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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Norovirus nelle fragole “SWEET VALLEY” surgelate commercializzate anche in Italia Scatta il ritiro in Europa. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo

Norovirus nelle fragole “SWEET VALLEY” surgelate commercializzate anche in Italia Scatta il ritiro in Europa. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo
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Dopo i focolai in tutta Europa di Epatite A da frutti di bosco congelati, le autorità
tedesche sottolineano nientemeno che un “rischio emergente per la salute pubblica”:
il norovirus, questa volta da fragole congelate. L’uso crescente di nuovi prodotti
alimentari, a seguito anche di nuovi processi di conservazione, ha reso popolari
i frutti surgelati. E’ di oggi l’allerta delle autorità tedesche della presenza
di norovirus nella frutta surgelata, varietà: fragole, 750 g. Il comunicato diffuso
oggi dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco è molto chiaro e non
lascia spazio a dubbi. In questo prodotto surgelato prima del consumo sono state
trovate tracce di norovirus. Tutti i lotti in commercio possono essere contaminati
microbiologicamente e per questo motivo il produttore ha ritirato dai tutti i punti
vendita i prodotti interessati ancora esposti sugli scaffali. Nei supermercati “ALDI”
sono stati sbandierati cartelli per avvisare i clienti. Più in dettaglio, si tratta
delle fragole “SWEET VALLEY” surgelate. Questo prodotto surgelato era in vendita
presso alcune filiali in Germania ed europee e commercializzato anche in Italia.Isolati
e scoperti nel 1972, i norovirus appartengono alla famiglia dei Caliciviridae, virus
a singolo filamento di Rna, e rappresentano uno tra gli agenti più diffusi di gastroenteriti
acute di origine non batterica, costituendo così un serio problema nel campo della
sicurezza alimentare. Sono anche comunemente noti come virus di Norwalk, dal nome
della città dell’Ohio centro di un’epidemia di gastroenterite nel 1968. Le infezioni
causate da norovirus si manifestano soprattutto in contesti comunitari, negli ospedali,
nelle case di riposo, nelle scuole o, tipicamente, in ambienti confinati, come per
esempio le navi da commercio e da crociera. Non coltivabili, i norovirus hanno posto
qualche problema diagnostico in passato. Fino a qualche anno fa, infatti, era possibile
identificarli solo con l’osservazione al microscopio elettronico, date le minuscole
dimensioni, o misurando la presenza di anticorpi nel sangue. Da una decina d’anni
sono stati sviluppati test diagnostici rapidi con l’uso di marcatori molecolari
su campioni di feci. A oggi, sono noti quattro genotipi di norovirus, da GI a GIV,
sottodivisi in almeno 20 cluster. Il periodo di incubazione del virus è di 12-48
ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi sono quelli comuni
alle gastroenteriti, e cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini, diarrea acquosa,
crampi addominali. In qualche caso si manifesta anche una leggera febbre. La malattia
non ha solitamente conseguenze serie, e la maggior parte delle persone guarisce in
1-2 giorni senza complicazioni. Normalmente, l’unica misura è quella di assumere
molti liquidi per compensare la disidratazione conseguente a vomito e diarrea. In
particolare, la disidratazione può rappresentare una complicazione più seria per
i bambini, gli anziani e i soggetti con precario equilibrio metabolico o cardiocircolatorio,
e può quindi richiedere una certa attenzione medica. Non esiste un trattamento
specifico contro il norovirus, né un vaccino preventivo. I meccanismi di immunizzazione
contro il norovirus sono poco conosciuti, e secondo i Cdc l’immunità dura solo
alcuni mesi: lo stesso individuo quindi può essere infettato dal virus più volte
nel corso della vita.Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de,
invita i consumatori di astenersi dall’acquisto delle fragole surgelate interessate
invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo
al punto vendita, per il rimborso. Mentre per chi avesse già consumato il frutto
si consiglia di consultare il medico di famiglia qualora si presentino i sintomi
indicati sopra. Per evitare futuri problemi, aziende ed autorità non possono dare
per scontato che i prodotti alimentari siano tutti e sempre sicuri; servono verifiche
sul campo approfondite, sui processi e sui controlli, in laboratorio e a tavolino.
Sono episodi del tutto evitabili, se si procede nella maniera giusta. L’altra cosa
da ribadire è che i frutti surgelati non coinvolti si possono mangiare con serenità.