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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Oggi a Reggio la presentazione del Calendario storico dei Carabinieri

Falferi: “Nel reggino 1.272 arresti nel 2013”

Oggi a Reggio la presentazione del Calendario storico dei Carabinieri

Falferi: “Nel reggino 1.272 arresti nel 2013”

 

 

REGGIO CALABRIA- Milleduecentosettantadue persone arrestate, tra le quali 23 latitanti comuni e uno inserito nell’elenco dei ricercati pericolosi, e più di 65 mila servizi di prevenzione effettuati. Sono alcuni dei dati dell’attività svolta nel corso del 2013 dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria. A fornirli è stato il comandante provinciale, col. Lorenzo Falferi, a margine della presentazione del calendario storico dell’Arma. Sul fronte del contrasto alla ‘ndrangheta, Falferi ha ricordato le operazioni Sistema e Assenzio 2, Ada, Tramonto, Eldorado, Terra bruciata, All inside 3, Vittorio Veneto, Alba di Scilla 3, Tramonto 2, Lupus in fabula, Sipario, Erinni, Penelope, All celan e Inganno. Nel corso dell’anno, inoltre, sono stati intensificati i servizi finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina e all’individuazione e all’allontanamento dei cittadini stranieri (anche comunitari) che sono risultati pericolosi per la sicurezza pubblica. “Quando parliamo di sicurezza – ha detto Falferi – lo facciamo ancora una volta con riferimento ad un concetto complesso di attività criminali che coinvolgono la popolazione, senza dimenticare la morsa della criminalità organizzata che tenta di stringere la provincia in vicende che non fanno giustizia della parte onesta ed operosa. Dal furto in abitazione, alla rapina, all’omicidio, fino alla criminalità mafiosa che gestisce i grandi traffici transnazionali (droga, armi, immigrazione clandestina) e che reinveste e ricicla enormi quantità di denaro alterando le regole del libero mercato, tutti rappresentano gli obbiettivi per il Comando provinciale in ogni sua articolazione operativa. La ‘criminalità diffusa’ e la ‘criminalità predatoria’ di questa provincia, seppur costituiscono apparentemente una minaccia di minore entità rispetto a quella organizzata, hanno in loro stesse la caratteristica dell’aggressività, che le connota come le espressioni criminali più temute perché evidenti anche agli occhi più ignari della società. I risultati raggiunti sono incoraggianti e gratificano l’Istituzione per gli sforzi compiuti”. Falferi ha poi riferito che nel corso del 2013 sono state 49.798 le chiamate pervenute al 112 (in media oltre 130 al giorno), alle quali sono seguiti 5.675 interventi. Per l’attività di prevenzione sono state controllate 155.283 persone e 92.940 mezzi. Sul versante del contrasto alla criminalità organizzata il Comando provinciale di Reggio, ha detto Falferi, ha attuato un modulo organizzativo, denominato “Modello Operativo Reggio Calabria”, che prevede che le attività di controllo del territorio si sviluppino attraverso la concezione e l’organizzazione di servizi preventivi, sia per la prevenzione generale in tutte le sue accezioni, sia per quella volta a contrastare particolari fenomeni, studiati avvalendosi dell’analisi operativa di reati predatori e/o fatti indicatori di attività mafiose, come i danneggiamenti, le intimidazioni o le richieste estorsive e l’attività investigativa vera e propria. Riguardo alle rapine in danno dei cacciatori la stagione venatoria 2013-2014 mostra un ulteriore evidente calo numerico, in quanto le rapine sono passate da 31 nella stagione 2011-2012 a 17 nella stagione 2012-2013 e ad un solo evento nella stagione in corso. In merito al contrasto alla coltivazione illegale della canapa indiana, sono state rinvenute 17.995 piante di cannabis, arrestate 53 persone in flagranza di reato e segnalate otto a piede libero. Il valore delle sostanze sequestrate è di 4,5 milioni di euro. Ma l'”operazione di servizio” a cui i carabinieri di Reggio si vogliono in qualche misura sentirsi più legati per il 2013, ha detto Falferi, “è quella che ha consentito, con un vero ‘blitz’, di riportare, sotto la nostra protezione, nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre, i Bronzi di Riace nella loro casa nel cuore della città, affinché tornino, fieri e guerrieri onorevoli, a segnare la direzione al loro popolo. E che questo sia veramente un segno di rinascita”.