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Marò: domani udienza, Italia aspetta la Corte suprema

Marò: domani udienza, Italia aspetta la Corte suprema

| Il 17, Feb 2014

Prima esame ricorso su privacy per carte d’identità. Roma prepara arbitrato internazionale

Marò: domani udienza, Italia aspetta la Corte suprema

Prima esame ricorso su privacy per carte d’identità. Roma prepara arbitrato internazionale

 

 

(ANSA) Prima di affrontare domani il ricorso italiano sul caso dei Fucilieri di Marina trattenuti da oltre due anni in India senza che siano stati presentati i capi d’accusa, la Corte Suprema di Delhi esaminerà uno spinoso argomento: la possibile violazione della privacy nella raccolta di dati per le nuove carte di identità indiane (Aadhaar Card), che potrebbe impegnare i giudici a lungo.

Il governo oggi in Parlamento ha ribadito il suo appoggio al progetto, ma la stampa locale dà conto delle forti polemiche esistenti sulla affidabilità di questo documento e anticipa che la discussione domani nel massimo tribunale sarà accesa sui ricorsi presentati da due accademici, Reetika Khera e Sahana Manjesh. Secondo loro, il modo in cui i dati biometrici sono acquisiti, senza meccanismi di salvaguardia da società private o da ong contrattate dall’organismo emittente (Uidai), si prestano ad un possibile cattivo uso degli stessi.

Un prolungarsi eccessivo del dibattito in aula potrebbe quindi incidere negativamente sull’esame del caso dei due Fucilieri di Marina, mentre l’Italia e’ ansiosa di conoscere l’opinione dei giudici sui ritardi accumulati nelle indagini e sull’ipotesi di utilizzare per formalizzare i capi di accusa della legge per la repressione del terrorismo (Sua Act).

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Mentre i marò proclamano la loro innocenza, l’Italia comincia una nuova settimana importante nella ‘never ending story’ dei due Fucilieri di Marina, da due anni trattenuti senza capi d’accusa in India per la morte di due pescatori. E fa sapere a Delhi che l’attuale crisi di governo non rappresenta un ostacolo all’esigenza di fare tutto il possibile per riportare al più presto in Italia Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Poche ore dopo essere sbarcato dall’aereo che l’ha riportato nella capitale indiana – alla vigilia dell’udienza fissata martedì dalla Corte suprema di New Delhi – l’inviato Staffan de Mistura ha voluto subito sgombrare il campo dagli equivoci: “L’esecutivo che sta terminando e quello che verrà hanno una posizione chiara e determinata, volta a riportare i due Fucilieri di Marina a casa”, ha assicurato, rispondendo a indiscrezioni di fonti indiane non qualificabili secondo cui nell’udienza di martedì “potrebbe non succedere nulla perché in Italia non c’é un governo”. A riprova della determinazione italiana, De Mistura ha confermato per la prima volta ufficialmente che l’ambasciata italiana in India ha trasmesso al ministero degli Esteri indiano una nota verbale volta a porre i presupposti per la richiesta di un arbitrato internazionale. “Sì – ha spiegato – è stato consegnato un simile documento. Ma è solo l’avvio di un processo”. Al riguardo il diplomatico ha ricordato che un’iniziativa simile, mirante a contestare la giurisdizione indiana sull’incidente in cui sono morti due pescatori, era già stata fatta nei giorni della discesa sul suolo indiano di Latorre e Girone nel febbraio 2012. Ma è bene, ha avvertito, aspettare ora l’udienza di martedì.

Gli ha fatto eco a Roma il ministro della Difesa Mario Mauro, che ha sostenuto come sia “un paradosso che a distanza di due anni possa esserci ombra di un’accusa di pirateria e terrorismo nei confronti di uomini e funzionari dello Stato italiano, fiore all’occhiello della comunità internazionale nella lotta alla pirateria”.

“Noi auspichiamo che la nostra innocenza venga evidenziata. Aspettiamo altre 48 ore con i piedi per terra”, ha detto da parte sua Latorre in collegamento in esclusiva da New Delhi con il programma ‘l’Arena’ di Raiuno. “Abbiamo vissuto questi due anni – ha proseguito – con molta dignitosa sofferenza. Il periodo più brutto è stato quello passato in carcere, dietro le sbarre, come carcerati. Non è una bella cosa per due militari, due innocenti. Ci ha dato forza la voglia che la verità venga a galla e che si dimostri la nostra innocenza”. “La nostra fiducia – ha concluso – è rivolta a risolvere la situazione con la legge e in base ai trattati internazionali”.

E il tema marò ha invaso per qualche minuto anche Piazza San Pietro, dove era convenuto un gruppo di militari del Cocer Interforze, a due anni dall’incidente che trattiene in India i due Fucilieri di Marina. A questa delegazione militare papa Francesco ha inviato un saluto.

Ancora sollecitato dai giornalisti, De Mistura ha ripetuto i vari scenari che possono verificarsi il 18 febbraio. “Il primo è che ci sia un nuovo rinvio – ha detto – e noi siamo abituati a questo e siamo pronti a reagire immediatamente. L’altro è che il giudice dica che la legge antiterrorismo (Sua Act, che la polizia investigativa Nia vuole usare) in India va bene. E vedrete come reagiremo”. C’è poi una terza ipotesi rimbalzata sulla stampa indiana, ha spiegato, ed è che “il giudice faccia quello che noi abbiamo sempre chiesto e dica che né la Nia, né il Sua Act né la pena capitale possono funzionare in questo caso. E anche per questo – ha assicurato – avremo una specifica risposta”.