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TAURIANOVA (RC), SABATO 18 GENNAIO 2025

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«Non si può morire in questo modo inconcepibile». L’ultimo saluto di Lamezia agli operai deceduti

«Non si può morire in questo modo inconcepibile». L’ultimo saluto di Lamezia agli operai deceduti

| Il 17, Set 2013

Il vescovo di Lamezia ha presieduto la funzione religiosa per i tre operai morti nell’esplosione del silos avvenuta il 12 settembre. Il sindaco Speranza: «La comunità è rimasta sbigottita. Speriamo che le indagini facciano giustizia»

«Non si può morire in questo modo inconcepibile». L’ultimo saluto di Lamezia agli operai deceduti

Il vescovo di Lamezia ha presieduto la funzione religiosa per i tre operai morti nell’esplosione del silos avvenuta il 12 settembre. Il sindaco Speranza: «La comunità è rimasta sbigottita. Speriamo che le indagini facciano giustizia»

 

LAMEZIA TERME – “Questo è un dramma di tutti. Non ci sono parole per questo modo inconcepibile di morire”. Così il vescovo di Lamezia Terme, Luigi Antonio Cantafora, si è rivolto ai familiari dei tre operai morti nell’incidente avvenuto nell’area industriale di Lamezia Terme il 12 settembre scorso ed i cui feretri hanno oggi ricevuto il saluto della città. “E’ accaduto – ha aggiunto mons. Cantafora – ciò che non deve mai accadere sul posto di lavoro, dove le persone si recano per guadagnarsi il pane col sudore e la fatica per costruire un domani sereno e più sicuro per i loro figli. Negligenza? Mancanza di sicurezza? Non tocca a me rispondere, ma alla magistratura e a quanti hanno le specifiche responsabilità previste dalle leggi. La nostra Costituzione è fondata sul lavoro ma come darle ragione in giornate come questa? La ricerca della verità sull’accaduto andrà avanti e noi confidiamo nella magistratura di questa città”.
Subito dopo il breve discorso del vescovo, interrotto a tratti dalla commozione, è intervenuto il sindaco Gianni Speranza che, unendosi alle parole di mons.Cantafora, ha sottolineato che “l’Amministrazione e il Consiglio comunale di Lamezia Terme si stringono attorno alle famiglie di questi operai insieme a tutta la città. La comunità di Lamezia – ha proseguito – è rimasta profondamente sbigottita per questa tragedia”. Poi rivolgendosi ai familiari presenti ed affranti dal dolore, il sindaco li ha ringraziati. “Nonostante – ha detto – vi sia costato ulteriore dolore, ci avete dato la possibilità di poter salutare i vostri cari oggi insieme prima di raggiungere le vostre città. Speriamo che le indagini questa volta facciano giustizia e la città nelle prossime settimane farà sentire la sua voce per questo problema, che è quello della sicurezza sul lavoro, che in Italia è inaccettabile”. Subito dopo la benedizione, ospitate nella casa funeraria di Putrino, le salme di Daniele Gasbarrone e Alessandro Panella sono partite rispettivamente alla volta di Latina e Velletri, mentre quella di Enrico Amati partirà nel pomeriggio alla volta di Torrita di Siena, dove si svolgeranno i funerali. Alla commemorazione, erano presenti, tra gli altri, delegazioni della Giunta e del Consiglio comunali di Lamezia e della Cgil, insieme a cittadini ed ai colleghi dei tre operai.