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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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MCT reintegra e licenzia. Achtung! I Sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e SUL proclamano 3 giorni di sciopero: "la lotta terminerà solo con la revoca del provvedimento". Chiesto incontro urgente a Prefetto e Authority

MCT reintegra e licenzia. Achtung! I Sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e SUL proclamano 3 giorni di sciopero: "la lotta terminerà solo con la revoca del provvedimento". Chiesto incontro urgente a Prefetto e Authority
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di Domenico Latino

GIOIA TAURO – “Tanti licenziati per quanti reintegrati”. Per chi non lo sapesse, è la filosofia di MCT, l’azienda terminalista del porto di Gioia Tauro, che dopo aver messo alla porta lo scorso anno 377 lavoratori, adesso fa 377+1. Nella città capoluogo della Piana si sta infatti “come d’autunno sugli alberi le foglie” e dalla giostra vorticosa dei padri di famiglia aggrappati alle tute arancioni cade dunque un altro … “numero”. Probabilmente il primo della lista di coloro che, a suo tempo, si erano salvati per il rotto della cuffia. Lo sfortunato “ignoto n.1”, suo malgrado e senza neanche immaginare minimamente che sarebbe andata a finire così – perdere il lavoro per far posto ad un collega che ha vinto una causa – tornerà quindi a casa con una bella lettera di ben servito e sarà affar suo trovare il modo di spiegarlo ai propri cari.

Si andrà così ad aggiungere agli altri colleghi parcheggiati nelle liste di un’Agenzia di somministrazione “a chiamata” che, giusto a distanza di un anno esatto, non è mai avvenuta, neppure per un giorno. Non ci si crede ma è così e l’azienda ha la facoltà di farlo, grazie a leggi ed accordi vari. La lettera inviata oggi alle RSA, che snocciola articoli a go-go, parla chiaro. “Con ordinanza del 6 luglio 2018 – scrive MCT – il Tribunale di Palmi, giudice dott.ssa Maria Antonietta Naso, ha annullato il licenziamento intimato al sig. Stello Carullo con lettera del 26.06.2017, all’esito della procedura di riduzione del personale ex artt. 4 e 24, L. n. 223/1991 avviata dalla società con lettera del 31.03.2017 e definita con accordo sindacale del 19.06.2017, e ha disposto la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro a norma dell’art. 16 della legge 20.05.1970, n.300.

La società ha quindi provveduto a reintegrare il sig. Carullo nel posto di lavoro, con ogni più ampia riserva in ordine all’instaurazione del giudizio di opposizione volto ad ottenere l’integrale riforma della predetta ordinanza. In relazione a quanto precede, – continua l’impietosa missiva firmata dal patron Cecilia Battistello e dal D.g. Antonio Testi – la scrivente società comunica di avvalersi della facoltà prevista dall’at.17, L. n.223/1991 e di procedere quindi alla risoluzione del rapporto di lavoro di un numero di lavoratori pari a quello dei lavoratori reintegrati senza dover esperire una nuova procedura”. Durissima la reazione dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e SUL, proprio in questi giorni impegnati in una serie di incontri serrati con l’azienda atti ad ottenere un miglioramento delle condizioni di lavoro del personale in forza (turnistica e alternanza mezzo-terra in primis). Tre i giorni di sciopero proclamati: 14, 15 e 16 agosto. Che potrebbero sommarsi all’altra giornata di protesta, ipotizzata per giorno 3 ovvero venerdì, qualora saltasse l’ultimo tavolo di confronto.

“Da diverso tempo – si legge nel documento delle OOSS – abbiamo registrato relazioni sindacali insufficienti e, nel contempo, un sistema di confronto atto ad accrescere i tempi per la realizzazione di atti concreti. L’ennesima azione di oggi, – continua la nota – da parte della dirigenza di MCT, che ha provveduto a licenziare un lavoratore, avvalendosi della facoltà di agire tramite normative non obbligatorie e che riteniamo provocatorie e non necessarie, la dice lunga sulla violenza psicologica che l’azienda vuole mettere in campo, intervenendo duramente contro i lavoratori e allontanando sempre più lo stato di serenità necessaria per lo svolgimento delle già complesse operazioni portuali. Per tale motivo, riteniamo indispensabile una prima azione di lotta che terminerà solo al momento della revoca del provvedimento”. Contestualmente, i sindacati hanno chiesto un incontro urgente al Prefetto, unitamente alla dirigenza dell’Authority, “al fine di interrompere l’incessante perdita di posti di lavoro messa in atto da MCT”.