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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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“Libro nero”, confermati gli arresti domiciliari a Sebi Romeo Il politico insieme a un maresciallo della Guardia di Finanza è accusato di tentata corruzione

“Libro nero”, confermati gli arresti domiciliari a Sebi Romeo Il politico insieme a un maresciallo della Guardia di Finanza è accusato di tentata corruzione
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I giudici del Tribunale della Libertà confermano gli arresti domiciliari per Sebi Romeo, sono legittime le varie intercettazioni che sono state oggetto dell’inchiesta denominata “Libro nero”.
Anche se l’avvocato difensore del Romeo, Polimeni, aveva diverse volte, a suo avviso, che quelle prove siano non utilizzabili visto che le indagini non avevano alcuno contesto mafioso.
Da ricordare che il procuratore capo di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri in cui affermò che Romeo non c’entrava con la cosca Libri.
Sebi Romeo è accusato insieme a un sottufficiale della Guardia di Finanza di un tentativo di corruzione che si sarebbe consumato con una promessa di assunzione da parte dello stesso Romeo. Il che come già detto, non corrisponde a reati di mafia.
Sebi Rome e il maresciallo della GdF Francesco Romeo hanno sempre respinto ogni accusa, il primo aveva dichiarato di non ricordare di aver incontrato il sottufficiale, mentre il secondo che non ha mai fornito notizie coperte da segreto istruttorio.
Ora la parola passa alla Suprema Corte di Cassazione per sperare nell’annullamento della custodia cautelare per entrambi.
Gli altri indagati hanno la data del 21 agosto prossimo per presentarsi davanti ai giudici del Riesame, tra questi c’è il consigliere regionale Alessandro Nicolò che sta in carcere, e considerato “intraneo” alla cosca Libri, mentre Demetrio Naccari Carlizzi risponde a piede libero, accusato quest’ultimo di concorso esterno in associazione mafiosa. Insieme a loto anche i due imprenditori molt noti in città ovvero i fratelli Demetrio e Francesco Berna, ritenuti anch’essi “associati” alla cosca Libri.