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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Marcianò (Forza Italia): “Le Province in Europa non esistono? Falso”

“Il Governo e il Parlamento dovrebbero rispettare le Convenzioni Europee sulle Autonomie locali
che l’Italia ha sottoscritto nel 1985 e ai cui principi è vincolata”

Marcianò (Forza Italia): “Le Province in Europa non esistono? Falso”

“Il Governo e il Parlamento dovrebbero rispettare le Convenzioni Europee sulle Autonomie localiche l’Italia ha sottoscritto nel 1985 e ai cui principi è vincolata”

 

 

Il Governo e il Parlamento dovrebbero rispettare le Convenzioni Europee sulle Autonomie locali
che l’Italia ha sottoscritto nel 1985 e ai cui principi è vincolata – commenta così il consigliere provinciale di Reggio Calabria
Marcianò i recenti provvedimenti del Governo contro le Province ed in replica anche all’odierna
denuncia pubblicata sul blog di Beppe Grillo, nello specifico dall’esponente del M5S Max Bugani,
consigliere comunale a Bologna il quale dichiara: “E fu così che nel decreto sul femminicidio i
furbacchioni di PD e PDL inserirono l’emendamento che annulla la riforma delle Province […] Anni ed
anni a riempirsi la bocca di paroloni sulla riduzione dei costi e sull’abolizione delle province e poi, come
sempre, la dura realtà: fanno tutto il contrario di quello che dicono.”
Mi preme innanzitutto ricordare che proprio i deputati del MS5 in commissione si sono astenuti
sull’emendamento soppressivo dell’articolo 12, in merito alle Province, riconoscendone così la sua
fondatezza – risponde così Marciano alle dichiarazioni di Bugani. L’emendamento chiamato in
causa dal blog di Grillo è servito solo a utilizzare una fonte normativa corretta per evitare una
bocciatura della Corte Costituzionale e non ha altra finalità, come riconosciuto, appunto, dagli
stessi deputati del M5S.
Secondo poi non è più concepibile – prosegue Marcianò – sentir dire proprio dai rappresentanti di
Governo e Parlamento che le Province vanno cancellate perché esistono solo in Italia. Mai niente di
più falso! In 19 Stati su 28 il governo del territorio è affidato a tre livelli istituzionali: Regioni,
Province e Comuni. Solo gli stati più piccoli, come Cipro, Malta e Lussemburgo non hanno
Province. E nel resto d’Europa alle Province è assegnata la gestione dei nostri stessi servizi, strade,
scuole, ambiente, lavoro, sviluppo economico, e in più si occupano di assistenza sociale. Lo fanno
con bilanci ben diversi dai nostri e pesando così in diversa misura sulla spesa pubblica. Le 408
Province tedesche nel 2011 hanno gestito 55 mld di euro, le 100 Province francesi 73 miliardi di
euro, le 50 Province spagnole 16 miliardi. Nello stesso anno le 107 Province italiane avevano un
bilancio che superava appena i 10 miliardi. E mentre noi pesiamo l’1,26% della spesa pubblica, le
Province francesi ne rappresentano il 6,3%, quelle tedesche il 4,5% e quelle spagnole il 3,2%.
Facciamo le stesse cose pesando meno sui bilanci dello Stato.
Proprio nel 2012 – conclude Marcianò – l’Italia ha avuto un richiamo dal Consiglio d’Europa per il
mancato rispetto della Carta delle Autonomie sia per le norme di svuotamento delle funzioni che
per la previsione di modifica del sistema elettorale, da elezione diretta a secondo livello. Infatti
negli altri Stati dell’ Unione Europea, gli organi di governo delle province sono eletti dai cittadini,
tranne che in Spagna. Quindi non solo l’Europa non ha mai chiesto all’Italia di abolire le Province,
ma l’ha già anche richiamata per i suoi interventi contro le Province.