Nesci (M5s): «Regione vieti patto Pugliese-Bambino Gesù» La parlamentare pentastellata, Dalila Nesci, invita il Consiglio regionale della Calabria ad opporsi alla convenzione tra gli ospedali Bambino Gesù di Roma e Pugliese di Catanzaro
«Il Consiglio regionale della Calabria discuta al più presto della convenzione pediatrica tra gli ospedali Bambino Gesù di Roma e Pugliese di Catanzaro». Lo dichiara Dalila Nesci, che con l’altro deputato M5s Paolo Parentela ha già presentato, nel merito, un esposto alla procura di Catanzaro e alla Corte dei conti, insieme a un’interrogazione rivolta ai ministri dell’Economia e della Salute. La parlamentare M5s aggiunge: «Occorre denunciare le strumentalizzazioni in atto, che hanno l’obiettivo di sfruttare i sentimenti delle famiglie per allungare la convenzione, che per l’attività locale presenta dati negativi. A riguardo, dal 2011 si registra una perdita di circa 600.000 euro». «La difesa interessata della convenzione pediatrica – evidenzia la parlamentare – è stata condotta con dati artefatti, in cui sono state volutamente riunite l’attività della Chirurgia pediatrica e le attività ambulatoriali dell’ospedale Pugliese». «Inoltre, i giudizi positivi del dipartimento regionale Tutela della Salute sono stati espressi unendo i drg chirurgici e quelli medici, ma la convenzione si occupa solo della parte chirurgica e non interviene sui ricoveri presso la Pediatria del Pugliese». «Inoltre – evidenzia la parlamentare M5s – tra il 2011 e il 2013 i ricoveri di alta complessità verso il Bambino Gesù sono aumentati sia in numero che in valore economico. In quanto alla somma dei valori circa i drg chirurgici, l’effetto Bambino Gesù risulta insignificante, in quanto i ricoveri chirurgici ordinari e in day hospital sono diminuiti di un misero meno 40, pari a meno 29.000 euro».
«L’effetto della convenzione ha prodotto – conclude Nesci – un costo in eccesso di 2.500.000 di euro già dopo un anno, come affermato in sede ex Massicci nel 2013. L’attività operatoria dei professionisti del Bambino Gesù ricomprende quella già effettuata al Pugliese, il cui personale scrisse che avrebbe voluto imparare nuove metodologie di cura e assistenza ai pazienti, il che non è mai avvenuto. Sollecito un tempestivo intervento della Corte dei conti».