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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Nicola Irto apre la Giornata della trasparenza "Fiducia e trasparenza contro corruzione e mafia"

Nicola Irto apre la Giornata della trasparenza "Fiducia e trasparenza contro corruzione e mafia"
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Davanti a una platea di quasi mille persone, tra professioni iscritti agli ordini
degli Architetti, degli Avvocati e degli Ingegneri, pubblici amministratori e imprenditori,
il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha aperto i lavori
della “Giornata della Trasparenza”. Un’iniziativa articolata in un seminario sul
nuovo Codice dei contratti pubblici e in una tavola rotonda su mafia, corruzione
e appalti che vede alternarsi, al podio dell’auditorium “Calipari” di palazzo Campanella,
autorità di governo, parlamentari, magistrati e autorevoli studiosi.

“Questo convegno nasce da un’esigenza fortemente avvertita da quanti operano nell’ambito
delle relazioni contrattuali tra settore pubblico e settore privato: due mondi che
non sempre parlano la stessa lingua, ma che devono compiere uno sforzo per trovare
un terreno comune”, ha spiegato Irto. Il presidente di palazzo Campanella ha sottolineato:
“La direzione giusta, in materia di appalti, è quella che conduce verso procedure
più semplici, snelle e trasparenti. Solo in questo modo saranno contrastati con efficacia
i mali della ‘ndrangheta e della corruzione che ipotecano la vita delle future generazioni
e ci rubano la speranza”.

Per Irto, tuttavia, un atteggiamento troppo remissivo o rinunciatario fa solo il
gioco dei corrotti e dei mafiosi: “Nel governo di una comunità non esiste un ‘fato
ineluttabile’, come nella tragedia di Eschilo; semmai, l’uomo è artefice del proprio
destino. E’ dovere di chi ricopre cariche pubbliche fermare i ladri, e non le grandi
opere. Espellere dai gangli vitali della pubblica amministrazione e dell’economia
corrotti, corruttori e mafiosi, non deprimere le speranze e i sogni dei cittadini”.

Nicola Irto ha proseguito: “L’Italia e il Mezzogiorno hanno bisogno di cambiare verso
e intraprendere un loro “New Deal”, che non può prescindere da un’impostazione della
politica economica fondata keynesianamente sull’intervento pubblico e sugli investimenti
in infrastrutture, soprattutto nel Mezzogiorno. Non dobbiamo avere paura, a condizione
che tutti accettino come ‘regola del gioco’ fondamentale quella della trasparenza”.
Il Presidente ha ricordato il progetto #openPalazzo e i principali provvedimenti
assunti in meno di un anno: “Abbiamo disposto la diretta streaming delle sedute del
Consiglio regionale, la pubblicazione online dei redditi dei consiglieri, l’accesso
civico agli atti; varato il Piano anticorruzione; attuato la rotazione dei dirigenti;
messo in campo un piano di riqualificazione della spesa; dato il via libera a un
Piano di comunicazione che renderà ancora più specchiata e trasparente la nostra
azione. Abbiamo sottratto – decisione che può non essere piaciuta a qualcuno, ma
che rivendico con forza – le nomine di controllo e garanzia alle scelte della politica.
E’ questo il metodo migliore per riavvicinare le istituzioni ai cittadini: anteponendo
i fatti alle parole, le buone prassi alla comunicazione”.

Il presidente Irto ha auspicato “il recupero della fiducia dei cittadini e della
consapevolezza che lo Stato è ‘la parte giusta’. Rientra in quest’ambito il tema
delle interdittive antimafia, che pone la necessità di contemperare interessi diversi,
il : il principio di legalità e il contrasto alle infiltrazioni mafiose nell’economia,
da un lato; la salvaguardia dei posti di lavoro e dell’imprenditoria sana, dall’altro.
Su tale specifica questione, è auspicabile un intervento del legislatore nazionale.
La nostra comunità – ha concluso Nicola Irto – non vuole sentirsi una ‘palla al piede’,
ma intende essere parte integrante dell’Italia e contribuire da protagonista alla
rinascita del Paese”.