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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Lo Stato italiano fa cassa all’estero con la vendita di proprietà immobiliari Ceduta la "Casa d'Italia" all'asta per 7 milioni di franchi

Lo Stato italiano fa cassa all’estero con la vendita di proprietà immobiliari Ceduta la "Casa d'Italia" all'asta per 7 milioni di franchi
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Un immobiliarista di Bellinzona si è aggiudicato per poco più di 7 milioni di franchi
le proprietà dello Stato italiano messe all’asta a Locarno. A nulla è valso l’invito
della città di “congelare” la vendita all’incanto. Le offerte in busta chiusa
sono state aperte, come da programma, lunedì mattina.L’imprenditore ha staccato
un cospicuo “assegno”, per aggiudicarsi le ex sedi della Casa d’Italia, del viceconsolato
e una villa storica, in disuso e situate fra Piazza Fontana Pedrazzini e Via della
Posta. Per Villa Igea era stata richiesta una somma base di 2,997 milioni, mentre
per gli altri due immobili 1,723 milioni. Il nuovo proprietario non esclude di intavolare
trattative con le autorità cittadine per una possibile vendita dell’area. Unico
problema è il prezzo, ben al di sopra di quanto auspicato dalla città. E’ invece
andata deserta, per la seconda volta, l’asta per l’ex Casa d’Italia di Bellinzona.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” evidenzia come
il Municipio di Locarno deve ingoiare un boccone amaro servitogli dallo Stato italiano.
Roma ha messo all’asta il comparto composto dall’ex vice Consolato, dall’ex
Casa d’Italia e da Villa Igea: una decisione che di fatto esclude dai giochi la
città che aveva messo gli occhi su quelle proprietà affacciate su Piazza Fontana
Pedrazzini per insediarvi varie associazioni culturali costrette a lasciare a lasciare
lo stabile delle ex scuole che ospiterà il Palacinema. Uno smacco vero e proprio
per Locarno. Eppure il prezzo di partenza è stato molto più basso di quanto richiesto
all’inizio delle trattative con il comune. Allora si parlava di 20 milioni.