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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Marziale: “La crisi economica non uccida Babbo Natale”

Marziale: “La crisi economica non uccida Babbo Natale”

Il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori contro chi fomenta i genitori a non fare doni ai bambini

Marziale: “La crisi economica non uccida Babbo Natale”

Il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori contro chi fomenta i genitori a non fare doni ai bambini

 

 

“Molti genitori si sono rapportati all’Osservatorio sui Diritti dei Minori per domandare se, considerata la forte depressione economica in atto, sia il caso di fare arrivare Babbo Natale con il tradizionale dono per i piccolini o, invece, sia meglio spiegare loro che per solidarietà verso quei bambini che non possono riceverlo meglio sarebbe rinunciare”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, a parere del quale: “Il problema, per quanto ci riguarda, non si pone nemmeno. Non esiste alcuna ragione pedagogica o religiosa in grado di sostituirsi al dono”.

“Il concetto del dono – spiega il sociologo – non ricade il alcun modo entro i canoni dell’economia, essenzialmente utilitaristici, al contrario si pone in contrasto con la visione economica delle relazioni sociali. Il dono ai bambini va inquadrato solo ed esclusivamente in termini di socializzazione, dunque di educazione e rinunciarvi significherebbe venir meno ad un momento di crescita del rapporto genitori-figli”.

Per Marziale: “Il dono stabilisce relazioni, mentre la dinamica del contro-dono annulla di fatto la differenza tra il donatore e il destinatario, offuscando il “gioco di ruolo” fondamentale in termini di confronto intergenerazionale. E’ attraverso il dono che il genitore ha l’opportunità di riconfermare la propria autorevolezza nel rapporto con i propri figli”.

“Chi può – continua il presidente dell’Osservatorio – confezioni il regalo ai propri bambini e faccia simultaneamente qualcosa, anche piccola, in termini di solidarietà verso le creature più sfortunate. In questo modo l’azione rivestirebbe una funzione fortemente pedagogica”.

Il sociologo richiama: “Quegli animatori parrocchiali che hanno contribuito a mettere in testa ai genitori che ci hanno contattato il germe della rinuncia del dono ai bambini. Sono certo – conclude Marziale – che il Santo Padre non la pensi affatto come loro”