differenza che questa volta a sfruttare questa gente é direttamente lo Stato”. A Villa San Giovanni c’é grande fermento tra i lavoratori precari. Il segretario dell’Usb ha poi aggiunto che “gli Lsu-Lpu vengono quotidianamente sfruttati ed ora sono nelle condizioni di non riuscire più a far fronte alle loro esigenze quotidiane. Siamo quasi a natale e c’é gente che non potrà nemmeno comprarsi una fetta di panettone”. “Le istituzioni tutte – ha proseguito – avevano garantito che ci sarebbe stata la massima attenzione per i nostri problemi ed invece ci troviamo senza soldi e senza un futuro occupazionale. La situazione è davvero drammatica e non possiamo far finta di niente. E’ per questo motivo che abbiamo deciso di attuare questa protesta e di proseguire fino a quando non ci saranno risposte concrete dal Ministro del Lavoro”. “I precari – ha concluso Monti – svolgono i servizi essenziali per i Comuni. E’ bene quindi che si prenda atto dell’assoluta importanza di queste persone e del loro ruolo occupazionale. Abbiamo illustrato in Prefettura questa situazione e ci auguriamo che presto arrivino risposte e segnali concreti per risolvere la nostra situazione”.

PRECARI HANNO SBARRATO PIAZZALE IMBARCHI. POLIZIA E CARABINIERI CONTROLLANO SITUAZIONE ORDINE PUBBLICO

I lavoratori Lsu-Lpu hanno sbarrato l’ingresso agli imbarchi dei traghetti in partenza da Villa San Giovanni e diretti in Sicilia. Le bandiere dell’Unione Sindacale di Base (Usb) campeggiano in ogni angolo del piazzale. Agli imbarchi e nei pressi dello svincolo dell’A3 di Villa San Giovanni sono presenti polizia e carabinieri che controllano la situazione dell’ordine pubblico. La protesta, secondo quanto si è appreso dalle forze dell’ordine, non ha avuto particolari momenti di tensione. La polizia stradale sta provvedendo a far defluire il traffico. I mezzi pesanti diretti in Sicilia sono stati dirottati direttamente a Reggio Calabria dove possono imbarcarsi sui traghetti. Per i mezzi leggeri, invece, è prevista l’uscita allo svincolo autostradale dell’A3 di Campo Calabro e dopo aver percorso un tratto della statale 18 possono rientrare a Villa San Giovanni dove accedono agli imbarchi by-passando lo sbarramento attuato dai precari.

PRECARIO A 61 ANNI: LA PENSIONE E’ UN SOGNO. LAVORA IN UN COMUNE E DA NOVE ANNI NON GLI VERSANO CONTRIBUTI

Sarebbe ipoteticamente nelle possibilità di poter andare in pensione ma in realtà da nove anni, pur essendo un lavoratore di pubblica utilità, non gli vengono versati i contributi. E’ questa la storia raccontata da Giovanni Carioti, uno dei precari che sta partecipando alla protesta in corso a Villa San Giovanni. Giovanni ha 61 anni e vive a Catanzaro da dove, quotidianamente, si sposta, percorrendo circa trentacinque chilometri, per raggiungere il Comune di Tiriolo dove svolge la sua attività di lavoratore di pubblica utilità. “Per trent’anni ho lavorato per una società del settore della telefonia – ha detto – e poi sono stato licenziato e messo in mobilità. Da allora è iniziato il mio calvario. Sono stato affidato al Comune di Tiriolo come Lpu prima a quattro ore e poi, con l’integrazione regionale, dal 2006 a sei ore giornaliere guadagnando 850 euro mensile”. Il dramma vissuto da Giovanni è duplice. “Con l’indennità che ci viene corrisposta – ha raccontato – non riesco a far fronte alle esigenze della mia famiglia. Ma c’é di più. Negli ultimi nove anni da precario non mi sono stati versati i contributi e questo mi allontana sempre di più dalla pensione. Considerato che ora ho già 61 anni sarà difficile per me riuscire a poter ottenere quanto mi spetta per diritto. E’ davvero una ingiustizia. Sto lavorando per un Comune, quindi per lo Stato, e non ci vengono pagati i contributi. Ci sembra di essere tornati indietro nel tempo quando i lavoratori erano senza diritti e venivano sfruttati”. Tra i numerosi lavoratori che hanno deciso di scendere in piazza, Giovanni Carioti è uno dei casi emblematici. “Come me – ha proseguito – ci sono tanti altri casi. Siamo in situazione di vero disagio. Non c’é certezza per la stabilizzazione, non c’é certezza per il pagamento delle indennità ed infine non è certo nemmeno che riuscirò a prendere la pensione. Questa è davvero una ingiustizia”.