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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Melicucco, assolto l’ex sindaco Francesco Nicolaci Abuso d'ufficio e falsità ideologica i reati contestati all'ex sindaco chiamato a difendersi dall'accusa di aver prorogato mansioni superiori al ragioniere del Comune

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di Giuseppe Campisi

Melicucco – Assolto perché il fatto non sussiste. Con questa formula finisce l’incubo giudiziario dell’ex sindaco di Melicucco ed ora assessore ai Lavori Pubblici Francesco Nicolaci. «E’ stata dura – riflette a caldo – uno dei momenti più bui degli ultimi sei anni. Stare lì ad aspettare ore la sentenza con in testa mille brutti pensieri» racconta con voce trepidante l’ex primo cittadino ricordando la vicenda che lo ha visto imputato previa denuncia di Francesco Scattarreggia, ex consigliere dell’allora minoranza, per presunti reati di abuso d’ufficio e di falsità ideologica «per aver conferito – spiega – la proroga alle mansioni superiori alla ragioniera, proroga effettuata al fine di garantire l’efficacia e l’efficienza dell’attività amministrativa, nonché la continuità del servizio».

Una vicenda dal sapore amaro che si trascinava oramai dal 2012 mescolata alla prospettiva, poi smentita dalla sentenza, di aver potuto produrre persino un danno erariale al comune da lui stesso amministrato: «Sono felice perché si chiude un cerchio formato da quattro anni di illazioni. E’ stato vergognoso». Un aumento temporaneo di mansioni e categoria all’allora ragioniere dello stesso ente poi divenuta dirigente per concorso, per coprire una carenza in pianta organica ma anche per non inceppare la macchina amministrativa comunale non essendo riuscito a stipulare, pro tempore, «e non per volontà» ha tenuto a rimarcare, una apposita convenzione per sostenere il servizio. «Ho subito negli ultimi anni più di 85 opposizioni tra denunce, manifesti, esposti, richieste. Di tutto e di più e sempre dalla stessa persona: l’ex consigliere Scattarreggia. Ebbene, quasi tutte decadute, infondate o archiviate. Mentre di altre è stato chiamato a risponderne lui per diffamazione».

E su Facebook il politico melicucchese ha dato la stura alla sua gioia: “Anni e anni di bugie ed illazioni su di me ed i miei collaboratori… di denunce e archiviazioni. Io sono convinto e sereno per tutte le azioni che ho intrapreso insieme alla mia giunta per il semplice motivo che sono state dettate dall’unico obiettivo che ci siamo posti cioè risollevare le sorti di Melicucco un paese che per le sue caratteristiche deve essere la bomboniera della piana sempre mortificato da amministratori che invece hanno sempre pensato ad altro» è stato lo sfogo finale. Un esposto-denuncia che è costato al professionista un rinvio a giudizio, la costituzione di parte civile del Comune al suo stesso processo e una richiesta di pena del pubblico ministero di tre anni e 6 mesi oggi definitivamente rigettata.

«La verità è che serve onestà intellettuale perché io quando cammino per la strada e tra la gente devo e voglio camminare a testa alta» ha continuato Nicolaci che non ha mancato di sottolineare velature e sfumature che, nel corso del procedimento, spesso hanno cercato di sfiorare e, forse oltrepassare, la sfera personale. «In tutto questo tempo, il pensiero più brutto? Rischiare di poter essere condannato per qualcosa che non ho mai commesso. E poi, saranno rimasti male quanti con me sognavano di applicare la legge Severino…».