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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Lungo la via Emila a ritmo di Jazz

Lungo la via Emila a ritmo di Jazz

Oltre 30 serate di concerti in tutta la regione

Lungo la via Emila a ritmo di Jazz

Oltre 30 serate di concerti in tutta la regione

 

 

Seguire la XIII edizione del crossroad Festival è un’ottima occasione per visitare l’Emilia Romagna, la regione che ospita questa carrellata del jazz più creativo in ambito contemporaneo. Le oltre trenta serate di concerti infatti toccheranno sia i principali centri urbani che i piccoli paesi lungo la via Emilia, trasformata in una sorta di strada maestra dei teatri italiani, europei, statunitensi, sudamericani (vedi articolo correlato). Ecco una mappa per fare tappa in alcuni dei luoghi più suggestivi del Festival.

Si comincia con le terme di Castel San Pietro, risalenti al 1870. L’acqua, sia solfurea che salsobromojodica, è ottima sia per un generico relax, sia per la cura delle malattie respiratorie, osteoarticolari, vascolari. Da lì, si può facilmente raggiungere il Cassero, il monumento che segna ufficialmente la nascita di Castel San Pietro (nel 1199): costruzione massiccia, oggi ornata da merli ghibellini, anticamente era un baluardo a difesa del territorio di Bologna.

Trasformato più volte (a seconda delle esigenze delle milizie che nei secoli lo hanno conquistato e utilizzato per difendersi), dal 1500, quando Bologna e Imola passarono sotto lo Stato Pontificio, perse definitivamente la sua funzione militare. Oggi è noto soprattutto come teatro (tradizione che cominciò già nel 1734).

Il Festival permette anche una tappa al Casetllo Estense di Ferrara: nato come fortezza e come palazzo di corte tra la fine del medioevo e il rinascimento, è forse il più importante esempio italiano di castello medievale e contemporaneamente di principesca residenza rinascimentale. Durante il controllo politico della città di Ferrara da parte dello Stato Pontificio assunse invece una funzione burocratica, mentre i cortili divennero zone pubbliche (col passaggio al demanio del Regno d’Italia e l’asta pubblica del 1874, fu anche sede di uffici di istituzioni ed Enti Locali e di Stato).

Oggi la Provincia di Ferrara, tuttora sua proprietaria, ne ha stabilito la funzione museale e lo ha reso simbolo della città e uno dei più visitati monumenti italiani.

A Piacenza invece merita vedere il Palazo del Governatore: sede sino al 1860 degli uffici del governatore della città, fu costruito dove, fine al XV secolo, sorgeva la residenza dei commissari dei duchi sforzeschi. Nel 1780 gli edili della città decisero la selciatura della piazza e in concomitanza la ricostruzione della fabbrica: fu l’architetto comunale Lotario Tomba a progettare il nuovo edificio dal fronte a bugnato liscio con due ordini di finestre separate da paraste. Armonioso rispetto alla piazza, non mette fuori scala il Gotico per via di un’altezza piuttosto modesta e aggiunge un tocco neoclassico molto elegante (la facciata è siglata in alto da due torrioni angolari squadrati e da statue classiche che affiancano la cimasa con l’orologio).

Anche il Ponte di Tiberio a Rimini risulterà una gita interessante: costruito tra il 14 e il 21 d.C., tra Augursto e Tiberio, oggi è lo stemma della città. Fu l’unico ponte che durante la Seconda Guerra Mondiale l’esercito tedesco non riuscì a demolire (in realtà fu probabilmente il buon senso di un ufficiale che decise di non fare brillare le mine e salvare un ponte così antico). Le cinque arcate variano in maniera crescente verso il centro, dove sorge l’arco più grande, in un disegno molto armonico. Le due impronte di piedi caprini, sulla balaustra, hanno diffuso la leggenda di un ennesimo “Ponte del Diavolo”, ma è più probabile che si trattasse di incavi per fissaggio di carrucole. In ogni caso, da qui partivano la via Emilia (che arrivava fino a Piacenza) e la via Popilia-Annia (fino ad Aquileia).

Infine, il Porto Canale di Cesenatico, anima della vita cittadina: qui approdano le barche della moderna flottiglia da pesca ma anche si affacciano lussuosi hotel con viste dalle panoramiche e ristoranti noti per la loro cucina marinara. Tracciato già ai primi del Trecento, fu in realtà realizzato due secoli più tardi da Leonardo Da Vinci su incarico dei Borgia, all’epoca signori della Romagna: fu lui a risolvere l’annoso problema dell’insabbiamento dell’imboccatura modificando l’orientamento e la lunghezza delle singole palizzate e ampliando i bacini collegati in modo che l’acqua del mare potesse entrare e accumularsi, bloccata da tramezzi mobili, per poi defluire con rapidità durante le basse maree e col deflusso tener libero l’ingresso. Oggi il tratto più antico del Canale ospita il Museo galleggiante della Marineria dove si possono ammirare i prototipi delle barche dall’alto e medio Adriatico con le colorate vele al terzo.

Ma sono tante le soste che Crossroad permette al viaggiatore, dal Castello malatestiano di Longiano al duomo di Modena, dal santuario della Beata Vergine della Salute di Solarolo al Teatro Asioli di Correggio (vedi articolo correlato), dall’Arco di Sant’Arcangelo di Romagnola alla basilica di San Vitale di Ravenna, fino alla piazza Matteotti di Massa Lombarda, la rocca di Dozza, la rocca di Imola, o Villa Spalletti di Casalgrande.

redazione@approdonews.it