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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Nucera accoglie a Palazzo Campanella gli studenti reggini protagonisti del concorso “Natura ed arte”

Il segretario-questore del Consiglio regionale ha raccomandato ai ragazzi di “guardare alla giornata non solo come un momento di festa, ma come un’occasione autentica di affermazione e di crescita”

Nucera accoglie a Palazzo Campanella gli studenti reggini protagonisti del concorso “Natura ed arte”

Il segretario-questore del Consiglio regionale ha raccomandato ai ragazzi di “guardare alla giornata non solo come un momento di festa, ma come un’occasione autentica di affermazione e di crescita”

 

 

“Cercate di guardare a questa giornata non solo come un momento di festa, ma come un’occasione autentica di affermazione e di crescita che alimenta la forza delle vostre idee e lo spirito critico e di ricerca, proiettandovi nel mondo con sempre maggiore curiosità. Un processo che nei tanti volti della vita scoprirete sempre più forte anche attraverso il ruolo della famiglia, della scuola e di tutti quegli ambiti della società che giorno dopo giorno formano la vostra personalità e di vi aiutano a leggervi meglio dentro”.
Così, il segretario-questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera ha accolto questa mattina, nella sala “Giuditta Levato” di Palazzo Campanella, gli studenti reggini protagonisti del concorso “Natura ed arte” promosso dall’associazione “Regina Consolatrice del Santo Rosario”.
Ricca di entusiasmo la cerimonia di premiazione nel corso della quale Nucera ha sottolineato la profondità e il senso del calore di alcuni dipinti. “Proprio questi elementi, che così bene avete saputo trasfondere nelle vostre opere, meritando gli apprezzamenti e il riconoscimento della apposita Commissione, fanno parte della vita stessa. Ognuno di noi, infatti, deve sapere cogliere i tanti aspetti variegati che connotano il mondo all’esterno, ma che al tempo stesso rappresentano ed esaltano il nostro io”, ha aggiunto Nucera indicando in Giuditta Levato, la contadina prima vittima della lotta al latifondo in Calabria, uccisa all’età di 31 anni mentre era incinta del terzo figlio, l’emblema di una Calabria che non si piega ma lotta per l’affermazione dei propri diritti. “Vedete questa sala, che ci vede qui riuniti – ha concluso Nucera- rappresenta l’omaggio ad una donna che è stata protagonista del suo tempo ma soprattutto un omaggio a tutte le donne calabresi abituate a lavorare sodo e spesso in silenzio. Donne che, al momento giusto, come ci ha dimostrato la contadina di Calabricata, sanno sfoderare grinta e determinazione, diventando esempio da seguire”.